Aston Martin ancora giù in Borsa dopo un profit warning

Aston Martin di nuovo sotto pressione in Borsa dopo che dall’Ipo (ottobre 2018) il titolo della casa automobilistica inglese ha bruciato oltre tre quarti del suo valore.

Aston Martin, allarme utili

Il costruttore, posseduto al 32,8% dal fondo Investindustrial di Andrea Bonomi e al 5% da Daimler, è in cerca di rilancio, ma oggi fa i conti con un profit warning lanciato sui conti del 2019.

L’Aston Martin infatti si aspetta ora un margine operativo compreso tra il 12,5 e il 13,5% nel 2019 rispetto al precedente obiettivo di circa il 20%. Il gruppo ha inoltre come target un Ebitda annuale compreso tra 130 e 140 milioni di sterline, rispetto a un consenso di circa 200 milioni di sterline.

“Dal punto di vista commerciale, il 2019 è stato un anno molto deludente”, ha detto il ceo Andy Palmer. “Mentre le vendite al dettaglio sono aumentate del 12%, il nostro miglior risultato dal 2007”, Aston Martin non sarà in grado di “raggiungere i profitti che avevamo previsto, nonostante una riduzione del livello delle scorte dei rivenditori”, ha aggiunto il manager.

In Borsa vince la Ferrari

Per uscire da questa situazione, Aston Martin punterà ora su un piano di riduzione dei costi e una soddisfacente degli ordini per il suo primo Suv, il DBX.

Quanto alla Borsa, le azioni dell’iconico marchio inglese sono viste come rivali delle azioni Ferrari e messe spesso a confronto dagli analisti. la performance è tuttavia divergente, visto che solo nell’ultimo anno il titolo della casa di Maranello è cresciuto di circa il 70%, aggiornando più volte i massimi storici fin sopra i 155 euro.

Sulla piazza di Londra oggi Aston Martin segna alle ore 15,02 un -15,16% a 441,85 pence contro le 19 sterline del prezzo dell’Ipo. A Milano Ferrari +0,07% a 148,3 euro.