Borsa italiana oggi: 26 agosto 2024
Ste. Ne.
26-08-2024 — 08:51
DIRETTA NEWS / I mercati ripartono dalle indicazioni di Jackson Hole, settimana densa di dati macro. Mercoledì sera esce la trimestrale di Nvidia
La Borsa italiana oggi consolida dopo il recente recupero legato alle prossime mosse delle banche centrali. I mercati ripartono dalle indicazioni arrivate dal simposio dei banchieri centrali di Jackson Hole, dove il presidente della Fed Jerome Powell ha aperto la strada a un possibile ciclo di tagli dei tassi a partire da settembre. Il mercato attribuisce una probabilità del 69,5% di una sforbiciata di 25 punti base al meeting del Fomc del prossimo 17-18 settembre; e una probabilità del 30,5% di un taglio di mezzo punto percentuale. Una nota stonata al simposio è arrivata dalla Bce, con il capo economista Lane (assente Lagarde) che ha sottolineato la necessità di una politica monetaria ancora “in territorio restrittivo per tutto il tempo necessario”, pur ammettendo che una politica eccessivamente restrittiva per troppo tempo potrebbe deprimere la crescita e indebolire il mercato del lavoro. Fra i dati macro, l’indice Ifo di agosto è uscito stamattina leggermente migliore delle attese, negli Usa gli ordini di beni durevoli di luglio hanno battuto le aspettative; venerdì il clou con inflazione di agosto in Eurozona e prezzi Pce di luglio negli Stati Uniti. Inoltre mercoledì sera uscirà la trimestrale di Nvidia.
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Ore 17:30 – Ftse Mib finale -0,13% a 33.604 punti
Piazza Affari chiude poco mossa, con il resto d’Europa in ordine sparso, mentre anche Wall Street procede contrastata, ma il Dow Jones aggiorna il suo massimo storico.
A Milano svetta Tim (+2,1%) dopo le indiscrezioni di stampa sull’interesse di una cordata di investitori per la quota di Vivendi; bene inoltre i petroliferi, guidati da Tenaris a +1,3%, mentre Eni segna in chiusura +0,9%.
Nel risparmio gestito si mette in luce Azimut (+0,6%); deboli le banche, con Bper fanalino di coda del comparto a -0,9%, al pari del suo primo socio Unipol.
In fondo al listino Recordati in calo di circa un punto percentuale. Vendite anche su Stm (-0,8%).
Ore 15:50 – Leonardo debole con Boeing
Leonardo debole a Piazza Affari, dove i titoli del gruppo della Difesa cedono lo 0,45% a 22,12 euro. Le quotazioni risentono della notizia che la Federal aviation authority (Faa) americana ha emanato una direttiva imponendo ispezioni sui Boeing 787 Dreamliner. Il Ftse Mib segna -0,15%. Anche Boeing in questo momento cede circa lo 0,4% a Wall Street.
La decisione, spiegano gli analisti di Banca Akros, potrebbe avere impatti su 64mila voli, pari a una capacità di 18 milioni di posti. “Gli annunci della Faa – proseguono gli esperti – implicato che ispezioni e azioni correttive dovranno essere eseguite” sui sistemi di ancoraggio dei sedili dei piloti, in seguito a un incidente avvenuto a marzo in Sud America. “Leonardo ha un forte coinvolgimento sul Boeing 787″ e il gruppo Usa”‘sta incontrando alcuni problemi con effetti sulla produzione e le consegne”, prosegue il broker, ricordando che nella prima metà del 2024 sono state effettuate solo 22 consegne di 787, con una flessione del 43% rispetto a una anno prima. Gli analisti ritengono tuttavia che le nuove direttive Faa “non avranno impatti sul recupero della produzione di 787”, che ora è “al livello minimo di 2-3 aerei al mese”.
