Borsa Milano in rosso ma Mediobanca promuove Recordati, Jefferies punta su Unicredit

I venti di recessione tornano a soffiare in Borsa, sulla scia soprattutto del pessimismo di Wall Street. Il focus resta sulle prossime mosse delle banche centrali e sul possibile impatto dei continui rialzi dei tassi sull’economia, in una giornata priva di indicazioni macro, mentre si attende il dato sull’inflazione americana di settembre in calendario giovedì. A pesare sul sentiment è anche il nuovo allarme per il Covid in Cina, dove le principali città fra cui Shanghai hanno avviato un giro di vite per evitare successive chiusure. Inoltre resta alta la tensione sull’Ucraina. Riprende a salire lo spread, in quanto non ci sono conferme che la Germania sia favorevole all’emissione di eurobond per fronteggiare la crisi energetica nel Vecchio Continente. Sulla Borsa di Milano il Ftse Mib segna in chiusura -0,87% a 20.730 punti, in linea con il resto d’ Europa mentre Wall Street tenta con fatica un rimbalzo (dopo che ieri il Nasdaq ha toccato i minimi da 2 anni).

Sull’obbligazionario, lo spread Btp/Bund a 10 anni segna 237 da 228 punti base della seduta precedente, mentre il rendimento del titolo italiano si amplia a 4,66%.

Sul forex, l’euro rimbalza leggermente a 0,9730 contro il dollaro; il petrolio arretra con il Brent a 94 dollari al barile e il Wti a 89 dollari.

Borsa Milano oggi

Sulla Borsa italiana oggi le vendite sono diffuse ma risparmiano alcuni titoli difensivi fra cui Campari +1,7% e i farmaceutici con Diasorin +0,4% e Recordati a +1,3% dopo che gli analisti di Mediobanca hanno alzato il rating da neutral a outperform, pur lasciando invariato il prezzo obiettivo a 48,5 euro.

C’è spazio anche per Ferrari che mette a segno oggi un rialzo di oltre 1 punto percentuale, anche in questo caso dopo un upgrade da parte di Mediobanca a outperform.

Fra le altre raccomandazioni di Borsa, Jefferies ha alzato il target price su Unicredit da 17 a 17,50 euro, confermando il buy, ma il titolo finisce nel mirino dei realizzi (-1,6%) assieme al resto del comparto bancario, fra i peggiori a causa dei timori di recessione e spread.

In controtendenza Mps (+3,4%) grazie a rumors su un possibile accordo con le banche del consorzio che permetterebbe di avviare l’aumento di capitale evitando il burden sharing.

Nuovi minimi storici per Telecom (Tim) che scivola a 17,43 centesimi dopo il rinvio dell’offerta sulla rete da parte di Cdp.