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Mer 04 Dicembre 2024 — 23:27

Borsa italiana oggi: 6 novembre 2024



DIRETTA NEWS / Focus sul risultato elettorale Usa, effetto Trump sui mercati

borsa italiana oggi

Borse oggi nettamente contrastate dopo la netta vittoria di Donald Trump nel voto per le presidenziali americane, mentre i repubblicani conquistano il Congresso ai danni dei democratici di Kamala Harris. Se l’Europa cede terreno in preda alla volatilità, Wall Street mette a segno un forte rally aggiornando ripetutamente i massimi storici. Il dollaro come previsto vola, scontando anche le aspettative di politiche di rilancio che dovrebbero sostenere l’inflazione, in questo caso mettendo in discussione il percorso di tagli dei tassi da parte della Fed. Crescono i rendimenti obbligazionari sui Treasury e contagiano in parte i bond governativi europei. Si amplia lo spread. Intanto domani si conosceranno le decisioni del Fomc al termine del meeting di novembre.

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Ore 17:30 – Ftse Mib finale -1,54% a 33.940 punti

L’elezione di Trump manda in tilt le Borse europee, che chiudono in rosso (Stoxx 600 -0,54%). Dopo il sospiro di sollievo per l’en plain del candidato repubblicano, che ha spazzato via i timori per uno stallo politico, i mercati del Vecchio Continente hanno invertito la rotta. Così Milano (1,54%) ha terminato in forte ribasso, trascinato da banche e utility. Fa peggio solo Madrid (-2,9%), su cui pesa l’esposizione in Messico e in Sudamerica di alcune delle sue società, fra le altre Bbva e Sabadell. Tutto ciò mentre Wall Street – con i principali indici sui massimi – festeggia le politiche di deregulation per le banche e l’oil&gas promesse dal tycoon in campagna elettorale.

Questi provvedimenti peraltro potrebbero comportare una concorrenza più forte per le società europee, soprattutto le banche, soggette a normative più stringenti.

A Piazza Affari il comparto bancario finisce nel mirino dei realizzi, con Unicredit (-5,3%) in fondo al listino. Il possibile freno agli incentivi green pesa poi sulle utilities, con Erg (-3,95%) ed Enel (-2,6%) che segnano le peggiori posizioni del comparto. In volata i titoli più esposti alle politiche economiche di Trump, come Tenaris (+6,8%), Diasorin (+5,6%) e Leonardo (+3,5%).

Ore 16:00 – Spread in salita con rendimenti Btp

Giornata volatile per i bond governativi europei, mentre corrono i rendimenti dei treasuries americani. Lo spread Btp-Bund si amplia in questo momento a 132 punti base rispetto ai 124 punti della chiusura di ieri. Il rendimento del titolo si Stato italiano avanza al 3,74% da 3,66%; stabile invece il rendimento del bund mentre quello dell’Oat francese limita la risalita a 2 punti base, quello dei Bonos spagnoli di 4 punti.

Ore 15:50 – A Milano carrellata di trimestrali

Piazza Affari procede sui minimi di giornata con un calo sul Ftse Mib di circa -1,4%, sulle incertezze legate all’impatto per il Vecchio Continente della vittoria di Trump, che invece consegna al Dow Jones un nuovo massimo storico. A pesare però a Milano sono anche gli esiti delle trimestrali, con Inwit fanalino di coda a -6,5% dopo il taglio delle prospettive da parte del gruppo delle torri. Fra le banche gira in rosso Unicredit (-2%) nonostante i risultati migliori del consensus. Da parte sua Banco Bpm scivola con -3% mentre Anima Holding resiste sopra la parità.

