Borsa italiana (diretta news): bene Nexi e Bper, giù Tod’s
Ste. Ne.
09-11-2023 — 08:39
A Piazza Affari una marea di trimestrali, stasera nuovo discorso di Powell
Nuova giornata di consolidamento per i mercati azionari sulle due sponde dell’Atlantico, dopo il rally della scorsa ottava che ha visto la stessa Borsa italiana guadagnare oltre il 5%. L’intonazione è comunque positiva. Previsto in serata (ore 20) un nuovo discorso del presidente della Fed, Jerome Powell. Il focus a Piazza Affari è inoltre su una raffica di trimestrali. (Scorrere verso il basso per vedere tutti gli aggiornamenti della diretta news).
Ore 17:30 – Ftse Mib +0,74% a 28.644 punti
Piazza Affari chiude in discreto rialzo dopo l’accelerazione della seconda parte della seduta. Le indicazioni provenienti dalle trimestrali spingono Nexi che sfiora un +10% e Bper a circa +5%.
Bene anche il resto d’Europa, mentre Wall Street procede poco mossa.
Spread stabile a 186 punti, con il rendimento del decennale italiano in leggera risalita a 4,50%.
Ore 15:15 – Borse ben intonate
Piazza Affari positiva (Ftse Mib +0,65% a 28.617 punti) assieme al resto d’Europa e mentre i future di Wall Street preannunciano un’apertura sopra la parità. Sempre Nexi al comando, in fondo Hera in calo di oltre 1 punto percentuale, la stessa Prysmian sotto la parità dopo i conti.
Fra gli altri titoli si mette in luce Fineco sopra il 2% dopo alcuni target price aggiornati che risultano ben superiori agli attuali corsi azionari.
Ore 12:30 – Banche positive
Giornata di acquisti sulle banche guidate da Bper a circa più 4% dopo i conti e le guidance aggiornate, bene inoltre Banco Bpm in rialzo di oltre il 2%, mentre Unicredit e Intesa Sanpaolo trattano poco sopra la parità.
Mps guadagna un altro punto percentuale in scia ai risultati del terzo trimestre, mentre gli analisti di Equita alzano il target price del 5% a 3,60 euro confermando il giudizio hold.
Fuori dal listino principale Banca Ifis sotto la parità dopo i conti dei nove mesi chiusi con un utile netto di 125 milioni di euro (+18,2%); deliberata la distribuzione di un acconto sul dividendo 2023 di 63 milioni di euro.
Ore 11:15 – Spread senza strappi
Seduta di moderate vendite sul mercato obbligazionario. Lo spread Btp Bund è poco mosso a 186 punti base, con il rendimento del decennale italiano a 4,50 (+3 punti base).
Oro e materie prime: i raffredda la domanda di beni rifugio (Smart Bank)
In un commento a cura di Antonio De Negri, ceo di Smart Bank, si legge:
“Nonostante la guerra tra Israele ed Hamas, la domanda del bene rifugio per eccellenza sembra raffreddarsi. L’oro infatti ha brevemente superato la soglia dei 2.000 dollari l’oncia venerdì, a seguito dei dati statunitensi che indicavano una normalizzazione del mercato del lavoro. I dati hanno spinto gli investitori ad anticipare potenziali tagli dei tassi della Fed per l’anno prossimo. Di conseguenza il valore relativo dell’oro è aumentato visto che le prospettive di rendimento dai titoli di Stato si riducono.
Nonostante ciò, il metallo prezioso è sceso ai minimi delle ultime due settimane, mentre il dollaro si è rafforzato. Il presidente della Federal Reserve di Minneapolis, Neel Kashkari, ha dichiarato lunedì che è troppo presto per dichiarare vittoria sull’inflazione e ribadito che la FED preferisce un approccio di eccessiva prudenza, piuttosto che rischiare una nuova ondata inflattiva. Se l’inflazione fosse davvero sotto controllo, il metallo giallo potrebbe rapidamente perdere di valore.
