Borsa Milano oggi consolida, Pirelli viaggia con upgrade targato Morgan Stanley

Borsa italiana oggi debole, in una seduta di consolidamento dopo un rally che non si è fermato nemmeno ieri dopo i verdetti della Bce. Anche la Banca entrale europea infatti, così come le altre maggiori banche centrali (Fed, Boe), se da una parte ha alzato nuovamente il costo del denaro, dall’altra ha segnalato una possibile pausa imminente nel ciclo di rialzi dei tassi. Fra i dati macro odierni, intanto, l’occupazione Usa di gennaio ha fatto registrare un balzo di +517mila posti di lavoro, con tasso di disoccupazione a in calo a 3,4% da 3,5% e inflazione salariale a +0,3% su mese (consensus +185mila posti di lavoro, tasso di disoccupazione al 3,6%, salario orario medio +0,3%) mentre i Pmi europei di gennaio non hanno riservato sorprese particolari. Sulla Borsa di Milano il Ftse Mib segna in chiusura -0,55% a 26.950 punti, con il resto d’Europa in ordine sparso (positive Parigi e Londra) mentre Wall Street procede negativa.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp/Bund a 10 anni segna 184 da 183 punti base della seduta precedente, mentre il rendimento del titolo italiano risale a 4,02% dopo la forte ritirata di ieri.

Sul forex, l’euro cede altro terreno a 1,08 contro il dollaro; il petrolio arretra con il Brent a 80 dollari al barile e il Wti a 74 dollari.

Borsa Milano oggi 3 febbraio

Sul Ftse Mib il focus resta sulle banche, il settore che ha maggiormente beneficiato dei rialzi dei tassi e che oggi sconta qualche prese di beneficio, con Unicredit a -0,6% e Intesa Sanpaolo in deciso calo (-2,9%) dopo risultati e saldo dividendo 2023.

Telecom (Tim) consolida (-1,2%) poco sotto la parità dopo il rally della vigilia, mentre il cda dovrebbe decidere sull’offerta di Kkr il prossimo 24 febbraio.

Fra le raccomandazioni di Borsa, Morgan Stanley ha promosso Pirelli (+3,6%) da equal weight a overweight con un target price di 5,50 euro.

Gli analisti di Jefferies hanno alzato il prezzo obiettivo su Ferrari (-1,9%) all’indomani dei risultati, da 225 a 235 euro confermando il rating hold; da parte sua Bernstein ha alzato il target sul titolo da 235 a 250 euro con un giudizio market-perform.

Fuori dal listino principale Webuild poco mossa dopo la firma del contratto per acquisire gli asset di Clough in Australia.