Future di Wall Street in netto rialzo, con guadagno nell’ordine del 2-3% sui principali listini Usa, dopo la vittoria di Trump e all’indomani di una seduta di acquisti diffusi. Fra i singoli titoli, in pre-market:

  • Tesla: +13% per l’azienda di Elon Musk, che ha affiancato negli ultimi mesi il tycoon nella sua campagna elettorale.
  • Trump Media Technology, controllante del social network Truth la cui maggioranza è detenuta dallo stesso Trump, segna +29%.
  • Jp Morgan +6% a fronte di un comparto bancario effervescente, sulle attese di un allentamento della regolamentazione del settore.
  • Nvidia +2%: il colosso dei chip continua beneficiare delle aspettative legate agli investimenti in intelligenza artificiale.

Ore 13:00 – Piazza Affari cambia direzione con banche e utilities

Mercati europei in ordine sparso, mentre i future Usa salgono di oltre il 2%. Piazza Affari inverte la rotta appesantita da alcune banche utilities,con il Ftse Mib ora in calo dello 0,5%. Nel resto
del Vecchio Continente bene Parigi che resta in rialzo dell’1% come Londra, mentre Francoforte sale dello 0,57%. In rosso per l’1,9% Madrid, sale dello 0,8% Amsterdam.

Sul valutario, il dollaro corre e schiaccia l’euro sulla soglia di 1,07, con il biglietto verde che sta registrando la miglior seduta da inizio 2023. Non si ferma il rally del Bitcoin che aggiorna i nuovi massimi 75.372 dollari (+9%). Tra le materie prime, oro in calo (-1,3%) a 2.714 dollari l’oncia, scende il petrolio di poco meno di un punto percentuale e mezzo con il Wti a 70,96 dollari e il brent a 74,52 dollari.

Ore 12:30 – Poste in rialzo dopo trimestrale

Poste Italiane in rialzo di circa un punto percentuale dopo i risultati del terzo trimestre, mentre la Borsa di Milano frena nettamente ma resta sopra la parità (Ftse Mib +0,10%). Il gruppo dei recapiti ha archiviato il trimestre estivo con un risultato operativo di 789 milioni, da 539 milioni di un anno prima e contro attese per 741 milioni. I ricavi a 3,06 miliardi (+9,6%) sono in linea con le aspettative. L’ad Matteo Del Fante ha sottolineato che Poste pagherà “un acconto sul dividendo di 33 centesimi per azione, equivalente a 427 milioni, con un aumento del 39% rispetto allo scorso anno, in linea con la nostra guidance di un utile netto per l’intero 2024 pari a 2 miliardi e con la nuova politica di dividendi basata sul pay-out”.

Ore 11:30 – Credem +7% dopo trimestrale

Credem (+7,21% a 10,70 euro) brilla dopo i conti del terzo trimestre. Intesa Sanpaolo ha alzato il prezzo obiettivo sul titolo da 12 a 12,70 euro, confermando la raccomandazione buy. I conti del terzo trimestre sono stati “solidi” e la società è “ben posizionata per superare la sua guidance sul net interest income, mentre il momentum positivo nell’asset under management dovrebbe sostenere la redditività futura”, spiegano gli analisti. Per gli esperti Credem potrebbe aumentare la sua politica del dividendo con l’approvazione dei conti 2024. Le stime di Eps vengono incrementate in media del 3%.

Da parte sua Deutsche Bank conferma rating buy e target price di 10,60 euro sottolineando il trimestre migliore del previsto grazie a un modello di business che combina un profilo di rischio molto basso, una forte leva su condizioni macroeconomiche positive e disciplina dei costi.

Ore 10:55 – Tenaris corre con effetto Trump

Tenaris saldamente in testa al Ftse Mib con un rialzo di oltre il 5%. Il primo produttore mondiale di tubi d’acciaio destinati alle industrie petrolifere e del gas rientra infatti fra i titoli che secondo gli analisti dovrebbero beneficiare dell’effetto Trump e delle politiche di deregolamentazione che dovrebbero interessare negli Usa diversi settori fra cui le infrastrutture energetiche.

