Borsa italiana oggi: Eni, Telecom, Mediaset, Salini Impregilo, Enel, Maire Tecnimont

L’apertura delle Borse europee è attesa oggi sopra la parità, all’indomani di una seduta per lo più negativa che ha visto Piazza Affari limitare i danni (-0,25% il Ftse Mib). La Borsa italiana ha scontato realizzi su industriali e petroliferi, mentre le banche hanno chiuso contrastate nonostante i nuovi miglioramenti dello spread (in chiusura a 158 punti segnando i minimi da metà maggio 2018).

Sul fronte politico, sia la base del M5s sia il leader Di Maio hanno dato via libera al governo con Pd-Leu. Oggi il premier incaricato Conte dovrebbe sciogliere le riserve.

Il parlamento britannico ha votato un provvedimento per evitare in extremis una hard Brexit.

A Tokyo intanto il Nikkei  ha chiuso positivo +0,12% a 20.649 punti.

Sul forex, l’euro/dollaro si conferma debole sotto 1,10 contro il dollaro; il petrolio è positivo con il Brent a 58 dollari e il Wti a 54 dollari al barile.

Wall Street ha chiuso ieri sera negativa: Dow Jones -1,08% a 26.118 punti, S&P 500 -0,69% a 2.906 punti, Nasdaq -1,11% a quota 7.874.

Borsa italiana oggi: le azioni in primo piano

Sulla Borsa di Milano, le banche potrebbero beneficiare oggi del sostanziale via libera al nuovo governo che manda in archivio per il momento la fase di incertezza politica. Ieri il comparto ha chiuso in ordine sparso, con Bper (+1,7%) migliore del listino principale, Mps in buon rialzo (+2,8%), le big Unicredit (+0,1%), Intesa Sanpaolo (-0,15%) e Banco Bpm (-0,2%) poco mosse.

Fra le mosse dei broker, gli analisti del Credit Suisse hanno tagliato la raccomandazione su Eni da outperform a neutral, con target price di 18,10 euro.

Berenberg invece ha promosso Telecom (Tim) da sell a hold e alzato il prezzo obiettivo da 0,35 a 0,42 euro, comunque al di sotto degli attuali livelli di Borsa.

Occhi puntati su Mediaset nel giorno dell’assemblea chiamata ad approvare il riassetto del gruppo nell’ambito della nuova holding olandese Mfe. Appuntamento alle ore 10 a Cologno Monzese: nonostante il voto contrario di Vivendi (9,9%) e il parere di alcuni advisor dei fondi, i due terzi dell’assemblea dovrebbero dare luce verde all’operazione, grazie anche all’esclusione di Simon Fiduciaria che custodisce il restante 19,8% di Vivendi. Intanto le azioni del Biscione sono tornate ieri a cedere terreno, con un calo di quasi un punto percentuale a 2,78 euro, poco sopra il prezzo di 2,77 riconosciuto in caso di recesso.

Si terrà invece il 4 ottobre l’assemblea straordinaria di Salini Impregilo sull’aumento di capitale da 600 milioni e per le modifiche statutarie legate alla nuova governance di Progetto Italia. L’appuntamento dei soci, convocato dal board della società, rimette infatti in moto l’operazione con Cdp equity e banche che porterà alla creazione del nuovo polo delle costruzioni italiano a partire dal salvataggio di Astaldi.

Si è concluso con successo l’aumento di capitale di Enel Américas, controllata cilena di Enel, per un ammontare complessivo pari a 3 miliardi di dollari: ‘aumento è stato sottoscritto in misura complessivamente pari al 99,49%. A conclusione dell’operazione Enel aumenta la propria partecipazione al capitale di Enel Américas al 57,19% dal precedente 56,8%.

Fra le altre notizie, Maire Tecnimont ha reso noto di esseresi aggiudicata commesse per complessivi 90 milioni di dollari principalmente in Europa e Russia.