Borsa italiana oggi (3 ottobre): Stellantis e Generali, scure di Barclays e Bnp Paribas
Ste. Ne.
03-10-2024 — 08:48
DIRETTA NEWS / Il focus resta sulla situazione geopolitica. Sul fronte macro, domani i numeri aggiornati sull’occupazione Usa
Borse europee oggi nuovamente negative sulle incertezze economiche e geopolitiche. Anche Piazza Affari tratta in rosso per la quarta seduta di fila.
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Ore 17:30 – Ftse Mib finale -1,50% a 33.170 punti
La Borsa di Milano oggi chude nuovamente in calo, assieme al resto d’Europa, mentre Wall Street procede sostanzialmente poco mossa, confermando l’impostazione attendista delle ultime sedute.
Ad alimentare l’incertezza sui listini europei sono ancora i timori per l’escalation in Medio Oriente, che hanno fatto balzare il greggio di oltre il 4% durante la seduta. In giornata il presidente Joe Biden, dopo aver chiuso a un attacco alle centrali nucleari, ha detto che si sta “discutendo” la possibilità che Israele attacchi le infrastrutture petrolifere dell’Iran.
A pesare inoltre sono i nuovi piani di tassazione sugli utili delle imprese, al vaglio dei governi di Francia e Italia. Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti in un’intervista preregistrata per l’evento Future of Finance di Bloomberg, ha parlato della necessità di applicare “un contributo da parte di tutti” al risanamento dei conti del Paese, ma senza fornire dettagli. “Tassare i profitti a chi li ha fatti: è uno sforzo che tutto il sistema paese deve fare”, ha sottolineato Giorgetti.
A Piazza Affari le vendite colpiscono Stellantis (-4%) dopo il nuovo taglio delle stime da parte dei broker, ma anche Diasorin (-4%) e Saipem (-3,6%). Fra le banche è pesante Mps (-2,8%) sotto i riflettori con un nuovo possibile collocamento del Mef. Fra gli assicurativi Generali chiude a -2,4% dopo il downgrade di Exane Bnp Paribas. In controtendenza Tim (+1,6%) con l’offerta ricevuta da Mef e Retelit per Sparkle.
Ore 16:00 – Mps, il Mef farà collocamento entro anno
Mps -2,5% contro il -0,8% del paniere di settore, mentre il Ftse Mib segna -1,4%. Il ministro delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, ha dichiarato che il Tesoro prevede “di collocare un’altra quota di Banca Mps entro fine anno’, durante il convegno organizzato da Bloomberg, nel corso del quale ha parlato di un ‘autunno particolarmente intenso con il collocamento della tranche di Poste, già annunciato, e quello di Mps”. Riguardo alla banca senese, il ministro ha comunque sottolineato che in prospettiva “verrà creato un polo industriale, come ci richiede il sistema”. Mps, ha continuato, rappresenta un “esempio di successo, che ha beneficiato di condizioni particolare, con i tassi in discesa che hanno permesso alla banca di uscire da una crisi brillantemente”. E “la ciliegina sulla torta èche Mps può e deve diventare un player del sistema bancario italiano nel nuovo assetto che si creerà in futuro”.
Ore 15:50 – Leonardo, extraprofitti nel mirino di Giorgetti?
Leonardo -2,42% a 20,59 euro. Il gruppo potrebbe finire nel mirino del governo a caccia di un contributo da parte delle imprese per raddrizzare i conti “Stiamo per approvare una legge di bilancio in cui saranno chiesti sacrifici a tutti”, ha detto il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti. “Non ci sarà la replica della narrativa o della discussione sugli extraprofitti bancari: in quel momento c’erano le banche che facevano extraprofitti. Uno potrebbe dire che oggi, con tutte queste guerre, chi produce armi va particolarmente bene e anche in questo caso c’è una situazione di mercato favorevole che probabilmente produce utili superiori”, ha spiegato il ministro, aggiungendo che “l’economia è fatta in un certo modo, ci sono situazioni determinate da circostanze eccezionali, facciamo tutti parte di un Paese chiamato a mettere a posto i propri conti, tutti quanti siamo chiamati a concorrere. Alla fine troveremo soluzioni equilibrate. Ci sarà una chiamata di contribuzione per tutti, non semplicemente per le banche, ma ragionata e razionale”, ha assicurato Giorgetti. Infine, a chi gli chiedeva se la misura riguarderà aziende che operano in settori che hanno beneficiato dal contesto di mercato, tra cui aziende della difesa e altri, il ministro ha risposto “evidentemente sì”.
