Borsa italiana oggi: 3 febbraio 2025
Ste. Ne.
03-02-2025 — 08:45
Focus sulla reazione dei mercati ai primi dazi di Trump

Borse oggi alla prova dalle prime decisioni sui dazi annunciate dagli Stati Uniti. Il presidente Trump ha firmato tre ordini esecutivi, in vigore da martedì, che prevedono tariffe del 25% sulle importazioni dal Messico e su gran parte di quelle provenienti dal Canada, e del 10% sui beni provenienti dalla Cina. Alla vigilia di questa scadenza tuttavia sono già stati avviati negoziati e i mercati azionari, dopo una reazione decisamente negativa, hanno recuperato nel pomeriggio parte delle perdite. In particolare, le tariffe imposte al Messico sono state sospese per un mese. Le news erano attese da tempo, ma secondo gli analisti l’impatto dei dazi in Borsa dovrebbe farsi ugualmente sentire, in particolare per alcuni settori fra cui auto e semiconduttori, in attesa di sviluppi. Oltre ai dazi di Trump, a tenere banco questa settimana saranno ancora le trimestrali: negli Usa spicca Amazon (giovedì) mentre a Piazza Affari si segnalano i conti di Ferrari e Intesa Sanpaolo (domani), Mps (cda il 5 febbraio). Sul fronte macro, in attesa dei non farm payrolls di gennaio, in calendario venerdì prossimo, i Pmi manifatturieri europei hanno confermato il quadro di persistente debolezza, mentre l’inflazione di gennaio in Eurozona è uscita a +2,5%, leggermente sopra attese per 2,4%; negli Stati Uniti l’ISM manifatturiero di gennaio ha battuto le stime del consenso.
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Ore 17:30 – Ftse Mib finale -0,69% a 36.218 punti
Dopo una giornata sulle barricate per il timore di una nuova guerra commerciale, le Borse europee tirano un sospiro di sollievo con il dietrofront di Donald Trump sui dazi imposti al Messico. Così i listini del Vecchio Continente – che in alcuni casi erano arrivati a lasciare sul terreno oltre due punti percentuali – sono riusciti a limitare i danni sul finale. In particolare, Milano è quasi riuscita a dimezzare le perdite, chiudendo a -0,69%. A Wall Street il recupero vede protagonista in particolare il Dow Jones, con un ribasso a metà seduta solo frazionale, mentre il Nasdaq cede circa 1 punto percentuale.
A Piazza Affari in difficoltà comunque i titoli dell’auto come Stellantis (-4,5%) e Pirelli (-3,3%) che terminano in fondo al Ftse Mib. Giù anche Saipem (-3,4%) su cui pesa un downgrade
di Stifel. Tengono invece le azioni Tim (+1,4%), dopo che gli analisti di Equita hanno incrementato di 50 punti base il peso del titolo nel loro portafoglio raccomandato “in vista dei risultati 2024 e della presentazione del piano 2024-2027”. Bene Mps (+1,4%), sostenuta dalle speculazioni sul risiko bancario.
Ore 17:00 – Borse in recupero, si tratta sui dazi
Listini azionari in recupero, in scia a Wall Street, sulle notizie di negoziati avviati dalle parti per evitare i dazi e scongiurare una guerra commerciale. A Milano il Ftse Mib riduce le perdite a un -0,7%. Il presidente Usa Donald Trump ha dichiarato che sospenderà per un mese la nuova tariffa del 25% sulle merci provenienti dal Messico, dopo che la presidente messicana Claudia Sheinbaum ha accettato di inviare immediatamente 10.000 soldati al confine del suo Paese per prevenire il traffico di droga.
Ore 15:55 – Enel, giudizi lusinghieri dagli analisti
Azioni Enel sopra la parità (+0,20% a 6,883 euro) in una giornata di realizzi per l’azionario internazionale. Il titolo beneficia di indicazioni positive da parte dei broker. Gli analisti di Goldman Sachs, come da noi anticipato stamani in preapertura, ha alzato il target price sul titolo da 9 a 9,05 euro, confermando la raccomandazione buy. La banca Usa si aspetta infatti che i target 2025 del colosso elettrico possano essere battuti. Da parte sua Equita Sim conferma buy con un prezzo obiettivo di 7,90 euro e alza il peso il peso del titolo nel suo portafoglio principale di 40 punti base, parlando di “buona visibilità sul raggiungimento dei target operativi e di crescita, supportati dalla sostenibilità dei margini integrati e i trend positivi nei business regolati, oltre a una remunerazione e valutazione interessante”.
