Finanzareport.it | Borsa italiana oggi: 23 maggio 2025 - Finanza Report

Lun 23 Giugno 2025 — 05:41

Borsa italiana oggi: 23 maggio 2025



Torna la volatilità, tensioni nelle trattative Usa-Ue sui dazi

borsa italiana oggi

Borse oggi sotto pressione su timori di un nuovo braccio di ferro sui dazi. Il presidente Usa Donald Trump, lamentando lo stallo delle trattative con l’Ue, ha dichiarato che “raccomanda una tariffa fissa del 50% sull’Unione europea, a partire dal 1° giugno”. Eppure la giornata era iniziata con un tono costruttivo su questo fronte: gli Stati Uniti e la Cina hanno infatti concordato di mantenere attive le comunicazioni dopo una telefonata tra il viceministro degli Esteri cinese, Ma Zhaoxu, e il vicesegretario Usa, Christopher Landau. Inoltre, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa cinese Xinhua, il ceo del colosso bancario americano Jp Morgan, Jamie Dimon, incontrerà a Pechino il principale negoziatore commerciale cinese, He Lifeng, per annunciare che intende rafforzare il proprio impegno nel mercato dei capitali cinese, e supportare meglio le multinazionali del Paese. Si calmano intanto i rendimenti obbligazionari americani dopo le fibrillazioni sulla durata a 30 anni in scia alla legge di bilancio decennale che dovrebbe pesare sul deficit Usa per 2,7 trilioni di dollari. Fra i dati, il Pil della Germania del primo trimestre è uscito stamattina a +0,4% su trimestre, meglio della stima preliminare di +0,2%; negli Stati Uniti le vendite di case nuove ad aprile sono accelerate oltre le attese. Questa sera a mercati chiusi verdetto di Moody’s sul rating sovrano dell’Italia.

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Ore 17:30 – Ftse Mib finale -1,94% a 39..475 punti

Le nuove minacce di Donald Trump sui dazi affondano le Borse europee, che dopo una prima parte di giornata in cauto rialzo, invertono la rotta e chiudono con cali superiori al punto percentuale. Milano, che nel corso della seduta è arrivata a toccare il -3%, ha ridotto parzialmente le perdite e ha terminato al -1,94%, tornando però sotto la soglia dei 40mila punti. Anche Wall Street procede in rosso, seppure limitando i danni. A Milano le vendite prendono di mira soprattutto Stellantis (-4,6%) e Stm (-4,2%), quest’ultima in scia al comparto tecnologico di riferimento. Il possibile inasprimento delle tensioni commerciali appesantisce inoltre il lusso con Brunello Cucinelli a -3,25%, mentre per Ferrari (-3,6%) i piani di mitigazione dei dazi già annunciati al mercato potrebbero non bastare a fronte di un’escalation della guerra commerciale. A dispetto dei cali generalizzati, termina in buon rialzo Iveco (+3,4%), mentre si accende la contesa per l’acquisto della divisione Defence.

Ore 16:00 – Piazza Affari migliora

Il Ftse Mib riduce le perdite anche se lascia ancora sul terreno un -1,93% a 39.478 punti, zavorrato da Stellantis (-3,9%), Stm (-3,7%), Ferrari (-3,5%); In rimonta Iveco (+3%) su acquisti speculativi legati alle potenziali offerte per Idv.

Ore 15:45 – Wall Street negativa

Anche Wall Street apre in rosso poco dopo l’apertura, seppure limitando i danni rispetto ai listini europei, dopo la minaccia di dazi Usa al 50% sui beni provenienti dall’Ue. I principali listini perdono circa 1 punto percentuale. Fra i singoli titoli:

Apple -2,6% dopo che il presidente Trump ha ipotizzato un dazio del 25% sugli iPhone prodotto al di fuori degli Stati Uniti, India compresa.

Nel settore tecnologico vendite anche su Nvidia (-2%), Micron e Qualcomm a -3%.

I titoli legati all’energia nucleare corrono dopo che Reuters ha riportato, citando fonti, che Trump firmerà oggi ordini esecutivi per incrementare questa fonte di energia. Le azioni Oklo e NuScale hanno registrato un rialzo di oltre l′8% ciascuna; Constellation Energy ha guadagnato il 2%, mentre Cameco è salita del 4%.

Ore 14:15 – Ftse Mib a picco (-3%)

Piazza Affari in picchiata dopo le affermazioni di Trump, che ha messo sul tavolo un dazio del 50% verso i Paesi Ue lamentando lo stallo nei negoziati. Il Ftse Mib cede il 3% appena sopra quota 39.000 punti. Le vendite si accaniscono su Stellantis (-5,3%), in difficoltà anche banche e in particolare Popolare Sondrio e Mps, il lusso con Cucinelli, con ribassi di circa il 5%, mentre si salva solo Terna (+0,5%).

