Borsa italiana oggi: 7 marzo 2025
Ste. Ne.
07-03-2025 — 08:55
Focus sull’occupazione Usa

Borse europee oggi in vena di consolidamento dopo i rialzi della vigilia legati alle mosse della Bce e ai piani di stimolo tedeschi. Wall Street va in cerca di riscatto all’indomani di una seduta di vendite, innescate dal tira e molla sui dazi con annunci pressoché quotidiani in tema di politiche commerciali, ma anche incognite macro e prese di profitto sui tecnologici, in particolare quelli legati all’intelligenza artificiale. Fra i dati odierni, i non farm payrolls di febbraio negli Stati Uniti hanno visto la creazione di 151.000 nuovi posti di lavoro, con un tasso di disoccupazione in leggero aumento a 4,1%, mentre il salario orario medio registra un +0,3% (consensus a 159.000 nuovi posti di lavoro; tasso di disoccupazione stabile al 4%; inflazione salariale a +0,3% su mese). In serata ha preso la parola per un atteso discorso il presidente della Fed Jerome Powell. Il numero uno della banca centrale Usa si è mostrato cauto su eventuali ulteriori tagli dei tassi, citando i piani della nuova amministrazione americana in tema di “commercio, immigrazione, politica fiscale e regolamentazione” e il possibile impatto sull’inflazione. Powell si è detto comunque fiducioso sul percorso di rientro dell’inflazione, pur avvertendo che rimarrà “accidentato”.
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Ore 20:00 – Discorso Powell non ferma rimbalzo di Wall Street
Wall Street gira in rialzo e procede in verde, dopo le esitazioni della prima parte della seduta, e nonostante i commenti del presidente Fed Powell in un discorso all’Us Monetary Policy Forum di New York. Il capo della Federal Reserve ha affermato che la nuova amministrazione Usa “sta implementando cambiamenti politici significativi in quattro aree distinte: commercio, immigrazione, politica fiscale e regolamentazione. E’ l’effetto netto di questi cambiamenti politici che avrà importanza per l’economia e per il percorso della politica monetaria”.
Notando che “l’incertezza sui cambiamenti e sui loro probabili effetti rimane elevata”, Powell ha detto che la Fed è “concentrata sulla separazione del segnale dal rumore man mano che le prospettive si evolvono. Non dobbiamo avere fretta e siamo ben posizionati per attendere una maggiore chiarezza”, sulle mosse dell’amministrazione Trump.
Tali commenti appaiono almeno in parte in contrasto con le aspettative del mercato per tre tagli dei tassi da 25 punti base entro l’anno.
Powell ha ribadito che l’economia statunitense è in buona salute, con un mercato del lavoro solido e un’inflazione che si avvicina all’obiettivo, pur avvertendo che il percorso verso un tasso di inflazione del 2% rimarrà accidentato.
“La politica non segue un percorso prestabilito”, ha affermato Powell. “La nostra attuale posizione politica è ben posizionata per gestire i rischi e le incertezze che affrontiamo nel perseguire entrambi i lati del nostro doppio mandato”.
Ore 17:30 – Ftse Mib finale -0,48% a 38.592 punti
Borsa italiana oggi fiacca, in linea con il resto d’Europa e l’andamento di Wall Street in attesa del discorso del presidente della Fed da cui potrebbero emergere indicazioni sulla traiettoria futura della politica monetaria americana.
Bene Tim (+3,8%) dopo che l’azionista francese Vivendi ha ribadito la volontà di vendere la propria quota, mentre scivola Leonardo (-6,4%) dopo il rally legato ai piani di spesa militare Ue.
Bene il comparto energetico con Hera (+2,9%), e fra i petroliferi Saipem (+2,65%) ed Eni (+2,4%). In difficoltà il lusso, zavorrato dal -16,77% di Ferragamo in scia ai conti che ha trascinato al ribasso sul Ftse Mib le azioni Moncler -2%, e Cucinelli -4%. In rosso i titoli delle banche nonostante le valutazioni
alzate da Morgan Stanley, con Unicredit che lascia sul terreno il 2,25%.
