Finanzareport.it | Borsa italiana oggi: 20 gennaio 2025 - Finanza Report

Ven 07 Febbraio 2025 — 00:04

Borsa italiana oggi: 20 gennaio 2025



Occhi puntati sull’insediamento di Trump

Borsa italiana oggi

Borse caute dopo il rally della scorsa settimana (+3,4% per Piazza
Affari). Wall Street resta chiusa oggi per il Martin Luther King Day, proprio nel giorno dell’insediamento del presidente Donald Trump, mentre i primi provvedimenti della nuova amministrazione Usa sono attesi a stretto giro. Lo stesso Trump prevede di firmare numerosi ordini esecutivi nel suo primo giorno in carica. La cerimonia ha inizio alle 11:30 ora locale (le 17:30 in Italia). Occhi puntati anche sul bitcoin e le altre criptovalute. Non si segnalano dati macro economici particolarmente rilevanti, né trimestrali importanti, mentre domani sera usciranno i numeri di Netflix.

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Ore 17:30 – Ftse Mib finale -0,34% a 36.143 punti

Seduta mista e interlocutoria per l’Europa in attesa delle prime indicazioni di Trump. Milano è rimasta più indietro, ma bisogna considerare l’effetto dello stacco cedole di Enel e Snam che ha un peso negativo dello 0,36% sul listino principale. Performance migliore per le altre principali piazze, sebbene abbiano chiuso sotto i massimi di seduta. Da segnalare il nuovo record di Francoforte con il Dax per la prima volta sopra i 21mila punti. Intanto, l’effetto Trump si è fatto sentire, in avvio di giornata, sul Bitcoin, che ha aggiornato i massimi storici a 109.351 dollari per poi ritracciare poco sopra i 107mila punti. Si indebolisce il dollaro, in scia ad indiscrezioni della stampa statunitense, secondo cui Trump non introdurrà immediatamente nuovi dazi.

Tra i primi provvedimenti attesi dal nuovo inquilino della Casa Bianca, ci sono i decreti su immigrazione, tariffe ed energia, su cui gli investitori manterranno alta l’attenzione. Secondo un report di Ubs, la volatilità dei mercati è destinata ad aumentare con l’inizio della fase Trump 2.0, ma si ritiene che lo scenario macroeconomico rimanga favorevole per i mercati finanziari e che la solidità dell’economia statunitense sia di buon auspicio per gli utili societari.

Tornando al listino milanese, Iveco (+2,7%) chiude in testa al Ftse Mib seguita da Stellantis (+2,3%). Bene Unicredit (+1,5%) e Mps (+1,1%) mentre vira in negativo Banco Bpm (-0,3%). Seduta debole anche per Generali (-0,3%) nel giorno della riunione del cda per esaminare la potenziale alleanza con Natixis. Chiude in ribasso Tim (-0,4%). In fondo al listino, le utility e i titoli oil.

Ore 15:30 – Borse europee in rialzo

Azionario europeo in recupero dai minimi di seduta, in attesa dell'”inaugurazione” dell’amministrazione Trump, con Piazza Affari che gira a sua volta in territorio marginalmente positivo, al traino di nuovi acquisti su Iveco (+2,9%), Stellantis (+2%) e banche, fra cui soprattutto Unicredit, Mps in rialzo di oltre 1 punto percentuale.

Euro/dollaro volatile con la moneta unica che rimbalza nettamente sopra 1,03, mentre il bitcoin aggiorna il massimo storico sopra 109.000 dollari in vista di misure a supporto delle criptovalute da parte della nuova amministrazione americana. Il petrolio si sgonfia con il Brent a 79 dollari e il Wti a 76 dollari al barile.

Ore 12:00 – Dovalue in luce con Npl ellenici

DoValue +3,6% a 1,38 euro. Il gruppo si è aggiudicato due nuovi mandati nella regione ellenica per un valore complessivo di 1,6 miliardi; a Cipro inoltre il gruppo ha acquisito Npl da Alpha Bank per circa 200 milioni di valore nominale. Per Equita (tp a 2,10 euro, rating hold) “la notizia conferma, a nostro avviso, come la regione ellenica rimanga nel breve termine il mercato più dinamico in termini di flussi per doValue (nel terzo trimestre 2024 si era parlato di oltre il 90% di market share sulle nuove operazioni). Inoltre, aumenta la visibilità anche per il 2025 della guidance di circa 8 miliardi di euro di nuovi mandati all’anno (escludendo Gardant). Le nostre stime includono l’aggiudicazione di circa il 70% del portafoglio Alphabet (circa 3,4 mld, di cui circa 2,4 mld annunciati)”.