Ore 13:45 – Apple torna
nel mirino di Trump

Apple -3,2% in pre-market a Wall Street. Il presidente Usa Donald Trump ha pubblicato un post in cui spiega che la società di Cupertino dovrà pagare una tariffa pari o superiore al 25% sugli iPhone prodotti al di fuori degli Stati Uniti. “Ho informato tempo fa Tim Cook di Apple che mi aspetto che i loro iPhone venduti negli Stati Uniti d’America siano fabbricati e costruiti negli Stati Uniti, non in India o altrove. In caso contrario, Apple dovrà pagare agli Stati Uniti una tariffa di almeno il 25%”, ha dichiarato Trump su Truth Social. La produzione del telefono di punta di Apple avviene principalmente in Cina, ma il Paese ha spostato recentemente la maggior parte della produzione in India. anche perché questo Paese intrattiene rapporti commerciali più amichevoli con gli Stati Uniti.

Ore 12:00 – Prysmian,
perJefferies vale 68 euro

Prysmian +1,65% a 55,36 euro contro il -0,3% del Ftse Mib. Jefferies ha alzato il prezzo obiettivo sul titolo da 57 a 68 euro, confermando la raccomandazione buy. Gli analisti hanno aumentato le stime di Ebitda del 6-7% sul 2025-2027 e si aspettano che continui la “forte esecuzione nel Trasmission and Grids e un miglioramento sequenziale nell’Electrification”.

Ore 11:10 – Generali, downgrade da Oddo Bhf

Generali -1,20% a 32,94 euro. Oddo Bhf ha tagliato il rating sul titolo da neutral a underperform con un obiettivo di prezzo leggermente aumentato da 31,50 a 32 euro. Il broker, che cita la “buona performance nel settore danni”, resta “fiducioso nello slancio operativo del gruppo, ma il titolo è cresciuto in modo significativo lo scorso anno e dall’inizio dell’anno”, sottolinea l’analista. Dopo un aumento nell’arco di 12 mesi di +42% significativamente superiore a quello dei suoi principali concorrenti, Oddo Bhf ritiene che “altri titoli (in particolare Axa) offrano un maggiore potenziale di apprezzamento”. Su Generali resta invece positiva l’opinione di Berenberg, che ha alzato il prezzo obiettivo da 34,80 a 36,10 euro dopo la trimestrale, confermando il rating buy.

Ore 10:15 – Iveco Defence, nuove offerte?

Iveco +4,14% a 17,35 euro balza in testa al Ftse Mib (+0,07%). Gli analisti di Equita Sim (rating buy su Iveco, target a 18,50 euro) cutano i rumors di stampa secondo cui “anche la ceca Csg avrebbe presentato un’offerta non vincolante per Iveco Defence Vehicles (Idv), per una valutazione che potrebbe superare di molto la proposta italo-tedesca (Leonardo Spa-Rheinmetall) di circa 1,5 mld”. Il broker sottolinea che Csg è “un gruppo con fatturato pro-forma oltre i 5 mld di cui l’80% in munizioni e 12% in land systems (veicoli militari da cui estrarre le sinergie con Idv). Csg si aggiungerebbe alle offerte già note di Leonardo-Rheinmetall, Indra e, secondo la stessa fonte, anche di Bain Capital. Pur restando dell’idea che l’offerta di Leonardo resti in pole position per motivi politico-industriali, in caso di offerte di valore nettamente superiori a 1,5 miliardi, non escludiamo che la decisione possa essere diversa. Alla luce di queste indiscrezioni, riteniamo la valutazione di Idv che includiamo nella nostra somma delle parti (circa 1,5 miliardi) sia da considerare un floor”. Equita cita poi altre fonti di stampa secondo cui “la spagnola Indra vorrebbe partecipare alla jv Leonardo-Rheinmetall per la produzione di veicoli militari (partendo dall’ordine dell’Italia di 23 mld, ma con l’obiettivo di arrivare a 50 mld sommando l’export); le stesse fonti riportano che ci sarebbero buone probabilità di riuscirci, ma non prima dell’esito della probabile vendita di Idv. Non escludiamo che in questo scenario Indra possa ritirare l’offerta e/o presentarla congiuntamente alla jv di Leonardo”.

Ore 9:30 – Ftse Mib +0,14% a 40.313 punti

A Milano svetta Azimut (+5% circa) dopo l’accordo con Fsi sull’80,01% della nuova banca Tnb che consente al gruppo di aggiornare il target dell’utile netto 2025 a 1 miliardo, mentre viene confermato l’obiettivo di raccolta netta a 10 miliardi. Bene inoltre Iveco (+4,4%) sulle aspettative di una guerra di rilanci per la divisione Defence; e Prysmian (+2%) su cui Jefferies ha alzato il target price da 57 a 68 euro, confermando la raccomandazione buy. Fra i peggiori, Generali (-0,6%) dopo il downgrade di Oddo Bhf a underperform, mentre Berenberg ha alzato il prezzo obiettivo da 34,80 a 36,10 euro, confermando il suo ottimismo con buy.