Ore 15:00 – Future WS negativi
Wall Street verso un’apertura in rosso: i future sui principali listini cedono fino a -1,7% sul Nasdaq. “Sebbene l’impatto diretto sulla crescita degli Stati Uniti derivante dalle tariffe annunciate sia ancora piuttosto modesto, il rischio è che questi cambiamenti di politica amplifichino le preoccupazioni sui futuri rischi della politica commerciale e sulle potenziali ritorsioni”, commenta una nota di Goldman Sachs. “In breve, c’è il rischio che il policy mix (forse inavvertitamente) prenda una direzione ostile alle imprese”, spiega Jp Morgan.
Fra i singoli titoli, in preapertura, Gm e Ford cedono rispettivamente -7% e -4,5%. Constellation Brands, un grande importatore di alcolici dal Messico, perde il 7%; Nvidia, che deve il 30% dei suoi ricavi a Cina e Taiwan, segna -3,5%.
Ore 13:00 – Piazza Affari -1,1% al giro di boa
Borsa di Milano in rosso (Ftse Mib -1,1%) a metà seduta, zavorrata dal terzetto di blue chip più esposte al tema dei dazi, Stellantis (-6,2%), Pirelli (-5,6%), Stm (-4,3%). Pesa inoltre Nexi (-3,8%) che risente più in generale dei timori per l’outlook economico, così come le banche, con la sola eccezione di Mps (+0,7%). Svetta come detto Generali con un rialzo di oltre un punto percentuale.
Piazza Affari contiene i danni rispetto agli altri listini europei e ai future di Wall Street, tutti in calo di circa -1,5%. Sul valutario, euro sotto pressione a 1,0250 contro il dollaro. Petrolio in recupero con il Brent poco sotto 77 dollari, Wti a 74 dollari al barile. Il Bitcoin arretra a quota 95.000 dollari.
Ore 11:35 – Stm, per Deutsche Bank anno di transizione
Stm cede circa il 5% a 20,74 euro, zavorrata dai timori legati a una potenziale guerra commerciale. Intanto Deutsche Bank ha tagliato il prezzo obiettivo sul titolo da 32 a 28 euro, dopo i risultati, confermando la raccomandazione buy. “Il 2025 resta un anno di transizione e bisognerà arrivare almeno al quarto trimestre per una ripresa della crescita su base anno su anno”, spiegano gli analisti della banca tedesca. Da parte sua Hsbc ha rivisto il target da 30 a 28 euro, confermando a sua volta la raccomandazione d’acquisto.
Ore 10:55 – Generali in vetta con mossa Unicredit e upgrade AlphaValue
Generali +0,88% a 30,9 euro. Il titolo beneficia della mossa a sorpresa di Unicredit, che nel weekend ha annunciato di possedere una quota del 4,1% del Leone (e uno 0,6% per conto dei clienti). Inoltre AlphaValue ha alzato il rating da reduce a add, con prezzo obiettivo alzato da 31,70 a 35,10 euro. Il broker, che ha migliorato le stime dopo l’Investor Day, si aspetta che la compagnia “continui a conseguire forti risultati nel Danni” e migliori i margini nel Vita.
Ore 10:00 – Ftse Mib -0,99% a 36.112 punti
Piazza Affari negativa ma in recupero dei minimi dell’apertura. Le vendite come previsto si accaniscono sui titoli maggiormente esposti al tema dei dazi, con Stellantis fanalino di coda a -6%, Pirelli e Stm in calo di oltre il 4%.
Bene Generali (+1,4%) dopo l’ingresso di Unicredit (-0,5%) con una partecipazione di oltre il 4%, mentre AlphaValue ha promosso il titolo da reduce a add, con prezzo obiettivo che passa da 31,70 a 35,10 euro.