Ore 16:00 – Tim, la quota Vivendi è in vendita
Telecom Italia (Tim) oggetto di ricoperture (+3,02% a 0,273 euro) complice il possibile riassetto nell’azionariato, dopo che i francesi di Vivendi hanno confermato l’intenzione di vendere la propria quota. “L’intenzione è di vendere la nostra quota, questo è il piano – ha confermato ieri in conference call il presidente di Vivendi Yannick Bolloré -. Abbiamo sentito diverse speculazioni ma quando potremo vendere a buone condizioni lo faremo: il nostro è un approccio molto pragmatico”. Vivendi ha in portafoglio il 23,75%.
Ore 14:45 – Future WS piatti
Future di Wall Street poco mossi intorno alla parità dopo il report sull’occupazione Usa di febbraio uscito più debole delle attese. Fra i singoli titoli, in pre-market, Broadcom +9% dopo i risultati, mentre trova un rimbalzo Nvdia (+1%).
Ore 12:15 – Bitcoin consolida
Il Bitcoin si mantiene appena sotto quota 90.000 dollari. Il presidente americano Donald Trump, come previsto, ha firmato ieri un ordine esecutivo per l’istituzione di una riserva strategica di Bitcoin da parte degli Stati Uniti.
La riserva rappresenta un passo storico per la criptovaluta, e un riconoscimento istituzionale senza precedenti, ma non prevede al momento acquisti. Il capo delle criptovalute e dell’intelligenza artificiale della Casa Bianca David Sacks ha spiegato in un post su X che la riserva includerà i Bitcoin già posseduti dal governo degli Stati Uniti che sono stati sequestrati da precedenti azioni delle forze dell’ordine, una mossa che, ha sottolineato, “non costerà un centesimo ai contribuenti”. Gli Stati Uniti attualmente possiedono più di 198.000 Bitcoin per un valore di circa 17 miliardi di dollari, secondo le stime.
Ore 11:10 – Il tonfo di Ferragamo
Salvatore Ferragamo crolla in Borsa dopo i conti e in parte trascina con sé il settore del lusso. Il titolo della maison fiorentina segna -16,63% a 6,265 euro dopo un minimo a 6,05 euro. Ferragamo ha chiuso il 2024 con un Ebit adjusted più che dimezzato a 35 milioni e perdita netta di 68 milioni rispetto all’utile di 26 milioni un anno fa, e contro attese del consensus per un rosso a -41 milioni. I ricavi consolidati sono scesi del 10,5% a 1,035 miliardi (-8,2% a tassi di cambio costanti). Indicazioni negative sono arrivate dalla Cina: le vendite in Asia e Pacifico sono calate del 19,8% a cambi costanti. “Le incertezze sulla domanda dei beni di lusso ci portano a mantenere un approccio prudente sulle aspettative di breve termine”, ha spiegato la società in una nota. Tuttavia, “per i primi due mesi del 2025 i ricavi sono stabili, se non leggermente positivi”, ha spiegato nella call di commento ai risultati con gli analisti Ernesto Greco, consigliere di amministrazione del gruppo.
Ore 10:35 – Amplifon non rimbalza, nuovi target
Amplifon -0,88% a 20,22 euro all’indomani di uno scivolone (-14,8%) dopo conti deludenti.
Barclays ha ridotto il prezzo obiettivo da 35 a 32 euro, confermando la raccomandazione overweight. “Un altro trimestre soft e guidance deludente, nonostante le basse aspettative”, spiegano gli analisti della banca britannica. Il broker considera tuttavia il de-rating del titolo ingiustificato alla luce del contesto di crescita di medio periodo. Banca Akros taglia il target price da 34 a 25 euro, dopo aver tagliato le stime sul colosso degli apparecchi acustici, confermando il giudizio accumulate. Per Intesa Sanpaolo tuttavia è arrivato il momento di entrare: il broker ha alzato il rating da hold a buy; tagliato invece il target da 27,40 a 24,50 euro.
Ore 9:45 – Ftse Mib -0,76% a 38.482 punti
Piazza Affari debole nonostante ricoperture sui petroliferi con Saipem a +1,5%, Eni +0,8%.
Sul fondo il lusso con Brunello Cucinelli e Moncler in calo di oltre il 3%, complice il tonfo di Ferragamo, che segna -18% fuori dal listino principale dopo i conti.
Amplifon (-1%) fallisce il rimbalzo dopo il crollo della vigilia mentre gli analisti di Barclays tagliano il target price da 35 a 32 euro e quelli di Banca Akros da 34 a 25 euro, confermando le rispettive raccomandazioni overweight e accumulate.
