Borsa italiana oggi: 4 febbraio 2025
Ste. Ne.
04-02-2025 — 08:48
A Piazza Affari entrano nel vivo le trimestrali

Piazza Affari oggi termina positiva, in linea con i mercati internazionali, in un tentativo di mettere da parte le incertezze legate al tema dei dazi. Se gli Usa di Trump e i vicini Canada e Messico hanno siglato una “tregua” di 30 giorni, la Cina ha annunciato proprie tariffe fino al 10-15% su beni americani a partire dal prossimo 10 febbraio. Per quanto riguarda la Ue, il presidente americano ha citato nuovamente possibili dazi, senza entrare nei dettagli. A Piazza Affari entrano nel vivo le trimestrali. A Wall Street questa sera i conti di Alphabet, mentre giovedì toccherà ad Amazon.
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Ore 17:30 – Ftse Mib finale +1,38% a 36.719 punti
Le Borse europee chiudono in rimonta sulla scia di Wall Street, dove tutti i principali indici trattano in territorio positivo e il Nasdaq guadagna oltre un punto percentuale. Il Ftse Mib è maglia rosa fra i principali listini del Vecchio Continente, grazie anche alle indicazioni positive provenienti dalle trimestrali.
A Piazza Affari brilla Ferrari (+8%) dopo conti e guidance migliori delle previsioni, bene anche Stm (+2,3%) assieme al comparto di riferimento. Il mercato apprezza poi i risultati di Intesa Sanpaolo, che ha alzato le stime di utile netto nel 2025: il titolo guadagna circa il 2%, così come Stellantis che centra un rimbalzo.
Sul fondo Prysmian (-2,8%) e Campari (-2,5%).
Il cambio euro/dollaro recupera quota a 1,0370. Contrastato il petrolio, con il Wti marzo in calo dello 0,49% a 72,8 dollari al barile e il Brent aprile che sale dello 0,24% a 76,14 dollari.
Ore 15:15 – Future WS incerti
Future di Wall Street poco mossi. Fra i singoli titoli, nelle contrattazioni pre-mercato:
- Reazioni miste alle trimestrali: Pfizer +1%, PepsiCo -2%, mentre il gruppo tecnologico della difesa Palantir festeggia i risultati con +22%.
- Alphabet +1% in attesa dei conti che saranno svelati dopo la chiusura.
- Gm -0,3% e Ford Motors (+0,6%) a caccia di un rimbalzo.
- Apple -0,4%: secondo Morgan Stanley, se la guerra commerciale con la Cina dovesse protrarsi, la società di Cupertino potrebbe essere costretta ad aumentare i prezzi degli iPhone, ma questa sarà “l’ultima spiaggia”: per il broker l’attuale dazio Usa del 10% sulle importazioni dalla Cina avrebbe un peso del 3,5% sull’utile per azione di Apple.
Ore 13:45 – Ferrari traina il Ftse Mib
Borsa Milano positiva (Ftse Mib +0,18%) grazie al rally di Ferrari (+3,32%) dopo conti sopra attese e la nuova guidance. La casa di Maranello punta a ricavi e utili in crescita quest’anno dopo aver chiuso il 2024 con un fatturato di 6,7 miliardi (+13,4% a cambi costanti) e un Ebitda adjusted di 2,56 miliardi (+12,1%). “Su queste solide basi, ci aspettiamo una robusta crescita anche nel 2025, che ci permetterà di raggiungere la fascia alta della maggior parte dei nostri target di profittabilità per il 2026 con un anno di anticipo”, ha spiegato in una nota l’amministratore delegato Benedetto Vigna.
