Borsa italiana oggi: 7 ottobre 2024
Ste. Ne.
07-10-2024 — 08:54
Il mercato vede la Fed meno aggressiva ma si aspetta comunque altri tagli dei tassi
Borsa italiana oggi cauta dopo una buona chiusura venerdì scorso ma una settimana ugualmente negativa (-3,3%) in scia alla situazione geopolitica e alle turbolenze del settore auto. Negli Stati Uniti, dopo i dati sul lavoro di settembre, usciti migliori delle attese, torna in auge lo scenario di un atterraggio morbido dell’economia americana. Quanto alla Fed, il suo percorso di tagli dei tassi sarà ora probabilmente meno aggressivo, ma il processo di allentamento dovrebbe continuare: il mercato vede una sforbiciata di 25 punti base al meeting del 7 novembre e un taglio analogo a dicembre. Anche la Bce nel suo meeting di ottobre dovrebbe limare ulteriormente i tassi. Intanto la Germania dovrebbe tagliare questa settimana le sue previsioni di crescita nel 2024 a -0,2% e
da +0,3%, secondo quanto riferito dal quotidiano Sueddeutsche Zeitung.
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Ore 17:30 – Ftse Mib finale +0,66% a 33.814 punti
Piazza Affari chiude positiva, con il resto d’Europa in ordine sparso, mentre Wall Street procede sotto la parità. A Milano sul listino principale svetta Amplifon a +4,5%, beneficiando di ricoperture dopo alcuni report positivi degli analisti in vista della trimestrale che sarà diffusa comunque alla fine del mese. In evidenza anche Recordati che segna +2,2% dopo il 5% circa di venerdì in scia al rafforzamento nel settore delle malattie rare dopo l’acquisizione da Sanofi dei diritti globali di un farmaco per il trattamento della malattia dell’agglutinina fredda (Cad). Spunti inoltre sulle banche con Bper a +2%, così come Moncler nel lusso. Le azioni Eni terminano in progresso di oltre un punto percentuale approfittando soprattutto del nuovo balzo del petrolio con il Brent che riguadagna la soglia degli 80 dollari al barile. Sul fondo Erg -1,5% dopo il taglio del target price a 24 euro da parte di Morgan Stanley, che peraltro conferma il rating di sottopeso.
Ore 15:45 – Piazza Affari accelera al rialzo
Borsa di Milano sui massimi di seduta, con il Ftse Mib a +0,69% guidato da Amplifon a +4,7% su aspettative di ricoperture in vista della prossima trimestrale, mentre Jp Morgan ha alzato il prezzo obiettivo a 33,70 euro, pur confermando una raccomandazione prudente. SUl fondo Erg (-1,5%) su cui Morgan Stanley conferma underweight con target rivisto da 25,10 a 24 euro.
Ore 15:15 – Future Ws deboli
Future di Wall Street in moderato calo dopo una seduta nettamente positiva venerdì scorso, che peraltro ha consentito ai principali indici Usa di archiviare l’ottava sopra la parità (S&P500 +0,2% nelle cinque sedute, Dow Jones e Nasdaq +0,1%). L’agenda macro non prevede oggi dati particolarmente rilevanti, mentre si attende soprattutto l’inflazione Cpi di settembre in calendario giovedì. Da segnalare un downgrade di Jefferies su Apple (-1,4% in pre-market) a hold su timori relativi alla domanda di Phone; da parte sua Wells fargo ha tagliato il rating su Amazon (-2%) da overweight a equal weight, citando il rallentamento della crescita e la concorrenza di Walmart.
Ore 12:35 – Amplifon traina Piazza Affari
Amplifon con +3,93% a 26,74 euro tiene a galla Piazza Affari che torna sopra la parità (+0,30%). Gli analisti di Jp Morgan hanno alzato il target price da 31,30 a 33,70 euro, ben al di sopra degli attuali livelli, pur confermando la raccomandazione neutral. Il broker tra gli aspetti positivi evidenzia i prodotti a marchio proprio che hanno un effetto accrescitivo e il continuo aumento delle sinergie derivanti da operazioni di M&A. Da parte sua Barclays conferma overweight con target a 36 euro e indica il titolo tra le sue scelte preferite nel settore degli apparecchi acustici, sottolineando che gli attuali corsi azionari rappresentano un’opportunità d’ingresso. Intanto in vista dei conti in agenda il prossimo 30 ottobre Banca Akros si aspetta per il terzo trimestre “una crescita organica positiva nonostante una base di confronto difficile, con una crescita mid-single digit, con un effetto negativo dei cambi e un ulteriore effetto positivo a livello di perimetro, in linea con le guidance”.