Sopra la parità anche Enel: come da noi anticipato in preapertura, Goldman Sachs ha rafforzato il target price sul titolo da 9 a 9,05 euro, confermando il giudizio buy.
Borsa italiana oggi: le azioni in primo piano
Sulla Borsa di Milano, i future sul Ftse Mib trattano in calo.
Fra le raccomandazioni di Borsa, gli analisti di Goldman Sachs hanno ritoccato il target price su Enel da 9 a 9,05 euro, confermando il rating buy.
Stifel ha tagliato il giudizio su Saipem da buy a hold con prezzo obiettivo a 2,50 euro.
I titoli dell’auto, a partire da Stellantis, sono fra i più esposti alle news sui dazi americani. Il gruppo intanto ha annunciato una revisione interna volta a semplificare la propria struttura e ad accelerare i processi, mentre peosegue la ricerca del nuovo ceo dopo l’uscita di Carlos Tavares.
Finanziari sotto i riflettori dopo che Unicredit ha svelato di detenere una quota di oltre il 4% di Generali: una posizione che secondo la banca è puramente finanziaria, ma che rende Unicredit il possibile ago della bilancia nelle vicende legate alla governance della compagnia e sui possibili sviluppi dei dossier M&A.
Preapertura
L’apertura delle Borse europee è attesa oggi negativa, alla ripartenza dopo una seduta cauta venerdì scorso che ha visto Piazza Affari chiudere in leggero rialzo (Ftse Mib +0,12% a 36.471 punti). La Borsa italiana ha archiviato la settimana con un +0,75% al traino di alcuni titoli capeggiati da Hera (+4,7% nell’ottava), Telecom (+4,2%); fanalino di coda Stm (-10% nelle cinque sedute). Decisamente positivo il bilancio del mese di gennaio (+6,7%).
I mercati finanziari oggi saranno messi alla prova dalle prime decisioni sui dazi annunciate dagli Stati Uniti. presidente Trump ha firmato tre ordini esecutivi, che entreranno in vigore martedì, che prevedono tariffe del 25% sulle importazioni dal Messico e su gran parte di quelle provenienti dal Canada, e del 10% sui beni provenienti dalla Cina. Il capo della Casa Bianca ha deciso dazi del 10% sulle importazioni di energia dal Canada, mentre le importazioni di energia dal Messico sono soggette a dazi doganali del 25%. Il Canada ha dichiarato che risponderà alle misure imponendo dazi del 25% su beni Usa per un valore di 155 miliardi di dollari canadesi, tra cui birra, vino, legname ed elettrodomestici. Il Messico ha annunciato che adotterà misure, senza fornire ulteriori dettagli. La Cina si è ripromessa di ricorrere al Wto, lasciando la porta aperta ai colloqui tra Washington e Pechino.
Le news erano attese da mesi, ma secondo gli analisti l’impatto dovrebbe farsi ugualmente sentire, in particolare per alcuni settori fra cui auto e semiconduttori, in attesa di sviluppi.
La reazione dei mercati asiatici Stamattina è stata negativa; il dollaro si è rafforzato vistosamente.
Oltre ai dazi di Trump, a tenere banco questa settimana saranno ancora le trimestrali: negli Usa spicca Amazon (giovedì) mentre a Piazza Affari si segnalano i conti di Ferrari e Intesa Sanpaolo (domani), Mps (cda il 5 febbraio).
Sul fronte macro, in attesa dei non farm payrolls di gennaio, in calendario venerdì prossimo, l’agenda prevede oggi alcuni dati fra cui i Pmi manifatturieri e l’inflazione di gennaio in Eurozona; e l’ISM manifatturiero di gennaio negli Stati Uniti.
I future Usa trattano stamattina negativi.
A Tokyo intanto il Nikkei ha chiuso con un -2,66% a 38.520 punti.
Sul forex, l’euro/dollaro si indebolisce a 1,0240; il petrolio recupera terreno con il Brent a 76 dollari e il Wti a 74 dollari al barile.
Wall Street aveva chiuso venerdì sera in rosso: Dow Jones -0,75% a 44.544 punti, S&P 500 -0,50% a 6.040 punti, Nasdaq -0,28% a 19.627 punti.
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