Ore 13:30 – Intesa Sanpaolo, utile batte leggermente le attese
Intesa Sanpaolo in recupero sulla parità a 4,1725 euro. Il principale istituto di credito italiano ha chiuso l’esercizio 2024 con un utile netto di 8,7 miliardi, in crescita del 12,2% e superiore alle previsioni: la guidance della società era oltre gli 8,5 miliardi e gli analisti si attendevano circa 8,6 miliardi. Nel solo quarto trimestre l’utile è sceso del 6,4% annuo a 1,5 miliardi, superando leggermente gli 1,47 miliardi stimati dal consensus. Tornando al bilancio dei dodici mesi, l’utile risente in parte dei 900 milioni “allocati a valere sull’utile ante imposte dell’anno con le azioni gestionali per l’ulteriore rafforzamento della sostenibilità futura dei risultati del gruppo”. Al netto delle componenti non ricorrenti l’utile sarebbe stato di circa 9 miliardi. I proventi operativi netti sono aumentati del 7,5% a 27,1 miliardi, con interessi netti a 15,7 miliardi (+6,9%) e commissioni a 9,4 miliardi (+9,4%). I costi operativi sono pari a 11,6 miliardi (+1,3%), per un rapporto cost/income sceso al 42,7%. Il cda proporrà all’assemblea il pagamento di un saldo dividendi da 3,1 miliardi, che porta il totale a 6,1 considerando l’acconto di 3 miliardi distribuito a novembre. A giugno sarà inoltre avviato un buyback da 2 miliardi già autorizzato dalla Bce. Intesa, infine, ha nuovamente rivisto al rialzo il target 2025, già migliorato in occasione dell’ultima trimestrale: l’utile ora è visto “ben oltre i 9 miliardi” a fronte della stima precedente di circa 9 miliardi.
Ore 11:45 – Telecom, per Barclays vale 0,35 euro
Tim +1,6% a 0,2736 euro. Il titolo, già ieri fra i migliori di Piazza Affari, beneficia della view positiva degli analisti in vista dei risultati e del piano aggiornato che saranno sul tavolo del cda il prossimo 12 febbraio, e nonostante a Londra le azioni Vodafone cedano oggi fino al 5% dopo una trimestrale considerata deludente. Intanto gli analisti di Barclays hanno ritoccato il target price su Telecom da 0,34 a 0,35 euro, confermando il giudizio overweight, essenzialmente dopo avere incorporato nelle stime il recente apprezzamento del real brasiliano.
Ore 10:40 – Stellantis tenta rimbalzo
Stellantis, uno dei titoli di Borsa più esposti ai rischi associati ai dazi, tenta un rimbalzo a Piazza Affari, all’indomani di un -4,5%, ma a pesare sono anche i numeri deboli delle vendite. Il titolo a metà mattina, dopo alcuni cambi di direzione, segna +0,05% a 12,382 euro. Equita Sim conferma la raccomandazione hold e il prezzo obiettivo a 14,50 euro. “A gennaio immatricolazioni in Francia/Italia in calo a doppia cifra, sottoperformando il mercato”, segnalano gli analisti, secondo cui “il contributo dei nuovi modelli diventi più evidente a partire dal prossimo trimestre”. Nel frattempo, “l’applicazione dei dazi” Usa “verso Messico e Canada è stata rinviata di un mese in attesa che si concludano negoziazioni che potrebbero portare a una modifica di quanto annunciato nel weekend. Efficaci invece quelli verso la Cina, che non hanno un impatto rilevante per Stellantis”.
Ore 10:00 – Ftse Mib -0,56% a 36.017 punti
Piazza Affari gira in rosso dopo una partenza positiva. Sul fondo Campari (-2,8%), in difficoltà anche Prysmian (-1,5%), mentre Stm rimbalza (+1,8%) in scia ai conti e outlook positivi della rivale Infineon (+10% a Francoforte).
Bene anche Telecom (+1,2%): come da noi anticipato in preapertura, Barclays ha alzato il target price sul titolo da 0,34 a 0,35 euro, confermando la raccomandazione overweight.
Stellantis e Pirelli, intorno alla parità, faticano a cogliere un rimbalzo dopo le vendite della vigilia.
Fuori dal listino principale, Ferragamo crolla dopo l’uscita dell’ad Gobbetti fino a sfiorare -6%.
Borsa italiana oggi: le azioni in primo piano
Sulla Borsa di Milano, i future sul Ftse Mib trattano intorno alla parità.
