Bce alza i tassi di mezzo punto percentuale
Ste. Ne.
21-07-2022 — 14:20
Il rialzo è di 50 punti base, nella parte alta delle attese. Arriva il Tpi, nuovo scudo anti-spread, ma l’effetto dell’annuncio è stato solo marginale
La Bce ha alzato oggi i tassi d’interesse per la prima volta dal 2011 in un tentativo di contrastare la fiammata dell’inflazione che a giugno ha ampiamente superato l’8% nei Paesi dell’Eurozona. Il rialzo è di 50 punti base, nella parte alta delle attese.
Tassi Bce
La Bce comunica che i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale passano di conseguenza rispettivamente allo 0,50%, allo 0,75% e allo 0,00%.
Non solo: il board guidato da Christine Lagarde avverte che nelle prossime riunioni (la prima a settembre, ndr) “sarà opportuna” un’ulteriore normalizzazione dei tassi di interesse. “Anticipare a oggi l’uscita dai tassi di interesse negativi consente al Consiglio direttivo di passare a un approccio in cui le decisioni sui tassi vengono prese volta per volta. L’evoluzione futura dei tassi di riferimento definita dal Consiglio direttivo continuerà a essere guidata dai dati e contribuirà al conseguimento dell’obiettivo di inflazione del 2% a medio termine”.
La prima reazione dei mercati è volatile, come spesso avviene in queste circostanze, ma vede anche un graduale recupero dell’azionario (vedi in fondo all’articolo).
Scudo anti-spread
Arriva intanto anche il cosiddetto “scudo anti-spread”. Il Consiglio direttivo ha infatti approvato (all’unanimità) uno strumento di protezione del meccanismo di trasmissione della politica monetaria denominato Transmission Protection Instrument o Tpi.
“Il Consiglio direttivo – si legge nel comunicato di Francoforte – ha ritenuto opportuno adottare un primo intervento più ampio nella normalizzazione dei tassi di riferimento rispetto a quanto segnalato nella riunione precedente. Questa decisione si basa sulla valutazione aggiornata del Consiglio direttivo sui rischi di inflazione e sul maggiore sostegno fornito dal Tpi a un’efficace trasmissione della politica monetaria”.
La portata degli acquisti del Tpi dipenderà dalla gravità dei rischi per la trasmissione della politica monetaria. Gli acquisti “non sono soggetti a restrizioni ex ante”.
Tpi, come funziona
Il Tpi comprerà titoli di Stato (con la possibilità di estendersi ad altri bond) con scadenza fra uno e dieci anni, sterilizzando gli acquisti per non alimentare inflazione. Le condizioni per beneficiarne non sono quelle rigide del Mes, ma lo strumento non è nemmeno un assegno in bianco: rispetto del fiscal framework Ue, l’assenza di gravi squilibri macroeconomici, sostenibilità del debito, rispetto degli impegni presi con il recovery e con le raccomandazioni specifiche della Commissione Ue. Lagarde non ha fatto mistero che “alcune componenti dello strumento è meglio tenerle riservate”, parole che hanno suscitato qualche perplessità fra gli investitori.
Lagarde ha inoltre sottolineato che la prima linea di difesa rimane il programma di reinvestimenti del Pepp e che il Tpi va a rafforzare la cassetta degli attrezzi che include anche l’Omt. Non si tratta dunque di uno strumento attivo, ma di un backstop.
Venendo all’impatto sui mercati, le Borse europee dopo qualche esitazione hanno inscenato un recupero per chiudere in ordine sparso; a Milano il Ftse Mib segna in chiusura -0,71% a 21.196 punti; l’euro oscilla intorno a 1,02, poco mosso; crescono i rendimenti dei titoli di stato, con lo spread Btp/Bund a 230 punti, dopo un massimo a 237 da 212 della vigilia, e il tasso sul decennale a 3,52%: pesa anche l’incertezza politica dopo le dimissioni del premier Draghi, mentre l’effetto “scudo” è apparso per il momento soltanto marginale.