Finanzareport.it | Borsa italiana oggi: 27 marzo 2025 - Finanza Report

Mer 09 Luglio 2025 — 08:09

Borsa italiana oggi: 27 marzo 2025



Trump annuncia dazi sull’auto

borsa italiana oggi

Borse oggi volatili dopo l’annuncio di nuovi dazi americani sull’auto: ne fanno le spese soprattutto le piazze europee. A mercato chiuso ieri il presidente americano Trump ha annunciato tariffe del 25% su “tutte le auto che non sono prodotte negli Stati Uniti”. Le nuove misure sono contenute in un proclama presidenziale che Trump ha firmato nello Studio Ovale. “Inizieremo a riscuotere il 3 aprile”, ha detto il capo della Casa Bianca. Lo scorso 5 marzo Trump aveva concesso a queste case automobilistiche un’esenzione di un mese dalle tariffe del 25% su Messico e Canada. Tuttavia nei giorni scorsi aveva lasciato intendere che i nuovi dazi sulle auto sarebbero arrivati a breve. Si attendono ora nuovi dettagli sulle misure che entreranno in vigore fra meno di una settimana, mentre sui mercati si riaffaccia la volatilità dopo l’ottimismo delle scorse sedute alimentato da alcune indiscrezioni di stampa. Trump ha assicurato che i dazi “reciproci” in dirittura d’arrivo potrebbero essere “molto indulgenti”, ma ha aggiunto che potrebbe colpire Ue e Canada se questi si coalizzassero contro gli Stati Uniti. Il presidente Usa ha inoltre affermato di essere pronto a rivedere i dazi sulla Cina se Pechino approverà la vendita della filiale statunitense di TikTok. Fra i dati macro, le richieste settimanali di sussidio negli Stati Uniti sono uscite sostanzialmente in linea con le attese, mentre il Pil finale del quarto trimestre a +2,4% è leggermente migliore delle previsioni per +2,3%.

(Scorrere verso il basso per vedere tutti gli aggiornamenti della diretta news)

Cliccare qui per le principali raccomandazioni dei broker di oggi 27 marzo 2025.

Ore 17:30 – Ftse Mib finale +0,10% a 39.098 punti

Piazza Affari oggi chiude in rimonta sopra la parità, in controtendenza rispetto al resto d’Europa, mentre Wall Street procede poco sotto la parità.

A Milano l’annuncio sui dazi Usa penalizza Stellantis (-4,2%) mentre Ferrari recupera (+1,8%) dopo aver confermato i target 2025 e rivisto la politica commerciale con potenziali aumenti fino al 10% per contrastare l’impatto delle tariffe doganali.

Da registrare anche uno scivolone di Buzzi (-4%) assieme al comparto dei cementieri europei oggetto di prese di profitto.

In testa Tim (+4,7%) su nuove speculazioni legate al possibile riassetto con Poste (+0,5%).

Bene inoltre Nexi (+2%).

Ore 15:50 – Ariston, Putin “scongela” 100 milioni di fatturato

Ariston Holding +1,37% a 4,436 euro in controtendenza rispetto all’andamento negativo del mercato. Equita Sim conferma la raccomandazione buy sul titolo, con prezzo obiettivo invariato a 4,60 euro dopo che il presidente russo Vladimir Putin “ha restituito il possesso e la gestione degli asset russi alla società”. Ariston, ricorda il broker, aveva deconsolidato l’asset e circa 100 mln euro di fatturato (circa il 3% delle vendite) a seguito della decisione” di Mosca “di affidare la gestione a una società affiliata a Gazprom. Il business russo con annesso impianto è sempre stato profittevole e interessante per Ariston. La notizia è positiva è inattesa. Le nostre stime attuali e quelle di consensus incorporano la piena cancellazione del business in linea alle guidance societarie”, commentano gli analisti. Banca Akros ha confermato la raccomandazione accumulate e il prezzo obiettivo a 5 euro, rimarcando a sua volta che “la notizia ha un effetto positivo poiché non attesa dal mercato”.