Ore 11:30 – Recordati non si ferma
Recordati +1,25% a 52,50 euro dopo il +4,7% di venerdì. Sul titolo farmaceutico piovono oggi target price aggiornati al rialzo dopo che venerdì scorso la società ha annunciato un accordo con Sanofi per l’acquisizione dei diritti globali di Enjaymo (sutimlimab), un farmaco biologico che è l’unico prodotto approvato mirato per il trattamento della malattia dell’agglutinina fredda (Cad), una rara patologia linfoproliferativa delle cellule B, per un pagamento totale fino a 1,075 miliardi di dollari. Fra i nuovi target più elevati si segnalano quelli di Intermonte a 63 euro, Equita e Mediobanca a 60,50 euro. L’operazione secondo Intermonte rafforzerà Recordati nel settore delle malattie rare, portando il segmento a oltre il 40% del fatturato complessivo nel 2026, e differenzierà ulteriormente il profilo di business del gruppo in termini di pipeline. Il deal “dovrebbe inoltre consentire a Recordati di superare dell’8%-10% gli obiettivi per l’anno fiscale 2025, che prevediamo saranno migliorati”.
Ore 10:35 – Unicredit, Orlopp (Commerzbank) attacca i piani di fusione
Unicredit +0,35% non risente dell’attacco sferrato dalla nuova ceo di Commerzbank Bettina Orlopp ai piani di fusione da parte della banca guidata da Andrea Orcel. Orlopp in un’intervista all’Handelsblatt avverte fra l’altro che il rating di Commerzbank peggiorerebbe se venisse rilevata da Unicredit, il che potrebbe portare a perdite di clienti e maggiori costi di rifinanziamento. Attualmente l’agenzia di rating S&P attribuisca a Commerzbank un rating “A-” e ad Unicredit un rating “BBB”, inferiore di tre livelli.
Ore 10:20 – Italgas non scalda la Borsa
Italgas parte bene ma poi frena sotto la parità (-0,46% a 5,375 euro) dopo l’acquisizione di 2i Rete Gas per 5,3 miliardi, la conferma di un prossimo aumento di capitale che sarà di 1 miliardo, e il piano aggiornato.
Equita Sim conferma la raccomandazione hold e il prezzo obiettivo a 5,85 euro su Italgas. Le indicazioni del piano sono “migliori delle nostre stime riguardo alle sinergie e agli investimenti nella rete gas, legati soprattutto alla digitalizzazione della rete e alla sostituzione del digital meters passando a smart meters ‘H2ready’ (andrà verificata l’approvazione da parte di Arera sui tempi di sostituzione degli esistenti digital meters). Si potrebbe creare un poco di pressione sul titolo per l’aumento di capitale” seppure Cdp (26% del capitale) abbia già annunciato “il proprio supporto all’operazione di acquisto 2i Rete Gas, mentre Snam (13,5%) ha annunciato di voler mantenere invariata l’esposizione finanziaria a Italgas”, commentano gli analisti.
Intesa Sanpaolo conferma la raccomandazione hold e il prezzo obiettivo a 5,5 euro su Italgas. Gli analisti valutano positivamente sia i target del piano, sia l’acquisizione di 2i Rete Gas, di cui citano la forte ratio industriale. L’operazione, commenta il broker, consente a Italgas di rafforzare la sua leadership nel settore della distribuzione del gas in Italia.
Ore 10:00 – Ftse Mib -0,20% a 33.527 punti
Piazza Affari dopo un’apertura in leggero rialzo vira in territorio negativo. Fanalino di coda Erg a -1,85%, deboli inoltre i petroliferi con Saipem e Tenaris in calo di oltre 1 punto percentuale.
Svetta Amplifon (+3,5%) che beneficia delle indicazioni positive degli analisti di Jp Morgan, che hanno alzato il prezzo obiettivo sul titolo da 31,30 a 33,70 euro. Bene anche Nexi che secondo i rumors avrebbe raggiunto un accordo sui Pos con Unicredit (poco mossa).
Borsa italiana oggi: le azioni in primo piano
Sulla Borsa di Milano, i future sul Ftse Mib trattano in leggero rialzo.
Da seguire Italgas dopo l’annuncio arrivato nel weekend dell’acquisizione di 2i Rete Gas da F2i Sgr e Finavias (veicolo partecipato da Apg Asset Management e fondi gestiti da Ardian). Questa mattina è stato diffuso l’aggiornamento del piano industriale che prevede ora 15,6 miliardi di investimenti al 2030; per quanto riguarda la politica dei dividendi, confermato il payout del 65% e incrementato il floor di crescitaannua del Dps (dividend per share) al 5%, ora rispetto al Dps 2023. Tornando all’acquisizione, il corrispettivo (equity value) dell’operazione è di 2,060 miliardi di euro cui si aggiunge debito pari a 3,246 miliardi per complessivi 5,3 miliardi. Il closing è previsto entro il primo semestre del 2025. Italgas come è noto farà fronte al relativo fabbisogno finanziario mediante ricorso a un finanziamento ponte sottoscritto inizialmente da Jp Morgan e sindacato ad un pool di banche finanziatrici composto da Banco Bpm, BofA Securities, Citi, Jp Morgan, Morgan Stanley e Société Générale. Il prestito sarà poi rifinanziato anche mediante il ricorso a un aumento di capitale da 1 miliardo “con l’obiettivo di mantenere l’attuale profilo di rating”.
