Finanzareport.it | Bce, Hsbc vede altri tre rialzi dei tassi e nessun taglio - Finanza Report

Gio 28 Marzo 2024 — 22:29

Bce, Hsbc vede altri tre rialzi dei tassi e nessun taglio



La stretta porterebbe il tasso di riferimento sui depositi al 4,0% e il tasso di rifinanziamento principale al 4,5%. Ma nelle sue previsioni, che vanno fino alla fine del 2024, il colosso bancario britannico non vede ancora alcun taglio dei tassi

bce tassi hsbc

Hsbc ritiene che la Bce alzerà i tassi anche dopo l’estate, con altri tre aumenti del costo del denaro fino a settembre. Non proprio una bella notizia per i mercati dell’Eurozona, che proprio oggi hanno chiuso in calo dopo un crollo a sorprese dei sondaggi Pmi manifatturieri (la Borsa di Milano ha lasciato sul terreno mezzo punto percentuale, zavorrata soprattutto dal lusso).

Secondo gli analisti Hsbc, la Bce continuerà ad alzare i tassi anche dopo l’estate, con ulteriori aumenti di 25 pb a luglio e settembre, oltre al rialzo di un quarto di punto già previsto a giugno.

Ciò porterebbe il tasso di riferimento sui depositi al 4,0% e il tasso di rifinanziamento principale al 4,5%. Ma nelle sue previsioni, che vanno fino alla fine del 2024, il colosso bancario britannico non vede ancora alcun taglio dei tassi.

Hsbc: cinque motivi per cui la Bce continuerà ad alzare i tassi

La banca d’affari vede in particolare cinque fattori che potrebbero spingere Francoforte a proseguire la stretta. E in particolare:

L’attività rimane straordinariamente vivace nel settore dei servizi. La compressione dei redditi si sta attenuando e la fiducia dei consumatori è ben lontana dai suoi minimi.

bce borsa

Christine Lagarde

Il mercato del lavoro rimane piuttosto rigido e la crescita dei salari è in costante aumento.

La produttività è stata scarsa, il che, insieme all’aumento dei salari, implica una crescita del costo del lavoro delle imprese superiore a quella compatibile con un obiettivo di inflazione del 2%.

I responsabili politici ritengono che ci sia “più terreno da percorrere” e alcuni vogliono alzare i tassi fino a quando non vedranno segnali di un calo “sostenuto” dell’inflazione di fondo, cosa che secondo noi non avverrà prima dell’estate.

La politica fiscale rimane di sostegno, con la riallocazione dei fondi per le misure di sostegno all’energia a spese più generali e crediti d’imposta diffusi.

…nonostante cinque motivi di cautela

Eppure non mancano le ragioni per un approccio più prudente di politica monetaria, secondo Hsbc:

Gli indicatori del credito mostrano che la stretta monetaria comincia a farsi sentire.

La politica monetaria funziona con “ritardi lunghi e variabili”.

La forte dipendenza dell’eurozona dai prestiti bancari implica un rischio maggiore di un’eccessiva stretta, in particolare quando la Bce riduce il proprio bilancio.

I margini di profitto potrebbero non essere così inflazionistici come sembra, dato che gran parte dell’aumento degli utili unitari si è concentrato nel settore energetico.

Un’eventuale acuta volatilità dei mercati che incidesse in modo sostanziale sulle prospettive di inflazione – come un forte aumento dei costi di finanziamento delle banche o degli spread dei titoli sovrani della periferia – potrebbe bloccare la Bce e costringerla addirittura a tagli del costo denaro.

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