Bce “guastafeste” a Jackson Hole: serve ancora politica restrittiva

All’indomani della netta apertura della Fed a una svolta accomodante (″è giunto il momento di aggiustare la politica monetaria, la direzione di marcia è chiara”, le parole del presidente Powell) il capo economista della Bce Philip Lane è apparso oggi ben più cauto rispetto al banchiere centrale americano prendendo la parola al simposio di Jackson Hole.

Philip Lane

La Banca centrale europea sta facendo “buoni progressi” nel riportare l’inflazione al suo obiettivo del 2%, ma il successo non è ancora assicurato, quindi è ancora necessaria una politica monetaria restrittiva, ha avvertito Lane, ricordando come le previsioni dello staff Bce prevedano un ritorno al 2% solo alla fine del 2025. La presidente della Bce Christine Lagarde quest’anno non ha partecipato al simposio dei banchieri centrali di Jackson Hole.

“Il ritorno al target non è ancora sicuro”, ha affermato l’irlandese, secondo cui la politica monetaria “dovrà rimanere in territorio restrittivo per tutto il tempo necessario a guidare il processo di disinflazione verso un tempestivo ritorno al target”.

Lane, probabilmente in un tentativo di stemperare i toni da falco, ha anche messo in guardia dal mantenere una politica eccessivamente restrittiva per troppo tempo, poiché ciò potrebbe deprimere la crescita e indebolire il mercato del lavoro.

La Bce ha limato i tassi di interesse lo scorso giugno, portandoli dal livello record del 4,5% al 4,25%. Il mercato ha scommesso nelle ultime settimane su un nuovo taglio del costo del denaro al meeting del prossimo 12 settembre, alla luce soprattutto dei continui dati macro deboli. Sul fronte dell’inflazione, il dato sulla crescita dei salari, considerato particolarmente importante dai policymaker di Francoforte, ha mostrato giovedì scorso un rallentamento nel secondo trimestre. I prezzi al consumo di agosto (zona euro) saranno diffusi venerdì 30 agosto.