Fra le raccomandazioni di Borsa, Morgan Stanley ha alzato il target price su Enel da 7,75 a 8 euro, confermando il giudizio overweight
Morgan Stanley ha migliorato il prezzo obiettivo su Leonardo da 16,30 a 23 euro, confermando equal-weight.
Morgan Stanley ha alzato il target su Buzzi da 38 a 40 euro, confermando la raccomandazione equal-weight.
Gli analisti di Ubs hanno tagliato il target price su Stmicroelectronics (Stm) da 44 euro a 38 euro, confermando il buy.
Ubs ha poi tagliato il prezzo obiettivo su Stellantis da 24 a 16 euro, confermando buy; Landesbank Baden-Württemberg ha tagliato il target sul titolo da 16 a 12,50 euro, confermando il rating hold.
Fra le altre notizie, Bettina Orlopp, la nuova ceo Commerzbank, va all’attacco oggi di una potenziale fusione con Unicredit in un’intervista all’Handelsblatt, in cui parla di “grandi rischi”, fra cui un aumento dei costi di rifinanziamento, ricordando come l’agenzia di rating S&P attribuisca a Commerzbank un rating “A-” e ad Unicredit un rating “BBB”, inferiore di tre livelli.
Il Mef ha definito la struttura del consorzio di garanzia e collocamento per la prevista dismissione di una quota, pari a circa il 14%, della partecipazione detenuta in Poste Italiane. L’offerta Opv prevede comunque il mantenimento di una quota, diretta ed indiretta, superiore al 50%. I global coordinator dell’operazione saranno Intesa Sanpaolo, Mediobanca, Unicredit, Citi, Deutsche Bank e JP Morgan. A ricevere l’incarico di joint bookrunner sono invece stati Barclays, Bnp Paribas, Morgan Stanley, Société Generale e Ubs.
Il cda Tim ha esaminato l’offerta non vincolante per l’acquisto di Sparkle ricevuta dal Mef e da Retelit, deliberando all’unanimità di conferire mandato all’ad Pietro Labriola di avviare interlocuzioni con gli offerenti, in via esclusiva, finalizzate ad approfondire i profili economici e finanziari dell’operazione e a ottenere la presentazione – entro il 30 novembre – di un’offerta vincolante secondo i migliori termini e condizioni.
Eni e l’agenzia governativa Japan Organization for Metals and Energy Security (JOGMEC) hanno firmato un memorandum d’intesa con lo scopo di collaborare in ambito gas e Gnl per incrementare la diversificazione delle fonti di approvvigionamento. Il memorandum mira a promuovere il ruolo del gas e del gnl nel percorso di transizione energetica, sottolineando l’importanza del raggiungimento della neutralità carbonica nel contesto della crescita economica e della tutela della sicurezza energetica, anche attraverso opportunità di forniture di Gnl al Paese da parte di Eni e al supporto di istituzioni finanziare giapponesi al progetto Coral North in Mozambico.
Preapertura
L’apertura delle Borse europee è attesa oggi poco mossa, alla ripartenza dopo una seduta positiva venerdì scorso che ha visto Piazza Affari chiudere in buon rialzo (Ftse Mib +1,28% a 33.594 punti). La Borsa italiana come il resto d’Europa ha comunque archiviato la settimana con un bilancio negativo (-3,3%) in scia alla situazione geopolitica e alle turbolenze del settore auto.
Bene venerdì Wall Street, dopo i dati sul lavoro Usa di settembre, usciti migliori delle attese: torna così in auge lo scenario di un atterraggio morbido dell’economia americana. Quanto alla Fed, il suo percorso di tagli dei tassi sarà ora probabilmente meno aggressivo, ma il processo di allentamento dovrebbe continuare: il mercato attribuisce attualmente una probabilità di oltre il 97% di una sforbiciata di 25 punti base al meeting del 7 novembre; e di circa l’80% di un taglio analogo a dicembre.
Sul fronte europeo, ll Ministero dell’Economia tedesco dovrebbe rivedere al ribasso le sue previsioni di crescita economica per il 2024, mercoledì prossimo, stimando una contrazione dello 0,2% e non più una crescita dello 0,3%, secondo quanto riferito dal quotidiano Sueddeutsche Zeitung.
L’agenda non prevede oggi dati particolarmente rilevanti; previsti in serata discorsi di Bowman e Kashkari per la Fed. Giovedì prossimo uscirà l’inflazione Usa di settembre, venerdì al via la earnings season americana con i risultati di Jp Morgan e Wells Fargo.
I future Usa trattano stamattina poco mossi.
A Tokyo intanto il Nikkei ha chiuso con un +1,80% a 39.332 punti.
Sul forex, l’euro/dollaro consolida a 1,0970; il petrolio è poco mosso con il Brent a 77 dollari e il Wti a 74 dollari al barile.
Wall Street aveva chiuso venerdì sera in deciso rialzo: Dow Jones +0,81% a 42.352 punti, S&P 500 +0,90% a 5.751 punti, Nasdaq +1,22% a 18.137 punti.
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