Ore 15:15 – Future WS deboli
Future di Wall Street in leggero calo, risentendo solo in parte delle tensioni geopolitiche, mentre il mercato si sente rassicurato dopo il recente taglio dei tassi di mezzo punto percentuale da parte della Fed, che ha di fatto avviato una manovra espansiva a sostegno dell’economia e del mercato. Le richieste settimanali di sussidio sono uscite oggi leggermente superiori alle previsioni in attesa dei nfp di settembre che saranno diffusi domani.
Secondo Jeffrey Cleveland, Chief Economist di Payden & Rygel, il numero uno della Fed Powell “ha dichiarato che altri due tagli da 25 punti base l’uno sarebbero coerenti con le proiezioni presentate nel corso della riunione del FOMC di settembre. La “direzione di marcia” è ormai chiara: la Fed si avvicinerà alla “neutralità”, al 3-3,5% sui Fed Funds, ma la velocità con cui raggiungerà il traguardo dipenderà dalla crescita dei salari e dal tasso di disoccupazione, anche se verosimilmente occorrerà aspettare fino alla seconda metà del 2025. Sul fronte dei mercati, ci aspettiamo che la curva dei rendimenti dei Treasury statunitensi rimanga piatta (come negli anni ’90), ma i rendimenti obbligazionari dovrebbero abbassarsi lungo tutta la curva. Crediamo che solo un ritmo più rapido dei tagli dei tassi, indotto dai timori di recessione, potrebbe innescare un forte irripidimento della curva dei rendimenti. Un atterraggio morbido dovrebbe portare all’indebolimento del dollaro, mentre un taglio dei tassi senza un reale rischio di recessione dovrebbe avere conseguenze positive per i mercati e portare ad uno scenario risk-on, con gli investitori disposti ad acquistare asset più rischiosi”.
Ore 12:50 – Stellantis su nuovi minimi
Stellantis anche oggi in difficoltà, con il titolo in calo di oltre il 4% e un nuovo minimo dell’anno a 11,80 euro dopo ulteriori tagli delle stime da parte dei broker. Barclays ha rivisto il rating da overweight a equal-weight, mentre il prezzo obiettivo passa da 23 a 12,50 euro; la banca d’affari ha tagliato le sue stime di Ebit per il 2024-26 del 33-45%. “Francamente, siamo ancora sbalorditi dall’entità del taglio in così poco tempo”, spiega Barclays nel report, in cui ipotizza che il 2025 sarà un “anno di transizione/anno di ripresa”, mentre non considera “inconcepibile” un free cash flow di 6 miliardi nel medio termine. “In caso di successo, Stellantis potrebbe avere l’opportunità di ricostruire credibilità come proposta globale, diversificata e difensiva di costi ed efficienza. Ma riconosciamo anche che l’entità dell’avvertimento in così poco tempo ha compromesso in modo sostanziale i precedenti risultati di Stellantis, la reputazione del management”. Intanto sempre oggi Bernstein ha tagliato il prezzo obiettivo da 18 a 11 euro, confermando la raccomandazione market perform.
Ore 11:15 – Tim corre dopo offerta Sparkle
Tim in evidenza con un rialzo di oltre il 2%, seppure in frenata dai massimi di seduta dopo un’offerta apprezzata dagli analisti per Sparkle. Secondo Equita la proposta del Mef e di Retelit (fondo Asterion) da 700 milioni di equity value, “pur essendo leggermente inferiore alle nostre ipotesi (750 milioni) è nel complesso migliorativa” e una cessione sarebbe “opportuna”.
