Banche Popolari, pronto il piano per la super holding

Il piano per la creazione di una superholding per 17 banche popolari italiani è già pronto ma per ora il percorso è ancora in alto mare.

Secondo alcune indiscrezioni di stampa il piano, destinato a coinvolgere istituti “con quote di mercato inferiori alla capacità produttiva” e ad affrontare “i segnali di deterioramento del contesto macroeconomico”, è stato approntato sulla falsariga della riforma delle banche di credito cooperativo. Lo scrive il Messaggero.

Il piano, sostenuto dalla Banca d’Italia ed elaborato con l’assistenza di Kpmg, riguarda l’integrazione di diverse popolari (Sondrio, Valsabbina, Piacenza, Cividale, Sanfelice 1893, Valconca, Lazio, Fondi, Lajatico, Cassirate, Fusinate, Cortona, Bari, Puglia e Basilicata, Ragusa, Pugliese, Credito Popolare) e prevede, al momento, la “creazione di uno o più poli bancari”.

Sul tavolo ci sarebbero due ipotesi. Da una parte c’è la costituzione di una o più holding cooperative che incorporino le singole banche e dall’alta la creazione di una Spa controllata dai vari istituti e titolare dei loro rami d’azienda.

Il piano è però condizionato da un apposito intervento legislativo e dalla sottoscrizione di un contratto di coesione come per le bcc al pari di uno schema di garanzia “rappresentato da una dotazione finanziaria adeguata e prontamente utilizzabile costituita dai fondi versati, fondi richiamabili ex post e da un sistema di early warning”. Sarebbe inoltre previsto “un accordo di responsabilità contrattuale (IPS) funzionale a garantire che gli enti partecipanti abbiano liquidità e solvibilità sufficienti ad evitare fallimenti”.

Al momento, comunque, tutto il discorso sembra ancora lontano dal manifestarsi compiutamente e per ora starebbe prendendo forma un polo con solo 6 popolari del centro e Sud Italia.