Inoltre, mentre il conflitto tra Hamas ed Israele tende a stabilizzarsi e le relative incognite a ridursi, la necessità di possedere beni rifugio per gli investitori istituzionali tende a ridursi. La domanda legata alla guerra è ormai esaurita e le istituzioni hanno soddisfatto le loro esigenze di copertura. Per questo motivo, non solo la domanda residua è marginale, ma c’è anche un rischio concreto che le posizioni possano essere vendute in caso di una risoluzione definitiva del conflitto.
Come appare chiaro quindi, l’oro, dopo un rialzo di circa il +8% nell’ultimo mese, sta subendo l’influenza di fattori sia rialzisti che ribassisti. È quindi ancora possibile vedere un superamento deciso dei 2.000 dollari, ma potrebbe essere necessario un altro catalizzatore. La probabilità di vedere dissipati i rialzi dovuti alla guerra è elevata, a condizione che non vi siano ulteriori escalation nel conflitto, sia interne che tra gli attori internazionali.
Nel frattempo, gli altri metalli preziosi come argento, platino e palladio sono anch’essi scesi e condividono prospettive del tutto simili e quelle dell’oro. Per quanto riguarda le altre materie prime, guerra e politiche delle banche centrali saranno rilevanti ma moltissime altre incognite si prospettano nei prossimi mesi”.
Ore 10:30 – Ftse Mib +0,47% a 28.565 punti
Sulla Borsa di Milano gli spunti di giornata appaiono ben delineati, con gli acquisti che premiano Nexi +6% dopo risultati migliori delle attese e guidance 2023 confermata; stesso discorso per Bper (+3%), che ha invece alzato i target.
Poco mossa Telecom dopo i conti e rumors sulla valutazione di Tim Sparkle.
In fondo al listino Prysmian sotto la parità in attesa della trimestrale.
Fuori dal Ftse Mib, le azioni Tod’s lasciano sul terreno oltre il 5% dopo i conti che hanno deluso gli analisti: Deutsche Bank ha così tagliato il target price sul titolo da 40 a 36 euro, confermando il rating hold; stesso rating da parte di Equita che ha limato il prezzo obiettivo del 5% a 38 euro.
Bene le azioni Mfe A e B in rialzo di circa 1 punto percentuale dopo che i ricavi pubblicitari tv in Italia di Mediaset hanno registrato in ottobre una crescita dell’8% rispetto a ottobre 2022. Il mese di novembre, in base ai dati disponibili a oggi, dovrebbe mantenere un incremento analogo.
Borsa italiana oggi: le azioni in primo piano
Sulla Borsa di Milano, da seguire Telecom (Tim) dopo i numeri del terzo trimestre archiviato con una perdita netta di 311 milioni da 2,2 miliardi, mentre i ricavi sono in crescita del 3,7% a 4,1 miliardi, ebitda di gruppo +6,5% a 1,7 miliardi, numeri leggermente migliori delle attese. Per il secondo trimestre consecutivo, crescono anche ricavi ed ebitda domestico rispettivamente a 3 miliardi (+2,2%) e a 1,1 miliardi (+3,6%). I risultati, spiega una nota, “sono pienamente in linea con i target 2023” ed “è stato raggiunto il 77% del target di contenimento dei costi domestici per l’intero 2023”. L’indebitamento finanziario netto after lease al 30 settembre si attesta a 21,2 miliardi di euro (+0,4 miliardi rispetto a giugno) e l’indebitamento finanziario netto è pari a 26,3 miliardi, in aumento di 0,2 miliardi rispetto al 30 giugno, numeri questi in peggioramento ma sostanzialmente in linea con le previsioni del mercato.
Snam ha chiuso i primi 9 mesi dell’anno con ricavi in crescita del 17% a 2,81 miliardi,mentre il Margine operativo lordo è cresciuto del 9,1% a 1,86 miliardi e l’utile netto raggiunge 0,94 miliardi (+1,1%). Gli investimenti tecnici sono saliti del 30% a 1,15 miliardi, su un totale di 1,23 miliardi investiti.
