Borsa: Milano chiude debole. Rimbalza Moncler, giù Azimut e Carige
Ste. Ne.
18-12-2018 — 18:02
Piazza Affari termina oggi negativa per la terza seduta di fila, in linea con il resto d’Europa e nonostante il tentativo di rimbalzo in corso a Wall Street
La Borsa di Milano chiude oggi debole e in calo per la terza seduta di fila, in linea con il resto d’Europa e nonostante il tentativo di rimbalzo in corso a Wall Street.
Fra i temi di giornata, l’attesa per i verdetti della Fed, che domani sera potrebbe annunciare il quarto rialzo dei tassi del 2018. Sul fronte macro europeo, l’Ifo tedesco di dicembre è uscito a 101 punti contro attese per 101,6 da 102 di novembre.
A Piazza Affari il Ftse Mib segna in chiusura -0,26% a 18.644 punti.
Sul forex, l’euro segna un cauto recupero in area 1,1360 contro il dollaro; il petrolio è di nuovo pesante con il Brent a 57 dollari e il Wti a 47 dollari al barile.
Lo spread Btp/Bund, sempre in attesa di sviluppi nella trattativa tra governo italiano e Ue sulla manovra, segna 269 da 270 punti base della chiusura precedente, con il rendimento del decennale italiano al 2,93% da 2,95% (dati Bloomberg).
Tornando agli indici di Borsa, Moncler +2,15% è oggi maglia rosa grazie anche a un report positivo di Hsbc che conferma raccomandazione e target price sul titolo del lusso.
Si mette in evidenza Prysmian +1,47 beneficiando del giudizio degli analisti all’indomani di una nuova commessa Usa.
Rimbalzano le azioni Leonardo +1,5%, approfittando anche di un contratto per lo smistamento bagagli a Fiumicino.
Sul fondo invece Azimut che lascia sul terreno il 6,2% dopo le dimissioni a sorpresa del ceo Albarelli.
Deboli le banche con Unicredit -0,6% nonostante l’accordo positivo sulla questione dei Cashes con il fondo Caius.
Sopra la parità invece Mediobanca +0,9%, Intesa Sanpaolo +0,6%, mentre fuori dal Ftse Mib soffre Carige -13% nonostante la nuova dismissione di Npl a un prezzo del 22% sul nominale, probabilmente inferiore alle attese degli analisti.
Misti i petroliferi, con Saipem a +0,3% mentre Tenaris cede oltre il 2%, Eni -1%.
Giù anche Tim -1,7% nel giorno in cui la società ha dato seguito alle richieste di Vivendi fissando un doppio cda per discutere la convocazione di un’assemblea.