Borsa italiana oggi: 22 maggio 2025
Ste. Ne.
22-05-2025 — 08:54
Rendimenti obbligazionari osservati speciali. Focus anche sull’agenda macro

Piazza Affari oggi in rosso con il resto d’Europa. Quanto a Wall Street, gli indici Usa vanno a caccia di un rimbalzo all’indomani di una seduta penalizzata da una ripresa dei rendimenti obbligazionari,
che peraltro prosegue anche oggi sulle scadenze lunghe (30 anni). Prosegue l’attesa per eventuali accordi nelle trattative sui dazi. Intanto torna in evidenza l’agenda macro: fra i dati odierni, l’indice Pmi preliminare composito di maggio, nell’Eurozona, ha evidenziato un ritorno a una fase di contrazione dell’attività economica; l’Ifo tedesco di maggio è uscito sostanzialmente in linea o leggermente migliore delle previsioni; negli Stati Uniti le richieste settimanali di sussidio sono uscite leggermente inferiori alle aspettative, mentre le vendite di case esistenti di aprile hanno deluso il consensus, bene invece gli indicatori Pmi. Da segnalare nuovi massimi storici del Bitcoin appena sotto 112.000 dollari.
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Ore 17:30 – Ftse Mib finale -0,73% a 40.256 punti
La Borsa italiana oggi chiude negativa, in linea con il resto d’Europa, mentre Wall Street gira in verde arginando i timori legati ai realizzi sui bond. Piazza Affari viene zavorrata in particolare da Stellantis (-3,9%), tornata sotto la lente degli analisti, con AlphaValue che ha tagliato il giudizio da buy a reduce, rivedendo drasticamente le stime su quest’anno e il prossimo. Soffrono anche i titoli del lusso con Moncler che cede il 3,4% e Brunello Cucinelli l’1,7%, fuori dal listino principale Salvatore Ferragamo -2,9% dopo che Barclays ha tagliato ulteriormente il target di prezzo a 5,40 euro, confermando la raccomandazione underweight. In netta controtendenza Bper (+2,6%) e Popolare Sondrio (+1,8%) che beneficiano della notizia che la Commissione Ue ha deciso di non avviare un’indagine approfondita, autorizzando così l’Ops annunciata da Bper sulla totalità delle azioni di Sondrio. La Consob ha invece sospeso per 30 giorni l’offerta di Unicredit (-1%) su Banco Bpm (piatta). Sempre fra i protagonisti del risiko, Mps +0,5% e Mediobanca +0,3%. Fra i petroliferi, Eni (-1,5%) paga l’odierna debolezza del greggio, in calo sui future di meno di 1 punto percentuale, e il downgrade di AlphaValue da buy a add con prezzo obiettivo a 15,20 euro.
Ore 16:50 – Stellantis -3,6%, scure di AlphaValue
Stellantis -3,63% a 9,189 euro. AlphaValue ha tagliato la raccomandazione da buy a reduce. Le stime di Eps 2025 vengono dimezzate a 0,85 euro e e quelle sul 2026 passano a 1,60 da 2,30 euro (-30,4%). “La preoccupazione più urgente è l’imposizione prevista di dazi commerciali, che a nostro avviso porterà a un minore utilizzo della capacità produttiva e a costi operativi più elevati negli Stati Uniti, esercitando una pressione significativa sulla redditività nella regione del Nord America. Allo stesso tempo, prevediamo un protrarsi della debolezza dell’attività in Europa, in particolare nelle vendite di veicoli commerciali leggeri ad alto margine, che dovrebbe comprimere ulteriormente i margini del gruppo”, scrive fra l’altro il broker.
Ore 16:10 – Fincantieri +3%, nuovi target price
Fincantieri +2,97% a 14,90 euro in netta controtendenza rispetto all’andamento negativo generale, dopo che diversi broker hanno migliorato le stime sul gruppo della cantieristica. Fra questi, Mediobanca Research ha alzato il target price da 10 a 16 euro, pur confermando la raccomandazione neutral, dopo aver aumentato le previsioni di crescita 2028-2035 in media di circa il 10% sui ricavi e di circa il 30% sull’Ebit. Gli analisti di Piazzetta Cuccia evidenziano anche il “sostanziale potenziale di crescita nel settore underwater”. Jefferies apprezza a sua volta le prospettive del segmento sottomarino e ha alza il prezzo obiettivo da 10,60 a 13,20 euro, confermando hold. Da parte sua Intesa Sanpaolo ha alzato il prezzo obiettivo su Fincantieri da 13 a 15,80 euro, confermando la raccomandazione buy. Gli analisti della Ca’ de Sass hanno aumentato le loro stime di utile netto adjusted 2025-2027 in media del 6%
Ore 15:45 – Wall Street contrastata
Indici di Wall Street poco mossi e in ordine sparso dopo l’apertura (in verde il Nasdaq, con il Dow Jones e l’S&P500 sotto la parità). Il sentiment risente della volatilità sul mercato obbligazionario, specialmente sulle scadenza più lunghe: balza così il rendimento a 30 anni mentre cala sul titolo a 2 anni, ma anche sul decennale. Fra i singoli titoli:
- Snowflake +10% dopo che la società di archiviazione dati basata su cloud ha pubblicato una solida trimestrale.