Ore 15:30 – Opa Unieuro, Banca Akros rivede target price sul titolo
Banca Akros ha limato il target price su Unieuro (+1,22% a 11,64 euro) da 1,98 a 1,94 euro, confermando la raccomandazione neutral, alla luce dell’attuale prezzo di Fnac. Venerdì scorso la Consob ha approvato il documento di offerta promossa proprio da Fnac Darty SA e Ruby Equity Investment, avente per oggetto la totalità delle azioni ordinarie di Unieuro. Il periodo di adesione all’offerta avrà inizio il 2 settembre e si chiuderà il 25 ottobre e il corrispettivo dell’offerta include 9 euro in denaro e 0,1 azioni del gruppo acquirente, con un premio del 42% in più rispetto al prezzo di chiusura di lunedì 15 luglio (cioè l’ultimo giorno di borsa aperta antecedente la pubblicazione dell’Opa da parte di Fnac) e del 34% rispetto al prezzo medio di chiusura ponderato con i volumi dei tre mesi precedenti.
Ore 13:30 – Future WS poco mossi
A Wall Street si profila al momento una seduta poco mossa dopo i rialzi di venerdì scorso seguiti alle parole di Powell a Jackson Hole. Così Richard Clarida, Global Economic Advisor di Pimco, commenta l’intervento del presidente della Fed: “Nel discorso di Powell è mancata una discussione specifica sulla destinazione del tasso dei federal funds alla fine di questo ciclo di allentamento o sul ritmo dei tagli dei tassi lungo il percorso. Al contrario, le osservazioni hanno indicato – riprendendo un linguaggio spesso utilizzato nelle dichiarazioni della Fed – che “i tempi e il ritmo dei tagli dei tassi dipenderanno dai dati in arrivo, dall’evoluzione delle prospettive e dall’equilibrio dei rischi”. Detto questo, riteniamo che le parole “è giunto il momento” chiariscano che la Fed taglierà i tassi di almeno 25 punti base nella riunione di settembre e che segnalerà, attraverso le sue proiezioni “dot plot”, che sono attesi almeno altri due tagli di 25 punti base nelle restanti due riunioni di quest’anno, a novembre e dicembre. Sebbene la Fed sia solita affermare di essere “dipendente dai dati e non da singoli indicatori”, il rapporto sull’occupazione di agosto, pubblicato il 6 settembre, sarà probabilmente significativo nella discussione “25 contro 50” alla prossima riunione. I dettagli devono ancora essere messi a fuoco, ma per la Fed la direzione di marcia sembra chiara”.
Ore 12:00 – Tensioni in Medio Oriente supportano petrolio
Petrolio in rialzo dopo gli sviluppi del fine settimana in Medio Oriente, dove Hezbollah ha lanciato 320 razzi Katyusha verso Israele, affermando di avere colpito 11 obiettivi militari, mentre lo Stato ebraico ha lanciato raid aerei per colpire più di 40 siti di lancio di Hezbollah nel Libano meridionale. Il future sul Brent di ottobre punta gli 80 dollari e l’analigo contratto sul Wti tratta sopra 75 dollari al barile.
Il greggio approfitta anche della debolezza del dollaro. In ogni caso secondo Vivek Dhar, strategist della Commonwealth Bank of Australia continueranno a sostenere le quotazioni del petrolio. “Mentre le aspettative del mercato sono incentrate sull’attacco dell’Iran che danneggia Israele senza innescare un conflitto regionale più ampio, la risposta di Israele sarà ugualmente importante – prevede l’esperto di materie prime -. E la risposta di Israele potrebbe includere un attacco alla fornitura di petrolio dell’Iran e alle infrastrutture correlate, che metterebbero a rischio il 3-4% della fornitura globale di petrolio”, ha affermato Dhar.
Ore 11:00 – Equita, i titoli favoriti da normalizzazione Fed
Secondo Luigi de Bellis, Co-Head of Research Team di Equita, un taglio dei tassi della Fed, in un contesto di normalizzazione dei tassi di interesse senza un significativo deterioramento del mercato del lavoro e dell’economia, rappresenta un fattore positivo per i mercati azionari. “In particolare, in questo scenario, riteniamo che i titoli di qualità e growth siano da preferire rispetto ai ciclici (tra i nostri preferiti: Diasorin, Campari, Moltiply, Marr, Reply, Technogym). Nel settore finanziario, ci aspettiamo che un contesto di graduale calo dei tassi di interesse favorisca i titoli del risparmio gestito (i nostri preferiti sono Mediolanum e Fineco), le società meno sensibili al margine di interesse (come Mediobanca) o le banche con una maggiore quota di ricavi da commissioni (Intesa, Credem). Il recente peggioramento del mercato del lavoro e di altri indicatori macroeconomici, unito all’incertezza geopolitica (con le tensioni in Medio Oriente), richiede tuttavia un attento monitoraggio”.
