Borsa italiana oggi: 31 marzo 2025
Ste. Ne.
31-03-2025 — 08:54
Attesa per i dazi, rischio volatilità generalizzata

Borse oggi nel mirino di una persistente volatilità, in attesa di dettagli sui dazi Usa in preparazione per mercoledì prossimo 2 aprile. Intanto le quotazioni dell’oro sono salite questa mattina per la prima volta sopra i 3.100 dollari l’oncia, ennesimo record per il bene rifugio. Il trimestre per Piazza Affari, nonostante gli scossoni, va in archivio con un rialzo a doppia cifra (+11,3%). Wall Street si appresta invece a chiudere il trimestre con un bilancio negativo, soprattutto sul Nasdaq, che quando resta da chiudere una sola seduta, lascia sul terreno oltre il 10% da inizio anno, mentre l’S&P 500 segna -5,1%. Nelle ultime settimane la volatilità si è accentuata, scontando le incertezze relative alle politiche commerciali e allo scenario macro, oltre che i timori di ipercomprato sul comparto tecnologico, in particolare sui titoli più esposti agli investimenti nell’intelligenza artificiale. Fra i dati macro, l’inflazione tedesca di marzo è uscita a +2,2% da +2,3%, in linea con il consensus, mentre il Chicago Pmi di marzo ha battuto le attese; in programma venerdì prossimo i non farm payrolls americani di marzo, nel giorno in cui è fissato anche un discorso del presidente della Fed Powell.
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Ore 17:30 – Ftse Mib finale -1,77% a 38.051 punti
Il conto alla rovescia per l’entrata in vigore delle tariffe di Trump tiene ancora sotto scacco i mercati globali. I cali nell’ultima seduta del primo trimestre dell’anno hanno colpito prima l’Asia, passando per l’Europa, fino a Wall Street, che procede in netto calo. A Milano il Ftse Mib tiene a fatica la soglia dei 38mila punti in una giornata di realizzi diffusi nel Vecchio Continente.
Dopo l’acciaio e l’alluminio, e prima delle automobili, mercoledì il presidente americano intende annunciare i cosiddetti dazi doganali “reciproci”, su cui aleggia ancora una notevole incertezza.
A Piazza Affari, in un listino quasi interamente in rosso, pesanti le banche (-1,64% lo Stoxx di settore), con Mps fanalino di coda del settore a -4,5%. In fondo al Ftse Mib una pattuglia di titoli tutti intorno a -5%: Buzzi, Iveco, Prysmian.
Chiude in calo anche Tim (-0,6%) dopo la scalata, annunciata nel fine settimana ma ampiamente attesa, di Poste (-1,35%) nel capitale. Tengono invece i titoli difensivi delle utilities, con Terna a +0,6%, Snam +0,5%, Italgas +0,45%.
Ore 16:00 – Mercati, prosegue il risk-off
Mercati finanziari oggi nuovamente in modalità di avversione al rischio, con Piazza Affari a -1,9% a metà pomeriggio, in linea con le altre Borse europee (un po’ meglio Londra che cede comunque oltre 1 punto percentuale). A Wall Street dopo la prima mezz’ora di scambi le vendite anche oggi fanno capolino sul Nasdaq (-2,2%) con il comparto tecnologico che pesa anche sull’S&P 500 (-1,2%), mentre il Dow Jones limita i danni a -0,6%. Sul valutario, l’euro/dollaro si ritira leggermente a 1,0800. Calano i rendimenti obbligazionari. L’oro, dopo un nuovo record sopra 3.100 dollari l’oncia, si appresta ad archiviare il suo miglior trimestre dal 1986. Il petrolio tenta un rimbalzo con il Brent di maggio a 74 dollari e l’analogo future sul Wti a circa 70 dollari.
Ore 15:45 – Le big del tabacco in pressing su Trump
Le principali aziende produttrici di tabacco, come British American Tobacco (+1,6% a Londra) e Altria (+2,6% a Wall Street), stanno facendo pressioni sull’amministrazione Trump affinché adotti misure più severe contro le sigarette elettroniche illegali, tra cui il divieto di importazione di dispositivi cinesi. BAT stima che le sigarette elettroniche usa e getta non autorizzate rappresentino circa il 70 percento del mercato dello svapo negli Stati Uniti, per un valore di quasi 10 miliardi di sterline all’anno.