Ore 15:15 – Wall Street piatta

Wall Street consolida intorno alla parità. Fra i singoli titoli:

  • Auto in ordine sparso dopo l’annuncio sui dazi, a seconda dell’impatto atteso e dei livelli di produzione negli Stati Uniti: Gm -7%, Ford -3,6%, Stellantis -3%, Tesla in controtendenza con +2%.
  • Oltre al tema dei dazi, restano i timori relativi al comparto tecnologico e in particolare all’intelligenza artificiale: Nvidia cede un altro punto percentuale. Ciò non vale per la cinese Alibaba, che segna un rialzo di oltre il 3% a Wall Street Alibaba dopo il lancio di un nuovo modello di intelligenza artificiale open source.
  • Nel comparto della Difesa, le azioni Northrop Grumman avanzano di circa il 2%: Rbc ha promosso il titolo a outperform affermando che il gruppo sembra favorito per aggiudicarsi il programma Navy F/A-XX Stealth Fighter del Pentagono.

Ore 13:30 – Oro, Goldman Sachs lo vede a 3.300 dollari

Quotazione Oro +1% a 3.050 dollari l’oncia sul prezzo spot, a un passo da nuovi massimi storici, beneficiando del clima di incertezza. Goldman Sachs intanto aumenta le sue previsioni sul prezzo dell’oro per la fine del 2025 a 3.300 dollari l’oncia, citando maggiori afflussi di ETF e una continua domanda da parte delle banche centrali. La banca d’investimento prevede che le principali banche centrali asiatiche continueranno i loro aggressivi acquisti di oro per i prossimi tre-sei anni, per raggiungere gli obiettivi previsti in termini di riserve auree.

Ore 12:30 – Mfe in rosso dopo opa Prosieben

L’opa di Mfe sulla tedesca ProsiebenSat affossa i titoli di entrambe le società. A Francoforte il broadcaster bavarese crolla di oltre il 10% a 5,84 euro, avvicinandosi al prezzo dell’offerta, che secondo le stime è intorno a 5,7 euro e corrisponde al minimo di legge. Deboli anche i titoli ex Mediaset: le azioni B (che assegnano dieci diritti di voto) perdono il 2,78% a 4,694 euro, mentre le azioni A sono in calo del -1,1% a 3,416 euro. Il corrispettivo di offerta è inferiore di circa il 12% al prezzo di chiusura di ieri del titolo Prosieben (6,53 euro). Jp Morgan sottolinea che Mfe intende pagare solo il prezzo minimo previsto dalla legge e offre il 78 per cento in contanti e il resto in azioni proprie. Il broker vede l’operazione come una “lenta acquisizione del controllo”, mentre Warburg descrive l’offerta come poco attraente per gli investitori. “Al momento – come osservano anche gli analisti di Equita -, lo scenario più probabile è che “solo un numero molto limitato di azioni aderirà all’offerta”. Ma a Cologno si sono già assicurati l’adesione di un azionista di Prosieben (che non è il gruppo ceco Ppf ), quindi, in ogni caso, Mfe riuscirà a superare il 30%, considerando anche che la quota attuale è pari al 29,99%.