- Advance Auto Parts vola (+40%) nel comparto automotive dopo i conti ben superiori alle attese per il fornitore di ricambi aftermarket.
Ore 14:00 – Bitcoin record
Bitcoin a un passo da 112.000 dollari, su nuovi massimi storici. “Bitcoin ha superato per la prima volta la soglia dei $111 mila, segnando un nuovo massimo storico grazie a una crescente domanda istituzionale e al rinnovato ottimismo legato alla possibilità di una regolamentazione più chiara e più snella sotto l’amministrazione Trump, che negli ultimi anni aveva fatto capire di essere molto favorevole al mondo cripto ma si era dedicata ad altre questioni dopo l’insediamento di gennaio. Nella sessione odierna i prezzi del BTC sono arrivati a toccare un picco a $111873, superando così i record precedenti. Bene tutto il cryptoworld. Ether +6% a $2675, Solana +5% a $179, Litecoin +4% a $100”, spiega Filippo Diodovich, Senior Market Strategist di IG Italia. Uno dei principali driver di questa impennata “è l’ottimismo per un disegno di legge (il Genius Act) sui cosiddetti stablecoin recentemente fatto avanzare nel processo legislativo grazie a un voto favorevole al Senato USA (66 voti a favori contro 32 contrari, conquistando anche il parere positivo di alcuni senatori democratici)”. Satish Patel, Investment Analyst di CoinShares, spiega che “a rafforzare ulteriormente il sentiment positivo”, è stato anche un “inatteso cambio di rotta da parte di Jamie Dimon, CEO di Jp Morgan Chase da sempre scettico nei confronti delle criptovalute: la banca, infatti, ha annunciato che permetterà ora ai propri clienti di acquistare Bitcoin. Sebbene Jp Morgan non offrirà servizi di custodia, includerà investimenti in Bitcoin all’interno degli estratti conto dei clienti. Pur non approvandolo personalmente, Dimon ha dichiarato di difendere il diritto del pubblico a investire in questo asset”.
Ore 14:30 – Eni, per AlphaValue ora è add
AlphaValue ha rivisto il giudizio su Eni (-1,51% a 12,824 euro) dopo aver tagliato le previsioni
sul prezzo del petrolio. Il rating sul titolo passa così da buy a add, con prezzo obiettivo a 15,2 euro. Le stime sui prezzi del Brent per il periodo 2025-2027 vengono tagliate a 66-65-63 dollari al barile rispettivamente.
Ore 11:10 – Unicredit-Bpm, Borsa cauta
Il mercato studia la mossa con cui la Consob ha sospeso l’Ops Unicredit-Bpm per 30 giorni. Unicredit segna -0,97% a 57,30 euro, Banco Bpm -0,78% a 9,942 euro. Secondo Intermonte lo stop temporaneo imposto dalla Consob è positivo visto che consente a Unicredit di valutare al meglio come procedere. Per la Sim Unicredit dovrà poi aggiungere una componente cash all’offerta di scambio azionario “per riconoscere parte delle sinergie”. Il rapporto di concambio proposto dalla banca di Piazza Gae Aulenti è pari a 0,166, rivisto da 0,175 annunciato nell’autunno scorso in modo da tener presenti le cedole staccate. Per Equita Sim la notizia “conferma la volontà di Unicredit di andare avanti con l’operazione e apre spazio per interlocuzioni con il governo, al termine delle quali verrà valutata la sussistenza o meno delle condizioni necessarie per la prosecuzione dell’offerta”.
Ore 10:00 – Generali in rosso dopo trimestrale
Generali -1,38% a 32,84 euro dopo la trimestrale, con il Ftse Mib a -0,89%. “Risultati del primo trimestre 2025 sostanzialmente in linea con le attese (nella parte alta del consensus) a livello di utile operativo e più alti in termini di net income adjusted”, commentano a caldo gli analisti di Equita Sim (raccomandazione hold su Generali con prezzo obiettivo a 29 euro). Non mancano prese di beneficio dopo che il titolo agli attuali livelli è cresciuto da inizio anno del 20%.
Ore 9:30 – Ftse Mib -0,66% a 40.283 punti
La Borsa di Milano prende fiato. Sul fondo del listino i realizzi prendono di mira Mps (-2%) in una giornata debole per le banche, comprese Unicredit (-0,7%) e Bpm (-0,9%) dopo lo stop Consob di 30 giorni all’Ops. Le vendite prendono di mira anche Stellantis (-1,9%) e Buzzi (-1,7%), mentre in cima al Ftse Mib si mettono in evidenza alcuni titoli difensivi guidati da Terna ed Enel in progresso di circa un punto percentuale.
Borsa italiana oggi: le azioni in primo piano
Sulla Borsa di Milano, i future sul Ftse Mib scambiano in moderato calo.