Ore 15:00 – Future WS in calo
A Wall Street si profila un avvio di seduta negativo: i future sul Dow Jones cedono circa lo 0,6%, su S&P500 lo 0,8% e sul Nasdaq l’1,2%. Si attendono informazioni più dettagliate sui dazi di Trump. Il presidente americano, secondo quanto riportano alcuni media Usa, avrebbe detto ai giornalisti presenti sull’Air Force One che le nuove barriere commerciali “colpiranno tutti i Paesi e non un piccolo gruppo” di 10-15 Paesi con particolari squilibri commerciali verso gli Stati Uniti, come ipotizzato. Secondo Emmanuel Cau, strategist azionario di Barclays, “il rischio tariffario è stato ampiamente annunciato e ampiamente prezzato in alcuni angoli del mercato”. Quindi il prossimo 2 aprile “potrebbe non esserci uno shock totale. Tuttavia, nessuno vince nella guerra commerciale e le nubi si stanno addensando sulle prospettive di crescita globale. I negoziati inizieranno probabilmente dopo il 2 aprile, il che porta a un lungo periodo di incertezza” su dimensioni e e tempistica dei dazi. Nel premarket, le vendite fanno capolino su Nvidia a circa -4%, Tesla -5% dopo che Stifel ha tagliato il prezzo obiettivo sul titolo, aspettandosi che un lancio più lento del previsto del nuovo modello Y e le recenti proteste contro il fondatore Elon Musk peseranno sulle vendite nel breve termine. Fra le altre case auto, Gm e Stellantis -2%.
Ore 12:40 – Snam, nuovi target da Deutsche Bank e Barclays
Snam +0,57% 4,797 euro contro il -1,88% del Ftse Mib. Deutsche Bank ha alzato il target price su Snam da 5,70 a 5,90 euro, confermando la raccomandazione buy; Barclays ha alzato il prezzo obiettivo da 5,20 a 5,40 euro, confermando il rating overweight. Entrambi i broker hanno migliorato le rispettive valutazioni dopo che l’Arera ha modificato l’indicatore di riferimento per l’aggiornamento della Rab dei servizi regolati all’inflazione.
Ore 11:25 – Fincantieri +1,7%: memorandum con Tui e nuovo target price
Fincantieri +1,75% a 10,13 euro, in netta controtendenza dopo la firma di un Memorandum of Agreement con Tui per la costruzione di due nuove navi da crociera per il brand Marella cruises. Tale accordo, secondo una fonte citata da Reuters, ha un valore di 2,5 miliardi di euro complessivi. Intanto Intesa Sanpaolo ha alzato il prezzo obiettivo sul titolo da 10,20 a 13 euro, confermando la raccomandazione buy, per riflettere l’esposizione del gruppo “sia al piano europeo Rearm Europe/Readiness 2030 sia al programma di rilancio della marina Usa”.
Ore 10:30 – Stm, per Citi vale 27 euro
Stm (-2,60% a 19,968 euro) paga anche oggi pesantemente il clima di avversione al rischio e le vendite che colpiscono in generale il settore tecnologico. Intanto, come da noi anticipato in preapertura, Citi ha ridotto il prezzo obiettivo sul titolo da 30 a 27 euro, confermando tuttavia la raccomandazione buy. Gli analisti della banca americana si dicono “cauti sulle prospettive di breve termine”, ma sottolineano come l’azione scambi già su valutazioni basse rispetto a quelle storiche.
Ore 9:45 – Ftse Mib -1,20% a 38.275 punti
Piazza Affari in tipica modalità di avversione al rischio: sul fondo le banche, in cima al listino titoli difensivi come le utilities.
Svetta in particolare Snam (+1,1%) su cui Deutsche Bank ha alzato il prezzo obiettivo da 5,70 a 5,90 euro, confermando la raccomandazione buy; da parte sua Barclays ha alzato il target price da 5,20 a 5,40 euro, confermando il giudizio overweight. Seguono Terna (+0,8%), Italgas (+0,4%) e un altro titolo anticiclico come Inwit (+0,3%).
Fra i peggiori Bper, Bpm e Mps in calo di oltre il 3%, così come Prysmian fra gli industriali.
