Finanzareport.it | Borsa italiana oggi: 23 giugno 2025 - Finanza Report

Mer 09 Luglio 2025 — 09:09

Borsa italiana oggi: 23 giugno 2025



Mercati solo moderatamente negativi dopo l’escalation di guerra in Medio Oriente

Borsa italiana oggi

Borsa italiana oggi negativa in un contesto di moderati cali per l’azionario internazionale, mentre Wall Street gira in rialzo dopo che Bowman della Fed ha dichiarato di essere favorevole a un taglio dei tassi alla riunione di luglio. Il petrolio arretra su prese di profitto. I mercati per il momento non sembrano dunque particolarmente preoccupati per l’escalation di guerra in Medio Oriente dopo l’attacco americano di sabato notte agli impianti nucleari in Iran. Il Segretario alla Difesa Usa Pete Hegseth ha dichiarato domenica che “le ambizioni nucleari dell’Iran sono state annientate”. L’esponente dell’amministrazione Trump ha precisato che la missione notturna “non riguardava e non riguarda un cambio di regime” in Iran. Il presidente Trump tuttavia ha poi corretto il tiro in un post su Truth Social, in cui parafrasando il suo slogan MAGA, Make America great again, ha scritto: “Non è politicamente corretto usare il termine ‘cambio di regime’, ma se l’attuale regime iraniano non è in grado di RENDERE ANCORA GRANDE L’IRAN, perché non dovrebbe esserci un cambio di regime? MIGA!”. Si tratta ora di vedere quale sarà la portata della reazione di Teheran. Una delle prospettive più impattanti sul mercato è il blocco dello Stretto di Hormuz da parte delle forze iraniane. Secondo l’Energy Information Administration, nel 2024 sono transitati attraverso il canale tra Iran e Oman circa 20 milioni di barili di petrolio greggio al giorno, pari al 20% del consumo globale. Secondo Goldman Sachs, se lo stretto dovesse restare chiuso per un periodo prolungato, i prezzi del petrolio potrebbero salire a oltre 110 dollari al barile; per Deutsche Bank potrebbe raggiungere 120 dollari, facendo aumentare l’inflazione nell’eurozona di circa un punto percentuale; secondo Jp Morgan 120-130 dollari, un livello che potrebbe spingere l’inflazione CPI americana a circa il 5%, complicando evidentemente il lavoro della Fed. L’Iran è il terzo produttore di petrolio dell’Opec, con una produzione di 3,3 milioni di barili al giorno ed esporta almeno 1,6 milioni di barili al giorno, di cui quasi l′80% diretto alla Cina. Fra i dati odierni, i Pmi flash di giugno hanno deluso leggermente le attese nell’eurozona, in particolare sul manifatturiero; negli Stati Uniti i Pmi hanno battuto le attese, così come le vendite di case esistenti di maggio. Sono previste questa settimana anche diverse trimestrali americane, fra cui FedEx (24 giugno), Micron Technology (25 giugno) e Nike (26 giugno).

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Ore 17:30 – Ftse Mib finale -1,00% a 39.840 punti

Piazza Affari oggi chiude negativa, in linea con ii resto d’Europa, penalizzata in parte dallo stacco di alcune cedole. A pesare sono più le prese di profitto, in particolare su alcuni titoli recentemente fra i più performanti, che non i timori legati alla situazione geopolitica. Intanto Wall Street procede in territorio positivo, confortata dalle affermazioni “dovish” di Michelle Bowman della Fed, che si è detta a favore di un taglio dei tassi a luglio. A Milano non bastano gli acquisti su una pattuglia di utilities, fra cui A2a con +1,4%, Terna +1,3%, la stessa Enel a +1,2%. Sul fondo Azimut, Iveco, Tim, Poste, Leonardo con cali di oltre il 2%.

Ore 16:10 – Eni, analisti apprezzano cessione quota Plenitude

Eni +0,08% a 14,318 euro. Equita Sim conferma il rating buy con target price di 16 euro dopo la vendita del 20% di Plenitude al fondo Ares per un prezzo di acquisto di circa 2 miliardi. L’operazione è basata su un equity value di Plenitude pari a 10 mld. Mediobanca ha agito in qualità di financial advisor di Eni. La valutazione complessiva della società, spiega Equita, supera abbondantemente quella della cessione del 10% a EIP. Gli esperti ritengono, quindi, che la valorizzazione di Plenitude abbia risvolti positivi per il titolo in quanto permette di far emergere ulteriore valore in uno dei ‘satelliti’ di Eni. Da parte sua Intermonte conferma la raccomandazione neutral su Eni, con prezzo obiettivo a 13,50 euro. La valutazione è in linea con le indiscrezioni circolate nei mesi scorsi, commenta il broker. Il nuovo azionista si affiancherà nel capitale di Plenitude a Eni e al fondo svizzero Eip che a novembre dello scorso anno aveva incrementato la sua partecipazione dal 7,6% al 10%, ricordano gli analisti, attraverso un aumento di capitale pari a circa 209 milioni, per un investimento complessivo di 800 milioni.