Fra le raccomandazioni di Borsa, gli analisti di Barclays hanno alzato il target price su Telecom Italia (Tim) da 0,34 a 0,35 euro, confermando il rating overweight.
Stifel ha tagliato il target su Stmicroelectronics (Stm) da 31 a 26 euro, confermando il buy.
Jefferies ha limato il prezzo obiettivo su Intercos da 16,50 a 16 euro, confermando buy.
Le trimestrali entrano nel vivo con i risultati di Ferrari e Intesa Sanpaolo, che saranno diffusi a metà giornata seguiti dalle rispettive conference call con gli analisti (entrambe alle ore 15).
Cambio al vertice di Salvatore Ferragamo: la maison fiorentina e l’ad Marco Gobbetti hanno infatti raggiunto un accordo per la risoluzione consensuale del contratto a partire dal prossimo 6 marzo 2025, quando si terrà l’assemblea. Il manager riceverà una buonuscita complessiva di 4,5 milioni. Se da una parte viene avviato l’iter di selezione del successore, che sarà incaricato di “proseguire la politica di rinnovamento del brand e di valorizzazione dell’heritage al fine di potenziare lo sviluppo del marchio”, dall’altra i poteri saranno provvisoriamente affidati al presidente Leonardo Ferragamo. Quest’ultimo verrà supportato da un comitato composto da James Ferragamo, Ernesto Greco e Michele Norsa (che assumerà l’incarico di Chairman Special Advisor).
Partenza fiacca per il mercato italiano dell’auto: a gennaio le nuove immatricolazioni hanno fatto registrare un calo del 5,86%; il gruppo Stellantis ha visto una flessione più marcata con -15,8%, mentre la quota del 31,1%, contro il 23,1% di dicembre scorso (29% nell’intero 2024) e contro il 34,7% di gennaio 2024.
Preapertura
L’apertura delle Borse europee è attesa oggi cauta, all’indomani di una seduta negativa che ha visto Piazza Affari chiudere in moderato calo (Ftse Mib -0,69% a 36.218 punti). La Borsa italiana è stata per lo più zavorrata dalle vendite sul comparto auto (Stellantis, Pirelli) penalizzato dalle notizie sui dazi americani; gli acquisti hanno invece fatto capolino su alcuni titoli fra cui Telecom, Mps, Leonardo.
Wall Street a sua volta ha ridotto le perdite nel corso della seduta, dopo un’intesa dell’ultimo minuto tra Usa e Messico che ha visto il presidente Trump sospendere le nuove tariffe del 25% per 30 giorni, mentre a mercato chiuso un accordo analogo è stato siglato anche con il Canada.
La Cina ha annunciato proprie tariffe fino al 10-15% su beni americani a partire dal prossimo 10 febbraio.
Per quanto riguarda la Ue, il presidente americano ha citato nuovamente possibili dazi, senza entrare nei dettagli.
Le mosse di Trump hanno spiazzato ieri il mercato, che si aspettava un approccio più graduale sulle politiche commerciali.
Sul fronte delle trimestrali, balzo di Palantir (+22%) nelle contrattazioni after hours dopo che il gruppo tecnologico della difesa ha diffuso risultati e outlook nettamente migliori delle attese; questa sera tocca ad Alphabet, mentre giovedì sono in agenda i conti di Amazon.
Anche a Piazza Affari entrano nel vivo le trimestrali con i risultati di Ferrari e Intesa Sanpaolo; attesa anche per i conti di Mps, che saranno esaminati domani dal cda e diffusi la mattina seguente.
L’agenda macro prevede oggi alcuni dati fra cui gli ordini di beni durevoli negli Stati Uniti.
I future Usa trattano stamattina poco mossi.
A Tokyo intanto il Nikkei ha chiuso con un +0,72% a 38.798 punti.
Sul forex, l’euro/dollaro consolida a 1,0300; il petrolio arretra con il Brent a 75 dollari e il Wti a 71 dollari al barile.
Wall Street aveva chiuso ieri sera negativa: Dow Jones -0,28% a 44.421 punti, S&P 500 -0,76% a 5.994 punti, Nasdaq -1,20% a 19.391 punti.
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