Borsa italiana oggi: le azioni in primo piano
Sulla Borsa di Milano, i future sul Ftse Mib scambiano in calo.
Fra le raccomandazioni di Borsa, gli analisti di Citi hanno tagliato il target price su Stmicroelectronics (Stm) da 30 a 27 euro, confermando il rating buy.
Barclays ha alzato il target su Snam da 5,20 a 5,40 euro, confermando il giudizio overweight; Deutsche Bank ha alzato il prezzo obiettivo da 5,70 a 5,90 euro, confermando la raccomandazione buy.
Da seguire Telecom Italia (Tim) dopo che Poste Italiane ha annunciato nel fine settimana l’acquisto da Vivendi di un altro 15% del gruppo tlc. In questo modo Poste, che il mese scorso aveva rilevato da Cdp il 9,81% di Tim, arriva a detenere una quota che sfiora il 25%. L’operazione è avvenuta per un corrispettivo di 684 milioni, equivalenti a 0,29 euro per azione circa.
Saipem ha ricevuto da Stockholm Exergi una Full Notice to Proceed per un progetto di cattura della CO2 su larga scala per l’impianto esistente di bio-cogenerazione di Stockholm Exergi in Svezia, a seguito dell’esito positivo del finanziamento per il progetto. Il contratto ha un valore di circa 600 milioni.
Fincantieri e Tui hanno firmato un Memorandum of Agreement (MoA) per la progettazione e costruzione di due nuove navi da crociera destinate al brand Marella Cruises. Il valore della commessa, soggetta a finanziamento e ad altri termini e condizioni tipici di questo tipo di contratti, è stato definito come “molto importante”.
Fra le altre notizie su Borsa italiana oggi, Leonardo, Airbus, Thales hanno sottoposto all’antitrust Ue una progetto di fusione delle loro attività spaziali. Lo riporta la stampa francese.
Da seguire anche il risiko bancario dopo che Unicredit ha ricevuto il via libera della Bce all’Ops su Banco Bpm. Il cda di Unicredit ha deliberato il via libera all’aumento di capitale al servizio dell’offerta.
Preapertura
L’apertura delle Borse europee è attesa oggi nuovamente in rosso, alla ripartenza dopo una seduta negativa venerdì scorso che ha visto Piazza Affari chiudere a sua volta in calo (Ftse Mib -0,92% a 38.739 punti). La Borsa italiana ha archiviato la settimana con un bilancio moderatamente negativo (-0,76%) mentre il mese di marzo che si chiude oggi è stato caratterizzato da un’alta volatilità, ma presenta al momento un consuntivo marginalmente positivo (+0,2%); nel trimestre agli attuali livelli il Ftse Mib ha registrato un +13,3%.
Wall Street si appresta invece a chiudere il trimestre con un bilancio negativo, soprattutto sul Nasdaq, che quando manca una sola seduta lascia sul terreno oltre il 10% da inizio anno, mentre l’S&P 500 segna -5,1%. Nelle ultime settimane la volatilità si è accentuata, scontando le incertezze relative alle politiche commerciali e allo scenario macro, oltre che i timori di ipercomprato sul comparto tecnologico, in particolare sui titoli più esposti agli investimenti nell’intelligenza artificiale.
La volatilità, stando alle peime indicazioni della giornata, sembra destinata ad aumentare in attesa di dettagli sui dazi in preparazione per mercoledì prossimo 2 aprile. I prezzi dell’oro sono saliti questa mattina per la prima volta sopra i 3.100 dollari l’oncia.
L’agenda macro prevede oggi alcuni dati fra cui l’inflazione tedesca di marzo il Chicago Pmi di marzo; in programma venerdì prossimo i non farm payrolls americani di marzo.
I future Usa trattano stamattina nuovamente in calo.
A Tokyo intanto il Nikkei ha chiuso con un -3,87% a 35.682 punti per effetto di vendite diffuse; nel resto dell’Asia, le Borse cinesi contengono i danni.
Sul forex, l’euro/dollaro rimbalza a 1,0830; il petrolio è poco mosso con il Brent a 73 dollari e il Wti a 69 dollari al barile.
Wall Street aveva chiuso venerdì sera in netto calo: Dow Jones -1,69% a 41.583 punti, S&P 500 -1,97% a 5.580 punti, Nasdaq -2,70% a 17.322 punti.
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