Ore 14:30 – Future WS poco mossi

Future di Wall Street appena sotto la parità. Fra i singoli titoli, in pre-market:

  • Tesla +1%: lancia oggi il suo robotaxi ad Austin.
  • Estee Lauder +1,5%: Deutsche Bank ha migliorato il rating da hold a buy e il prezzo obiettivo da 71 a 95 dollari.
  • Melius ha promosso Amd (+1,2%) da hold a buy con target price alzato da 110 a 175 dollari.
  • Raymond James ha promosso DoorDash (+2,3%) da outperform a strong buy con target alzato da 215 a 260 dollari.

Ore 14:00 – Mercati finanziari cauti, bene dollaro e T-bond, rimbalza Bitcoin

Borsa di Milano in rosso a metà giornata con il Ftse Mib a -1,14%. Sul fondo Leonardo in calo di oltre il 3% in scia al comparto europeo della difesa dopo un report di Citi che ha tagliato Hensoldt, Renk e Saab a sell. Lo Stoxx 600 europeo segna -0,7%; in lieve calo i future di Wall Street. Sul valutario, dollaro viene acquistato come rifugio e l’euro cede così terreno a 1,1470 contro il biglietto verde. Acquisti sui Treasuries. Il petrolio guadagna altro terreno, seppure con rialzi limitati a mezzo punto percentuale, con il Brent a 77 dollari e il Wti a 74 dollari al barile. Nel mondo crypto, rimbalzo per il Bitcoin sopra 101.238 dollari (+2,19%).

Ore 11:30 – Tim, rumors su cessione credito del canone arretrato 1998

Telecom Italia (Tim) fra i peggiori a Piazza Affari con un calo di circa il 2% sotto 40 centesimi per azione. Il titolo sconta essenzialmente prese di profitto dopo un recupero di oltre il 60% da inizio anno, alla vigilia dell’assemblea che prevede Fra l’altro la modifica dello Statuto sociale e vedrà l’esordio del nuovo primo socio Poste Italiane.
Il mercato valuta anche le indiscrezioni secondo cui Tim sarebbe al lavoro con le banche, e in particolare con Unicredit e Santander, per la cessione del credito legato alla causa per la restituzione del canone di concessione 1998. I proventi sarebbero destinati alla gestione del capitale circolante. La Corte di Cassazione ha dato 30 giorni di tempo (fino al 27 giugno) alle parti per sottoporre le memorie in merito a un possibile conflitto di competenza territoriale che, se confermato, invaliderebbe l’iter processuale; secondo gli esperti di Intermonte, non sono da escludere sviluppi questa settimana, con il deposito delle memorie difensive. La sentenza è attesa entro l’anno: se la Cassazione dovesse annullare la sentenza d’appello e far ripartire l’iter processuale dal primo grado, Tim dovrebbe rimborsare i fondi, in attesa che si completi il nuovo iter comprensivi degli interessi maturati, come sottolinea Intermonte. In caso contrario, il gruppo avrebbe definitivamente titolo per incassare il credito. Per gli analisti di Equita, la decisione di cedere il credito prescinde dalla decisione della Corte di Cassazione e l’incasso del credito “non ha implicazioni sulla contabilizzazione della sopravvenienza, possibile solo dopo la sentenza della Cassazione”.

Ore 10:30 – Piazza Affari in recupero, pesa in parte stacco cedole

La Borsa di Milano tenta un recupero dai minimi, con il Ftse Mib a -0,52%, mentre lo Stoxx europeo segna +0,1%. A pesare in parte è lo stacco di dividendi da parte di alcune blue chip: Leonardo (-0,28%), Poste Italiane (-1,24%), Snam (-0,16%) e Terna (+0,5%), Pirelli (-0,48%), Hera (-0,1%) e Stm (+0,6%).

Ore 10:15 – Stellantis, ceo Filosa resta alla guida del Nord America

Azioni Stellantis -1,44% a 8,064 euro, con il Ftse Mib a -0,4%. Il nuovo ceo di Stellantis, Antonio Filosa, continuerà a guidare l’importante business nordamericano dell’azienda. Filosa, insediatosi oggi con il suo team, manterrà il suo ruolo di Responsabile del Nord America e dei Marchi Americani, come annunciato dall’azienda. Il Direttore Finanziario Doug Ostermann assumerà inoltre la responsabilità di fusioni, acquisizioni e joint venture. Intanto gli analisti di Evercore Isi hanno alzato il target price su Stellantis da 9 a 13 euro, confermando la raccomandazione in line.