Borsa italiana oggi: le azioni in primo piano
Sulla Borsa di Milano, i future sul Ftse Mib trattano negativi.
Fra le raccomandazioni di Borsa, TD Cowen ha avviato la copertura su Stellantis con rating hold e target price a 13 dollari.
Morgan Stanley ha alzato il target su Unicredit da 47 a 55,50 euro, confermando la raccomandazione equal-weight.
Morgan Stanley ha alzato il tp su Banco Bpm da 8,70 a 11 euro, confermando equal-weight.
Barclays ha alzato il prezzo obiettivo su Generali da 23 a 24 euro, confermando il giudizio underweight.
Salvatore Ferragamo ha chiuso il 2024 con un Ebit adjusted più che dimezzato a 35 milioni e perdita netta di 68 milioni rispetto all’utile di 26 milioni del 2023. I ricavi consolidati, diffusi in sede di dati preliminari, sono scesi del 10,5% a 1,035 miliardi(-8,2% a tassi di cambio costanti). I ricavi di gennaio e febbraio, secondo quanto emerso in conference, risultano stabili.
S&P ha tagliato il rating di Stellantis a “BBB” dal precedente “BBB+”. L’outlook è stabile. La decisione, spiega una nota, segue l’annuncio da parte della casa automobilistica di una guidance sugli utili per il 2025 “che prevede un miglioramento limitato della redditività rispetto a un margine Ebitda rettificato da S&P Global Ratings di circa il 6% nel 2024, accompagnato da un free cash flow operativo negativo”.
Preapertura
L’apertura delle Borse europee è attesa oggi in rosso, all’indomani di una seduta positiva che ha visto Piazza Affari chiudere a sua volta in rialzo (Ftse Mib +0,68% a 38.779 punti). La Borsa italiana è stata trainata da un acuto di Fineco, dopo i dati positivi sulla raccolta; bene anche Buzzi, ancora al centro di un flusso di acquisti in scia al maxi piano tedesco per le infrastrutture; sul fondo nuovamente le utilities, penalizzate ancora dalla risalita dei rendimenti obbligazionari, anche dopo le indicazioni della Bce.
Wall Street ha chiuso invece pesante, a causa di una combinazione di fattori che sta innervosendo gli investitori, dal tira e molla di dichiarazioni sulle politiche commerciali ai timori per lo scenario macro. Inoltre proseguono i realizzi sui titoli tecnologici più esposti al tema dell’intelligenza artificiale: il Nasdaq è sceso di oltre il 4% finora questa settimana.
Sul fronte dei dazi, il presidente Trump ha ulteriormente alleggerito ieri la pressione su Messico e Canada, esentando dalle tariffe altri prodotti per un mese come ha fatto per le automobili, ma ciò non è bastato a risollevare il sentiment.
Per quanto riguarda il comparto tecnologico, le vendite si sono accanite sul produttore di chip Marvell Technology,
sceso di quasi il 20% dopo che la società ha rilasciato indicazioni contrastanti per il primo trimestre; Nvidia ha perso il 5,7%, ON Semiconductor il 5,6%.
Il settore tuttavia potrebbe trovare un po’ di conforto nei buoni dati pubblicati ieri sera da Broadcom, che ha registrato un balzo del 12% negli scambi after hours.
Fra i dati, occhi puntati oggi sui non farm payrolls di febbraio: il consensus stima 159.000 nuovi posti di lavoro; tasso di disoccupazione stabile al 4%; inflazione salariale a +0,3% su mese.
Nel pomeriggio è previsto un discorso del presidente della Fed Jerome Powell.
I future Usa trattano stamattina in recupero.
A Tokyo intanto il Nikkei ha chiuso con un -2,17% a 36.887 punti; nel resto dell’Asia, in moderato calo le piazze cinesi.
Sul forex, l’euro/dollaro consolida a 1,0820; il petrolio è poco mosso con il Brent a 69 dollari e il Wti a 66 dollari al barile.
Wall Street aveva chiuso ieri sera in netto calo: Dow Jones -0,99% a 42.579 punti, S&P 500 -1,78% a 5.738 punti, Nasdaq -2,61% a 18.069 punti.
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