Fra le raccomandazioni di Borsa, gli analisti di Mediobanca hanno alzato il target price su Fincantieri da 10 a 16 euro, confermando il rating outperform; Jefferies ha alzato il prezzo obiettivo da 10,60 a 13,20 euro, confermando hold.
In evidenza il verdetto della Consob, che ha accolto la richiesta di Unicredit e ha sospeso per 30 giorni, il periodo massimo consentito, l’offerta di scambio su Banco Bpm. La conclusione dell’ops, avviata lo scorso 28 aprile, slitta così al 23 luglio. La decisione è stata presa in base all’articolo 102 del Tuf che consente la sospensione di un’offerta pubblica “nel caso intervengano fatti nuovi o non resi noti in precedenza tali da non consentire ai destinatari di pervenire ad un fondato giudizio” sulla stessa. Situazione che la Commissione ha ritenuto essersi verificata per effetto delle prescrizioni del golden power, per la loro valutazione da parte di Unicredit e per l’incertezza sull’esito del procedimento. Di fronte ai paletti posti dal golden power sull’operazione Unicredit-Bpm, che spaziano dalla richiesta di uscire dalla Russia entro 9 mesi al mantenimento per cinque anni degli investimenti di Anima in asset italiani, Unicredit ha parlato di uso “non chiaro” dei poteri speciali e di prescrizioni “non completamente allineate con la legislazione italiana e comunitaria” e “con le decisioni delle autorità regolamentari” che potrebbero anche “danneggiare la sua piena libertà e capacità di adottare decisioni conformi ai principi di sana e prudente gestione”. Con la sospensione il ceo Andrea Orcel guadagna tempo per negoziare con il governo e cercare di rendere i paletti del golden power compatibili con l’operazione.
Generali ha chiuso il primo trimestre 2025 con un risultato operativo di 2,067 miliardi (+8,9%), leggermente sopra il consensus raccolto dalla società. Il risultato netto di gruppo si attesta a 1,195 miliardi in calo del 4,8%; premi lordi di gruppo a 26,5 miliardi (+0,2%) “grazie alla forte performance del segmento Danni”. Il Combined Ratio migliora all’89,7% (91% al 31 marzo 2024) mentre la solidità di capitale vede un Solvency Ratio pari al 210% in linea con un anno fa.
Mfe-MediaForEurope ha archiviato il primo trimestre con ricavi pari a 671,8 milioni (-4%) è più che triplicato a 51,6 milioni, mentre il risultato operativo (Ebit) è in deciso calo a 6,3 milioni di euro (da 23,5 milioni), ma sopra il consensus. Il gruppo ex Mediaset ha registrato nei mesi di aprile e maggio 2025 una raccolta pubblicitaria in crescita di oltre il 2% in Italia mentre è stata negativa in Spagna. “Al netto degli imprevedibili scenari economici mondiali, l’andamento dei prossimi mesi dell’esercizio, sia in Italia che in Spagna dovrebbe essere più favorevole”.
Preapertura
L’apertura delle Borse europee è attesa oggi negativa, all’indomani di una seduta contrastata che ha visto Piazza Affari chiudere in lieve rialzo (Ftse Mib +0,07% a 40.551 punti). La Borsa italiana è stata in parte sostenuta da acquisti su alcuni titoli fra cui Nexi, Fineco, Leonardo; in fondo al listino Campari.
Wall Street ha chiuso ieri in calo, penalizzata da un rialzo dei rendimenti obbligazionari che si è accentuato in particolare nella seconda parte della seduta, dopo un’asta pomeridiana di titoli a 20 anni che ha avuto una domanda deludente. A pesare su bond e azioni erano state inizialmente le incertezze politiche sui tagli fiscali messi in campo dall’amministrazione Trump nella Legge di bilancio, su cui poi la maggioranza repubblicana ha trovato un compromesso. Non sono mancate prese di profitto dopo un rally che nei giorni scorsi ha spinto l’S&P500 fino a circa il 3% dal suo massimo storico. Prosegue inoltre l’attesa per eventuali accordi nelle trattative sui dazi. Intanto l’agenda macro prevede oggi diversi dati, fra cui una carrellata di Pmi preliminari di maggio, l’Ifo tedesco di maggio e negli Stati Uniti le richieste settimanali di sussidio e le vendite di case esistenti ad aprile. Da segnalare nuovi massimi storici del Bitcoin sopra 110.000 dollari.
I future Usa trattano stamattina sopra la parità.
A Tokyo intanto il Nikkei ha chiuso con un -0,84% a 36.985 punti; il resto dell’Asia tratta a sua volta in rosso.
Sul forex, l’euro/dollaro consolida a 1,1340; il petrolio è poco mosso con il Brent a 65 dollari e il Wti a 61 dollari al barile.
Wall Street aveva chiuso ieri sera in calo: Dow Jones -1,91% a 41.860 punti, S&P 500 -1,61% a 5.844 punti, Nasdaq -1,41% a 18.872 punti.
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