Ore 11:20 – Tim +4%, altri rumors su Poste

Telecom (Tim) +3,96% a 0,3123 euro. A spingere il titolo sono nuovi rumors di stampa secondo cui Poste potrebbe salire ulteriormente in Tim. Gli articoli, spiega Equita Sim, “parlano di analisi ancora preliminari della situazione, ma indicano l’eventualità (non necessariamente immediata) che Poste possa ulteriormente salire nel capitale di Tim dall’attuale 9,8% fino a circa il 20%, acquistando la partecipazione da Vivendi qualora questa decidesse di scendere ulteriormente dal capitale di Tim. Ribadiamo la nostra idea secondo cui un rafforzamento di Poste in Tim garantirebbe a quest’ultima una governance più solida (facilitando dunque il processo di ottimizzazione della struttura di capitale e remunerazione degli azionisti) oltre ad aprire ulteriore spazio per sinergie industriali, senza pregiudicare opzioni di consolidamento nel settore tlc in Italia. L’acquisizione di una quota del 10% di Tim sarebbe assolutamente gestibile da Poste. Ai prezzi attuali, l’acquisto costerebbe a Poste circa 400 milioni euro, che potrebbero essere in buona parte finanziati attraverso l’incasso dalla vendita della quota in Anima (circa 265 mln) e con risorse proprie (ad esempio utilizzo di parte delle maggiori cash remittance da parte dell’assicurazione)”.

Ore 11:00 – Sciuker non apre, terremoto nei conti

Sciuker Frames non apre su Egm e fa segnare un calo teorico del 50% dopo che la nuova direzione amministrativa ha avviato delle verifiche contabili afferenti alle commesse della controllata Ecospace. Alla luce delle prime verifiche interne, che hanno portato alla rilevazione di importanti costi non contabilizzati relativi agli esercizi precedenti, la società comunica che gli obiettivi finanziari consolidati precedentemente comunicati al mercato (da ultimo con il comunicato stampa diffuso il 30 settembre 2024) non saranno raggiunti.

Ore 10:10 – Stellantis fanalino di coda

Stellantis (-4,21% a 10,914 euro) sotto pressione con il comparto auto europeo dopo che il presidente Usa Donald Trump ha annunciato che dal 2 aprile gli Stati Uniti metteranno il 25% di dazi su tutte le auto importate. Secindo Equita Sim “in assenza dei dettagli attuativi non è possibile stimare con precisione le conseguenze, comunque sicuramente negative per l’intero settore. Secondo fonti politiche vicine all’amministrazione Trump i dazi verrebbero applicati solo ai veicoli importati e non sui componenti; se confermata, questa modalità renderebbe l’impatto meno negativo per l’intero settore e più agevole l’adeguamento del footprint, essendo limitato all’attività di assemblaggio dei grandi Oem. In questo caso Stellantis resta comunque la più penalizzata. Riteniamo che possa esserci ancora un minimo spazio di manovra dal punto di vista negoziale anche considerando i probabili contro-dazi che molti Paesi hanno già minacciato”.

In un’analisi flash Carlo De Luca, Responsabile AM Gamma Capital Markets, scrive che l Europa “è fortemente esposta perchè Volkswagen esporta circa l’80% delle auto vendute negli Usa; Mercedes e Bmw superano il 50% di quota importata; Stellantis ha esposizione rilevante via modelli prodotti in Italia, Canada e Messico. L’impatto si traduce in compressione dei margini, possibili tagli alla guidance e rischio revisione multipli nel settore auto europeo. Tesla e Ford sono relativamente protette grazie alla produzione domestica (Tesla 100%, Ford 80%). GM e Stellantis vulnerabili per la dipendenza da Messico/Corea/Italia. Hyundai-Kia (65% import USA) e Toyota (51%) particolarmente esposte”.

Ore 9:30 – Ftse Mib -0,84% a 38.730 punti

Piazza Affari zavorrata da Stellantis (-5,3%) sulla questione dazi, con vendite diffuse sul settore europeo. Viene coinvolta tutta la filiera con Pirelli e Iveco in calo di oltre il 2%, Stm -1,2%.

La rotazione premia Telecom che svetta con circa +3%, e alcuni titoli difensivi come Enel e Terna in progresso di mezzo punto percentuale.

Fra le banche, tutte in rosso, limita i danni Intesa Sanpaolo: come da noi anticipato in preapertura, Goldman Sachs ha alzato il target price da 4,90 a 5,50 euro, confermando la raccomandazione d’acquisto; il broker ha inoltre promosso Unicredit a buy con un prezzo obiettivo di 63 euro, ma il titolo cede oltre un punto percentuale.