Ore 10:00 – Ftse Mib +1,35% a 34.938 punti

A un’ora dall’avvio delle contrattazioni i titoli che beneficiano maggiormente del trionfo di Donald Trump sono Tenaris maglia rosa del listino principale a +5,5%, Leonardo e Iveco a +4%, così come Diasorin supportata dai conti positivi.

Sul fondo le utilities e Inwit (-1,5%) penalizzata dalla trimestrale.

Unicredit in rialzo di un punto percentuale dopo i risultati del terzo trimestre 2024 migliori delle previsioni.

Borsa italiana oggi: le azioni in primo piano

Sulla Borsa di Milano, i future sul Ftse Mib trattano in buon rialzo.

Da seguire Unicredit dopo i risultati del terzo trimestre chiuso con un utile netto di 2,5 miliardi (+8,2%) su ricavi per 6,1 miliardi in crescita del 2,9% grazie a un aumento delle commissioni che ha compensato il leggero calo del margine di interesse. I numeri sono sopra attese. L’utile dovrebbe raggiungere quest’anno 10 miliardi mentre la guidance di oltre 9 miliardi è stata estesa anche al 2025 e 2026. La banca ha rivisto al rialzo le previsioni di fatturato per l’intero anno, a 24 miliardi di euro, rispetto ai 23 miliardi precedenti.

Fra le raccomandazioni di Borsa, Bernstein ha limato il target price su Ferrari da 599 a 575 dollari, confermando il rating outperform; Stifel ha aumentato il prezzo obiettivo da 335 a 360 euro, confermando il giudizio hold; Ubs ha alzato il target da 478 a 513 dollari, confermando il buy.

Bernstein ha tagliato il target price su Stm da 32 a 30 euro, confermando la raccomandazione outperform.

Gli analisti di Morgan Stanley hanno alzato il target su Buzzi da 40 a 41 euro, confermando equal-weight.

Tornando alle trimestrali, si riuniscono oggi i cda di
Anima Holding, Ariston Group, Banco Bpm, Bper, Cellularline, Cementir Holding, Enel, Intercos, Landi Renzo, Poste Italiane, Revo Insurance, Snam, Terna.

Preapertura

L’apertura delle Borse europee è attesa oggi in rialzo, all’indomani di una seduta contrastata che ha visto Piazza Affari chiudere in leggero calo (Ftse Mib -0,20% a 34.472 punti). La Borsa italiana è stata zavorrata dalla frenata di Ferrari dopo i conti; in controtendenza Leonardo.

Tutti gli occhi sono puntati sugli esiti delle elezioni presidenziali americane, che a conteggio non ancora ultimato vedono in netto vantaggio Donald Trump: il candidato repubblicano si è fra l’altro aggiudicato la vittoria o è davanti in tutti gli stati chiave; inoltre i repubblicani hanno ripreso il controllo del Senato dai democratici di Kamala Harris. Lo stesso Trump è apparso alla festa elettorale ufficiale a West Palm Beach e ha ringraziato i suoi sostenitori, rinnovando la sua promessa di “rendere l’America di nuovo grande”.

Volano i future di Wall Street, peraltro all’indomani di una seduta di acquisti, mentre il dollaro si rafforza su attese di politiche di rilancio che sarebbero di sostegno all’inflazione, spingendo potenzialmente la Fed a frenare il percorso di tagli dei tassi; per la stessa ragione si ampliano i rendimenti obbligazionari. Intanto come da calendario prende il via oggi il meeting del Fomc che rilascerà domani sera i suoi verdetti.

I future Usa trattano stamattina con guadagni che sfiorano il 2% su tutti i principali indici.

A Tokyo il Nikkei ha chiuso con un +2,61% a 39.480 punti.

Sul forex, l’euro/dollaro scivola a 1,0740; il petrolio arretra con il Brent a 74 dollari e il Wti a 70 dollari al barile.

Wall Street aveva chiuso ieri sera in deciso rialzo: Dow Jones +1,02% a 42.221 punti, S&P 500 +1,23% a 5.782 punti, Nasdaq +1,43% a 18.439 punti.

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