Ore 10:45 – Tim accelera
Telecom Italia +3,22% a 0,2403 euro. Il titolo viene supportato dall’ipotesi di una cordata di investitori che potrebbe rilevare la quota di Vivendi in Tim, come riportato da un quotidiano. Un’ipotesi plausibile secondo gli analisti di Equita, ma ancora da confermare sotto diversi aspetti.
Ore 10:00 – Ftse Mib a -0,17% a 33.593 punti
Milano zavorrata in parte da realizzi sugli industriali con Interpump in calo di circa un punto percentuale, così come Stm fra i tecnologici; giù inoltre alcune banche come Mps e Bpm in calo di oltre mezzo punto percentuale.
In cima al listino principale bene Telecom Italia (Tim) +2,3% in scia a indiscrezioni di stampa secondo cui una cordata di investitori guidata dall’ex presidente della Cdp Claudio Costamagna potrebbe rilevare la quota di maggioranza attualmente in capo a Vivendi, a partire da un investimento di circa mezzo miliardo per una quota del 6-7%.
Borsa italiana oggi: le azioni in primo piano
Sulla Borsa di Milano, i future sul Ftse Mib trattano in leggero calo.
Da segnalare che la Consob ha dato via libera al documento di offerta dell’Opas di Fnac Darty su Unieuro. Il periodo di adesione inizierà il 2 settembre per concludersi il 25 ottobre, salvo proroghe.
Preapertura
L’apertura delle Borse europee è attesa oggi sotto la parità, alla ripartenza dopo una seduta di acquisti venerdì scorso che ha visto Piazza Affari chiudere in buon rialzo (Ftse Mib +1,02% a 33.650 punti). La Borsa italiana ha archiviato la settimana con un +1,85%, proseguendo il rimbalzo dopo le turbolenze di inizio agosto.
I mercati ripartono dalle indicazioni arrivate dal simposio dei banchieri centrali di Jackson Hole, dove il presidente della Fed Jerome Powell ha aperto la strada a un possibile ciclo di tagli dei tassi a partire da settembre. ″È giunto il momento di aggiustare la politica monetaria”, ha detto il presidente della banca centrale americana. Il mercato attribuisce una probabilità del 76% di una sforbiciata di 25 punti base al meeting del Fomc del prossimo 17-18 settembre; e una probabilità del 24% di un taglio di mezzo punto percentuale.
Sul fronte della Banca centrale europea, che si riunirà il 12 settembre, da registrare un intervento del capo economista Bce Philip Lane a Jackson Hole che non ha contribuito a fare chiarezza sulle intenzioni di Francoforte. “Il ritorno al target (di inflazione) non è ancora sicuro” e la politica monetaria “dovrà rimanere in territorio restrittivo per tutto il tempo necessario a guidare il processo di disinflazione verso un tempestivo ritorno al target”, ha affermato Lane, che ha tuttavia ammesso come una politica eccessivamente restrittiva per troppo tempo potrebbe deprimere la crescita e indebolire il mercato del lavoro.
La settimana si preannuncia fitta di dati macro: oggi è previsto l’indice Ifo di agosto, e negli Usa gli ordini di beni durevoli di luglio; venerdì il clou con inflazione di agosto in Eurozona e prezzi Pce di luglio negli Stati Uniti.
Mercoledì sera esce la trimestrale di Nvidia.
I future Usa trattano stamattina positivi.
A Tokyo intanto il Nikkei ha chiuso con un -0,66% a 38.110 punti.
Sul forex, l’euro/dollaro consolida a 1,1180; il petrolio avanza, approfittando delle tensioni internazionali, con il Brent a 79 dollari e il Wti a 75 dollari al barile.
Wall Street aveva chiuso venerdì sera in netto rialzo: Dow Jones +1,14% a 41.175 punti, S&P 500 +1,15% a 5.634 punti, Nasdaq +1,47% a 17.877 punti.
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