Borsa italiana oggi: le azioni in primo piano

Sulla Borsa di Milano, i future sul Ftse Mib scambiano in territorio negativo.

Fra le raccomandazioni di Borsa, gli analisti di Goldman Sachs hanno alzato il target price su Intesa Sanpaolo da 4,90 a 5,50 euro, confermando il rating buy.

Goldman Sachs ha promosso Unicredit da sell a buy con target a 63 euro.

Mediobanca Research ha tagliato il giudizio su Prysmian da outperform a neutral con prezzo obiettivo a 66,30 euro.

Stellantis sorvegliata speciale dopo il nuovo annuncio sui dazi americani.

Da seguire Mfe dopo l’opa presentata su ProsiebenSat al prezzo minimo di legge.

Ariston ha reso noto che il presidente russo Vladimir Putin ha revocato la gestione temporanea e l’azienda è rientrata in possesso degli asset nel Paese.

Preapertura

L’apertura delle Borse europee è attesa oggi negativa, all’indomani di una seduta di realizzi che ha visto Piazza Affari chiudere a sua volta in rosso (Ftse Mib -0,83% a 39.058 punti). La Borsa italiana è stata zavorrata da vendite su alcuni titoli fra cui Prysmian, Banco Bpm, Stm, Ferrari; in controtendenza Cucinelli e Leonardo.

Wall Street ha chiuso a sua volta negativa, dopo tre sedute positive di fila, scontando soprattutto nuovi realizzi sul comparto tecnologico, ma anche l’incertezza in vista della tornata di dazi attesi per il prossimo 2 aprile.

A mercato chiuso il presidente americano Trump ha annunciato tariffe del 25% su “tutte le auto che non sono prodotte negli Stati Uniti”. Le nuove misure sono contenute in un proclama presidenziale che Trump ha firmato nello Studio Ovale. “Inizieremo a riscuotere il 3 aprile”, ha detto il capo della Casa Bianca. Le azioni General Motors sono crollate di circa il 6% negli scambi after hours, Stellantis e Ford hanno ceduto oltre il 4%.

Lo scorso 5 marzo Trump aveva concesso a queste case automobilistiche un’esenzione di un mese dalle tariffe del 25% su Messico e Canada. Tuttavia nei giorni scorsi aveva lasciato intendere che i nuovi dazi sulle auto sarebbero arrivati a breve.

Si attendono ora nuovi dettagli sulle misure che entreranno in vigore fra meno di una settimana. Sui mercati si riaffaccia la volatilità dopo l’ottimismo delle scorse sedute alimentato da alcune indiscrezioni di stampa.

Trump ha assicurato che i dazi “reciproci” in dirittura d’arrivo potrebbero essere “molto indulgenti”, ma ha aggiunto che potrebbe colpire Ue e Canada se questi si coalizzassero contro gli Stati Uniti.

Il presidente Usa ha inoltre affermato di essere pronto a rivedere i dazi sulla Cina se Pechino approverà la vendita della filiale statunitense di TikTok.

Sul fronte macro, l’agenda prevede oggi alcuni dati fra cui le richieste settimanali di sussidio e il Pil finale del quarto trimestre negli Stati Uniti.

I future Usa trattano stamattina poco mossi.

A Tokyo intanto il Nikkei ha chiuso con un -0,6% a 37.799 punti; nel resto dell’Asia, Borse cinesi in discreto rialzo.

Sul forex, l’euro/dollaro consolida a 1,0770; il petrolio è poco mosso con il Brent a 73 dollari e il Wti a 69 dollari al barile.

Wall Street aveva chiuso ieri sera negativa: Dow Jones -0,31% a 42.454 punti, S&P 500 -1,12% a 5.712 punti, Nasdaq -2,04% a 17.899 punti.

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