Guerra del gas affossa le Borse: giù banche, in controtendenza Eni
Stefano Neri
05-09-2022 — 10:30
Le tensioni tra Ue e Russia mandano al tappeto i mercati. Wall Street chiusa per festività
La guerra del gas divampata tra Unione europea e Russia affossa le Borse europee. Le vendite in particolare fanno capolino su banche e industriali, fra i settori più esposti al rischio di recessione. A pesare come detto è il nuovo braccio di ferro tra Bruxelles e Mosca sull’energia. Il colosso russo Gazprom ha reso noto che il gasdotto Nord Stream resterà chiuso a tempo indeterminato per un guasto tecnico. L’annuncio è arrivato venerdì sera dopo che la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, si era detta convinta che “è tempo di un tetto al prezzo del gas dai gasdotti russi in Europa”. Stamattina il prezzo del gas ha ripreso a correre sul mercato di Amsterdam, apprezzandosi fino al 25% a quota 284 euro, per poi ripiegare intorno a 250 euro. Peraltro il Cremlino
ha fatto sapere oggi che il guasto non potrà essere risolto finché rimangono in piedi le sanzioni, in quanto queste – secondo Mosca – rendono più complicata la riparazione. Il focus inoltre è sulla riunione della Bce di giovedì prossimo, che potrebbe alzare i tassi d’interesse fino a 75 punti base per contenere l’inflazione, nonostante i rischi di recessione che preoccupano gli investitori. Segnali peraltro in parte confermati stamattina dagli indici Pmi europei finali di agosto. Sulla Borsa di Milano il Ftse Mib segna in chiusura -2,01% a 21.480 punti, in linea con il resto d’Europa (a eccezione di Londra, poco mossa, nel giorno in cui Liz Truss si è aggiudicata la corsa a Downing Street) mentre Wall Street resterà chiusa oggi per Labor Day.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp/Bund a 10 anni segna 237 da 230 della seduta precedente, mentre il rendimento del titolo italiano si alza a 3,93%.
Sul forex, l’euro si indebolisce a 0,9920 contro il dollaro; il petrolio avanza con il Brent a 95 dollari al barile e il Wti a 89 dollari, dopo che l’Opec + ha deciso un taglio alla produzione di 100.000 barili in ottobre.
Borse, guerra del gas affossa i listini
Sulla Borsa italiana le vendite sono diffuse ma risparmiano alcuni petroliferi fra cui Eni +1,7% e Tenaris, +0,9%; non però Saipem (-2,2%) che intanto ha siglato un memorandum con Siemens per una tecnologia nell’eolico offshore.
Soffrono anche le utilities con Hera, A2a, Snam e Italgas che perdono circa il 2%, un po’ meglio Enel (-1%) sostenuta anche da alcuni commenti del ceo Starace.
Fra gli industriali scivolano le azioni Interpump, nell’auto giù Stellantis e le Pirelli tutte a -5%.
Sotto pressione le banche con Unicredit, Banco Bpm, Intesa Sanpaolo, Bper tutte in calo del 2-3%.
Mps -4 7% non approfitta del via libera Bce all’aumento di capitale da 2,5 miliardi, che anzi continua a tenere in apprensione gli investitori.