Ore 9:30 – Ftse Mib -0,80% a 38.913 punti

Piazza Affari tratta in moderato calo dopo la prima mezz’ora di contrattazioni, fra i peggiori listini europei, mentre i future di Wall Street tentano un recupero intorno alla parità. Sulla Borsa di Milano i realizzi sono diffusi ma colpiscono in particolare Tim (-2,75%) che sconta prese di beneficio dopo i recenti rialzi. Fra i peggiori anche Stellantis (-1,5%) nel giorno dell’insediamento del nuovo ceo Filosa e della sua squadra, mentre gli analisti di Evercore hanno alzato il target da 9 a 13 euro, pur confermando la raccomandazione in line. Fra i pochi titoli in frazionale guadagno, in vetta un’insolita coppia formata da Stm, in vena di ricoperture, e il difensivo Terna con +0,2%.

Borsa italiana oggi: le azioni in primo piano

Sulla Borsa di Milano, i future sul Ftse Mib scambiano in moderato calo.

Fra le raccomandazioni di Borsa, gli analisti di Jp Morgan hanno tagliato il target price su Moncler da 63 a 60 euro, confermando il rating neutral.

Evercore ISI ha alzato il prezzo obiettivo su Stellantis da 9 a 13 euro, confermando il giudizio in line.

Fra le news su Borsa italiana oggi, Eni ha ceduto il 20% di Plenitude al fondo Ares per circa 2 miliardi di euro, per un equity value della società pari a 10 miliardi.

Oggi si insedia il nuovo ceo di Stellantis, Antonio Filosa

Unicredit ha completato l’internalizzazione del business bancassicurativo vita in Italia, acquisendo il pieno controllo delle joint venture con Cnp Assurances e Allianz. Oggi dopo la sospensione Consob riparte l’operazione su Banco Bpm.

Preapertura

L’apertura delle Borse europee è attesa oggi in moderato calo, alla ripartenza dopo una seduta positiva venerdì scorso che ha visto Piazza Affari chiudere a sua volta in rialzo (Ftse Mib +0,74% a 39.231 punti). La Borsa italiana ha archiviato la settimana con un -0,53%; bene nell’ottava Telecom (+7,8%), fra i peggiori A2a (-4,45%) e Stellantis con -3,55% nelle cinque sedute.

I mercati per il momento non sembrano particolarmente preoccupati per l’escalation di guerra in Medio Oriente dopo l’attacco americano di sabato notte agli impianti nucleari in Iran. Il Segretario alla Difesa Usa Pete Hegseth ha dichiarato domenica che “le ambizioni nucleari dell’Iran sono state annientate”. L’esponente dell’amministrazione Trump ha precisato che la missione notturna “non riguardava e non riguardava un cambio di regime” in Iran. Il presidente Trump tuttavia ha poi corretto il tiro in un post su Truth Social, in cui parafrasando il suo slogan MAGA, Make America great again, ha scritto: “Non è politicamente corretto usare il termine ‘cambio di regime’, ma se l’attuale regime iraniano non è in grado di RENDERE ANCORA GRANDE L’IRAN, perché non dovrebbe esserci un cambio di regime? MIGA!”. Si tratta ora di vedere quale sarà la portata della reazione di Teheran. Una delle prospettive più impattanti sul mercato è il blocco dello Stretto di Hormuz da parte delle forze iraniane. Secondo l’Energy Information Administration, nel 2024 sono transitati attraverso il canale tra Iran e Oman circa 20 milioni di barili di petrolio greggio al giorno, pari al 20% del consumo globale. Secondo Goldman Sachs, se lo stretto dovesse restare chiuso per un periodo prolungato, i prezzi del petrolio potrebbero salire a oltre 110 dollari al barile; per Deutsche Bank oltre 120 dollari, secondo Jp Morgan 120-130 dollari, un livello che potrebbe spingere l’inflazione CPI americana a circa il 5%, complicando evidentemente il lavoro della Fed. L’Iran è il terzo produttore di petrolio dell’Opec, con una produzione di 3,3 milioni di barili al giorno ed esporta almeno 1,6 milioni di barili al giorno, di cui quasi l′80% diretto alla Cina.

L’agenda macro prevede oggi alcuni dati fra cui una carrellata di Pmi flash di giugno e le vendite di case esistenti di maggio negli Stati Uniti.

Sono previste questa settimana anche diverse trimestrali americane fra cui FedEx (24 giugno), Micron Technology (25 giugno) e Nike (26 giugno).

I future Usa trattano stamattina in leggero calo.

A Tokyo intanto il Nikkei ha chiuso con un -0,13% a 38.354 punti; nel resto dell’Asia in verde Hong Kong e Shanghai.

Sul forex l’euro/dollaro arretra leggermente a 1,15; il petrolio guadagna altro terreno con il Brent a 78 dollari e il Wti a 75 dollari al barile.

Wall Street aveva chiuso venerdì sera contrastata: Dow Jones +0,08% a 42.206 punti, S&P 500 -0,22% a 5.967 punti, Nasdaq -0,51% a 19.447 punti.

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