Fed non stoppa il crollo della Borsa: Milano giù con Fca, Unicredit

(Articolo aggiornato dopo la chiusura di Borsa) – Piazza Affari torna nel mirino di un’ondata di vendite assieme agli altri listini internazionali, nonostante il maxi pacchetto di stimolo annunciato domenica sera dalla Fed, che ha azzerato i tassi d’interesse e lanciato un nuovo Qe da 700 miliardi per affrontare l’emergenza coronavirus. A pesare sono i timori legati alla diffusione del contagio del Covid-19, che ha visto fra l’altro lo stop quasi totale dell’attività in altri Paesi che hanno seguito l’esempio dell’Italia, come Francia e Spagna. Nonostante la Fed, in Borsa a Milano oggi il Ftse Mib segna in chiusura -6,10% a 14.980 punti, anche oggi fra le peggiori d’Europa, mentre Wall Street procede in forte calo con ribassi nell’ordine dell’8%. Madrid ha ceduto il 7,9%, Parigi -5,75%, Francoforte -5,3%, Londra -4%.

“Di fronte alla più grave crisi sanitaria globale degli ultimi cento anni, i responsabili delle politiche fiscali e monetarie del mondo dovranno fare tutto il possibile per evitare che, quella che attualmente sembra un’inevitabile recessione, si trasformi in depressione. La buona notizia è che i governi e le banche centrali si stanno occupando del caso”, si legge in una nota di Pimco. Tuttavia, “una recessione globale in risposta all’interruzione delle forniture e all’improvviso arresto della domanda di servizi sembra essere l’esito più scontato”.

Secondo alcune interpretazioni, potrebbe essere stata proprio la tempestività della Fed, e la portata dell’intervento, a spaventare il mercato sui danni stimati dalla banca centrale per l’economia. Inoltre i policymaker americani avranno meno munizioni a disposizione in casi un ulteriore avvitamento della situazione.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp/Bund a 10 anni vola a 263 punti da 233 punti della seduta precedente, con il rendimento del titolo italiano al 2,16%. La Bce secondo alcuni operatori avrebbe acquistato titoli di Stato italiani, ma il bilancio di questa giornata è comunque pesante.

Sul forex, l’euro recupera terreno a 1,1160 contro il dollaro; il petrolio crolla in picchiata con il Brent a 30 dollari e il Wti a 29 dollari al barile.

Fed, Borsa non reagisce: a Milano il Ftse Mib crolla

Tornando alla Borsa italiana, sul Ftse Mib le vendite sono diffuse ma prendono di mira in particolare una pattuglia di titoli fra cui
Fca -14,5% dopo la chiusura degli impianti in Italia e Serbia fino al 27 marzo, mentre gli analisti di Commerzbank hanno ridotto il target price da 13,50 a 11 euro confermando il rating buy.

Male anche Telecom e Leonardo in flessione di circa il 12%.

In controtendenza però alcuni titoli come Ferragamo che rimbalza con un +3,6%, la stessa Juventus +2%.

Fra le altre raccomandazioni dei broker, Jefferies taglia il giudizio sulle Assicurazioni Generali(-6,4%) da buy a hold con prezzo obiettivo che passa da 18 a 12,50 euro.

Gli analisti di Rbc hanno tagliato la raccomandazione su Eni (-6%) da Sector perform a underperform e il target price da 15 a 6 euro. Jefferies taglia il target da 17 a 8,05 euro con rating buy.

Fra gli altri petroliferi, Saipem a -4,2%, Tenaris -6,5%.

Fra le banche nel mirino Bper -7,6% , Banco Bpm -7,9%, pesante Unicredit -12,5%, Ubi -10,6%, Intesa Sanpaolo -9,75%, Mps -10,5%.

Non si salvano le utilities, con la big Enel in ribasso del -2,3%.