Borsa italiana oggi: le azioni in primo piano

Sulla Borsa di Milano, i future sul Ftse Mib scambiano poco mossi.

Fra le raccomandazioni di Borsa, gli analisti di Barclays hanno alzato il target price su Enel da 8,50 a 9 euro, confermando il rating overweight.

Jefferies ha alzato il target su Prysmian da 57 a 68 euro, confermando il giudizio buy.

Berenberg ha alzato il prezzo obiettivo su Generali da 34,80 a 36,10 euro, confermando il buy; Oddo Bhf ha invece declassato il titolo da neutral a underperform.

Fra le news, Unicredit “per sciogliere le riserve esistenti sulla legittimità del golden power sull’Ops Banco Bpm“, presenterà “a breve un ricorso al Tar del Lazio e supporterà l’Ue nel suo esame della situazione”. Inoltre il cda di Unicredit, “con l’intento di fornire chiarezza e certezza sia agli azionisti di UniCredit che a quelli di Bpm”, ha approvato “la rinuncia alla condizione relativa all’operazione Anima”, ritenendo che l’offerta soddisfi “ancora i parametri finanziari di Unicredit”.

Azimut ha siglato un accordo quadro vincolante con Fsi, in nome e per conto del fondo di investimento “Fsi II”, per la creazione della nuova banca Tnb. L’acquisto dell’80,01% del capitale di Tnb, viene spiegato, avverrà da parte di Fsi e dei co-investitori e presenta per Azimut un valore complessivo potenziale pari a circa 1,2 miliardi nel tempo. Azimut manterrà una partecipazione del 19,99%. L’accordo prevede anche che Tnb generi complessivamente per Azimut almeno 2,4 miliardi di commissioni in un periodo di almeno 12 anni, oltre che la distribuzione, da parte della rete dei consulenti finanziari di Tnb, di una vasta gamma di soluzioni di investimento del Gruppo Azimut, presenti e future, tra cui fondi comuni, prodotti assicurativi, gestioni patrimoniali e strumenti di private markets, per un periodo minimo di 20 anni. Azimut ha così aggiornato il target dell’utile netto 2025 a 1 miliardo, mentre ha confermato l’obiettivo di raccolta netta a 10 miliardi.

L’assemblea degli azionisti di Enel ha approvato il bilancio 2024, cedola e riacquisto di azioni. In particolare, è stato deliberato un dividendo Enel 2025 di 0,47 euro per azione, in aumento di circa il 9% rispetto all’anno precedente. Rinnovato il piano di buyback per un massimo di 500 milioni di azioni Enel e un esborso complessivo fino a 3,5 miliardi.

Preapertura

L’apertura delle Borse europee è attesa oggi poco mossa, all’indomani di una seduta negativa che ha visto Piazza Affari chiudere a sua volta in calo (Ftse Mib -0,73% a 40.256 punti). La Borsa italiana è stata zavorrata da vendite su alcuni titoli fra cui Stellantis; giù anche Moncler; in controtendenza Bper e Popolare Sondrio, in un comparto bancario contrastato.

Wall Street ha chiuso poco mossa, resistendo alla rinnovata volatilità sul comparto obbligazionario, che ha colpito soprattutto la durata a 30 anni, per poi calmarsi. Gli operatori in sostanza hanno reagito all’approvazione alla Camera Usa della legge di bilancio che contiene tagli fiscali e altre misure di rilancio care all’amministratore Trump, che secondo le stime peseranno sul deficit 2,7 trilioni di dollari.

L’Europa ha invece pagato i timori relativi alle prospettive macro, dopo indicazioni deludenti dei Pmi flash di maggio. Questa mattina è previsto un discorso di Lane della Bce. Fra i dati, il Pil della Germania del primo trimestre è uscito stamattina a +0,4% su trimestre, meglio della stima preliminare di +0,2%; negli Stati Uniti sono previste nel pomeriggio le vendite di case nuove di aprile.

Sul fronte dei dazi, secondo un comunicato diffuso venerdì dal Ministero degli Esteri cinese, gli Stati Uniti e la Cina hanno concordato di mantenere attive le comunicazioni dopo una telefonata tra il viceministro degli Esteri cinese, Ma Zhaoxu, e il vicesegretario Usa, Christopher Landau.

I future Usa trattano stamattina poco mossi.

A Tokyo intanto il Nikkei ha chiuso con un +0,84% a 37.185 punti; nel resto dell’Asia prevalgono gli acquisti.

Sul forex, l’euro/dollaro dopo alcuni cambi di direzione risale a 1,1320; il petrolio è debole con il Brent a 64 dollari e il Wti a 60 dollari al barile.

Wall Street aveva chiuso ieri sera poco mossa: Dow Jones -0,00% a 41.859 punti, S&P 500 -0,04% a 5.842 punti, Nasdaq +0,28% a 18.925 punti.

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