Nexi ha chiuso i nove mesi con ricavi per 2.448,8 milioni, in crescita del 7% sullo stesso periodo del 2022, e con un ebitda salito del 10,2% a 1.267,7 milioni e un margine sui ricavi migliorato di 149 punti base, al 52%. La società dei pagamenti ha confermato la guidance sul 2023 dopo aver registrato nel terzo trimestre ricavi in crescita del 5% a 871,7 milioni e un ebitda salito dell’8% a 495,8 milioni, sostanzialmente in linea con il consensus, che si attendeva ricavi a 871 milioni e un ebitda di 491 milioni. Nexi ha inoltre firmato un accordo per la vendita del business eID (identificazione elettronica) delle persone nei paesi nordici a In Groupe, fornitore di identità e servizi digitali sicuri, per un corrispettivo massimo di 127,5 milioni di euro, composto da una componente upfront pari a 90 milioni e fino a un massimo di 37,5 milioni sotto forma di earn-out al raggiungimento di determinati obiettivi finanziari.
Bper ha realizzato nei 9 mesi un utile netto consolidato pari a 1.087,1 milioni su ricavi “core” per 3.862,9 milioni (+44,2%). L’utile netto del terzo trimestre è pari a 382,5 milioni, dopo aver spesato 125,8 milioni di costi sistemici. Annuncia una “nuova manovra sul personale” che prevede circa mille uscite volontarie. L’impatto di questa manovra, sommato a quello del rinnovo del contratto nazionale, è stimato a circa 400 milioni. La banca ha rivisto al rialzo alcuni degli obiettivi sull’intero 2023. L’utile è ora atteso “maggiore o uguale a 1,1 miliardi” dalla precedente indicazione di “circa 1,1 miliardi”. L’obiettivo sul margine di interesse è superiore ai 3,1 miliardi (da circa 2,8 miliardi) e la previsione di costo del credito è migliorata a circa 50 punti base (da 60). Il target sul Cet 1 è maggiore del 14,2% dal precedente “circa 14%”. Bper prevede inoltre un dividendo per azione maggiore o uguale a 0,25 euro.
Nei primi nove mesi del 2023, il fatturato consolidato di Tod’s è cresciuto a 828,4 milioni (+14,3%). A cambi costanti, utilizzando cioè gli stessi cambi medi dei primi nove mesi del 2022, comprensivi degli effetti delle coperture, i ricavi sarebbero pari a 844,3 milioni, in crescita del 16,5% rispetto allo stesso periodo del 2022. Il presidente e amministratore delegato Diego Della Valleè “fiducioso sui risultati dell’esercizio in corso, sia a livello di ricavi, che come redditività, anche grazie alla costante attenzione al controllo dei costi e al miglioramento dell’efficienza operativa”.
Fra le raccomandazioni di Borsa, gli analisti di Deutsche Bank hanno tagliato il target price sulla stessa Tod’s da 40 a 36 euro, confermando il rating hold.
Preapertura
L’apertura delle Borse europee è attesa oggi poco mossa, all’indomani di una seduta contrastata che ha visto Piazza Affari chiudere in verde (Ftse Mib +0,13% a 28.433 punti). La Borsa italiana è stata sostenuta da acquisti su Mps, dopo le indicazioni positive della trimestrale; deboli i petroliferi con Tenaris fanalino di coda.
In ordine sparso ieri anche Wall Street, complici alcuni realizzi dopo il rally delle recenti sedute; in calo ni rendimenti obbligazionari; debole il petrolio.
L’agenda macro prevede oggi alcuni dati fra cui le richieste settimanali di sussidio negli Stati Uniti.
In calendario anche diversi discorsi di banchieri centrali, fra cui alle ore 20 un nuovo intervento del presidente della Fed Powell.
I future Usa trattano stamattina poco mossi.
A Tokyo intanto il Nikkei ha chiuso con un +1,49% a 32.646 punti.
Sul forex, l’euro/dollaro consolida a 1,0700; il petrolio recupera terreno con il Brent a 80 dollari e il Wti a 75 dollari al barile.
Wall Street aveva chiuso ieri sera contrastata: Dow Jones -0,12% a 34.112 punti, S&P 500 +0,10% a 4.382 punti, Nasdaq +0,08% a 13.650 punti.
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