Ore 10:40 – Eni ben intonata
Eni +0,35% a 14,168 euro. Il titolo si muove in controtendenza sulla scia del petrolio, con il Brent che si rafforza a 75 dollari al barile approfittando dell’escalation di tensione in Medio Oriente. Inoltre il gruppo ha informato in una nota di avere completato l’aggregazione della quasi totalità dei propri asset di esplorazione e produzione situati nel Regno Unito, esclusi quelli situati nell’East Irish Sea e quelli legati ai progetti Ccus, agli asset di Ithaca Energy plc. A fronte di tale aggregazione Eni Uk riceve azioni ordinarie di Ithaca di nuova emissione rappresentative di una partecipazione pari a circa il 38,7% del capitale sociale di Ithaca.
Ore 10:00 – Ftse Mib -1,03% a 33.331 punti
La Borsa italiana accelera al ribasso, zavorrata in particolare da Stellantis (-4,6% sotto 1 euro) dopo il downgrade di Barclays che ha tagliato la raccomandazione sul titolo d. overweight a equal-weight e il prezzo obiettivo da 23 a 12,50 euro; ancor più caute le valutazioni di Bernstein che ha tagliato il target a 11 euro, confermando il giudizio market perform.
Restando fra le indicazioni degli analisti, da noi anticipate in preapertura, Generali soffre il taglio del rating a underperform deciso da Bnp Paribas Exane; il titolo cede oltre un punto percentuale
In controtendenza Telecom +3% dopo l i’offerta da 700 milioni di Mef e Retelit (fondo Asterion) perform la controllata dei cavi sottomarini Sparkle.
Borsa italiana oggi: le azioni in primo piano
Sulla Borsa di Milano, i future sul Ftse Mib trattano sotto la parità.
Fra le raccomandazioni di Borsa, gli analisti di Barclays hanno tagliato il rating su Stellantis da overweight a equal-weight e il target price da 23 a 12,50 euro; da parte sua Bernstein ha tagliato il prezzo obiettivo da 18 a 11 euro, confermando il giudizio market perform.
Barclays ha alzato il prezzo obiettivo su Prysmian da 67 a 74 euro, confermando overweight.
Bnp Paribas Exane ha tagliato la raccomandazione su Generali da neutral a underperform.
Da segnalare che il Mef e Retelit (che è controllata dal fondo Asterion) hanno presentato un’offerta a Tim per acquisire l’intero capitale di Sparkle. La proposta, valida fino al 15 ottobre, riconosce per Sparkle un enterprise value di 700 milioni di euro e verrà sottoposta all’esame del cda al termine delle attività istruttorie propedeutiche alla valutazione dell’offerta.
Preapertura
L’apertura delle Borse europee è attesa oggi in rosso, all’indomani di una seduta contrastata che ha visto Piazza Affari chiudere sotto la parità (Ftse Mib -0,28% a 33.675 punti). La Borsa italiana è stata solo in parte sostenuta dagli acquisti sui petroliferi e Leonardo, titoli che approfittano della grave situazione di instabilità in Medio Oriente.
Poco mossa Wall Street, in attesa dei numeri aggiornati sull’occupazione Usa in calendario domani, particolarmente importanti alla luce delle prossime mosse della Fed.
Il focus resta sulla geopolitica. Il petrolio in particolare resta supportato dalla potenziale interruzione dei flussi di greggio dal Medio Oriente, anche se l’offerta rimane ampia e al momento viene escluso uno shock del mercato.
L’agenda macro prevede oggi le minute Bce, e alcuni dati fra cui i Pmi finali dei servizi in Eurozona, mentre negli Stati Uniti sono previste le richieste settimanali di sussidio e l’Ism non manifatturiero.
I future Usa trattano stamattina deboli.
A Tokyo intanto il Nikkei ha chiuso con un +1,97% a 38.552 punti.
Sul forex, l’euro/dollaro arretra a 1,1030; il petrolio si conferma ben intonato con il Brent a 74 dollari e il Wti a 71 dollari al barile.
Wall Street aveva chiuso ieri sera sopra la parità: Dow Jones +0,09% a 42.196 punti, S&P 500 +0,01% a 5.709 punti, Nasdaq +0,08% a 17.925 punti.
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