Ore 11:10 – Tim in coda

Telecom Italia -1,6% peggiore del Ftse Mib (-0,4% circa). Oggi scade il termine fissato dalla Corte d’Appello di Roma per un accordo transattivo fra Tim e il governo sul rimborso di oltre un miliardo relativo al canone concessorio indebitamente versato nel 1998. “Non sono emersi in questi giorni elementi che facciano pensare che l’intesa sia stata raggiunta , rilevano gli analisti di Equita. I giudici dovranno quindi decidere se accogliere la sospensiva richiesta dal governo, rimandando l’incasso alla sentenza della Cassazione, attesa nel 2026, o consentire a Tim di agire immediatamente per recuperare la somma. A pesare inoltre sono rumors secondo cui il cda del 22 gennaio potrebbe non deliberare sulla vendita di Sparkle, in quanto la cordata Mef-Asterion deve ancora completare il financing dell’operazione da 700 milioni. Un eventuale mancato incasso sia dalla vendita di Sparkle sia sul fronte del canone, commentani gli esperti di Intesa Sanpaolo, avrebbe “implicazioni negative dal punto di vista della liquidità più che da quello finanziario”. Tim perderebbe infatti “il principale contributo a un potenziale utile netto 2025″ e questo ridurrebbe la possibilità di distribuzione di un dividendo”.

Ore 10:45 – Banche in luce dopo report Barclays

Banche in luce a metà mattina dopo un focus positivo di Barclays sul comparto italiano sostanzialmente guidato da aspettative di M&A. Nel complesso, gli analisti della banca britannica hanno aumentato le previsioni di Eps dello 0,5% sul 2024, dell’1,4% sul 2025 e del 2% sul 2026. Il broker ha alzato il prezzo obiettivo su Mps (+1%) da 7 a 8 euro, Bper (+0,6%) da 6,7 a 7,1 euro, su Banco Bpm (+0,5%) da 8,5 a 8,8 euro, su Unicredit (+1,4%) da 46,1 a 46,8 euro, confermando tutti
i rating overweight. Su Credem (+0,3%) il target price passa da 10,60 a 11 euro, con rating equalweight. Intesa Sanpaolo (+0,i%) su cui il giudizio è overweight e il target punta a 4,50 euro, resta tuttavia la banca italiana preferita dagli analisti grazie alla remunerazione degli azionisti.

Ore 10:00 – Ftse Mib -0,34% a 36.144 punti

Piazza Affari in vena di consolidamento. Sul listino principale svetta Unicredit (+1,4%) dopo che gli analisti di Barclays hanno alzato il target sul titolo da 46,10 a 46,80 euro, confermando la raccomandazione overweight. Nello stesso report sulle banche italiane il broker ha alzato il prezzo obiettivo su Mps (+1,1%) da 7 a 8 euro.

Bene anche Leonardo e nuovamente Iveco con rialzi nell’ordine di un punto percentuale.

Sul fondo Tim (-1,3%) ma anche Enel (-1,3%) che stacca l’acconto della cedola, mentre Deutsche Bank lima il target da 7 a 6,80 euro, confermando il giudizio hold.

Borsa italiana oggi: le azioni in primo piano

Sulla Borsa di Milano, i future sul Ftse Mib trattano poco mossi.

Da segnalare che è previsto oggi lo stacco dell’acconto del dividendo Enel 2025, ma anche della cedola di Snam.

Fra le raccomandazioni di Borsa, gli analisti di Barclays hanno alzato il target price su Unicredit da 46,10 a 46,80 euro, confermando il rating overweight.

Deutsche Bank ha limato il target su Enel da 7 a 6,80 euro, confermando il giudizio hold.

Deutsche Bank ha poi tagliato il target price su Terna da 8,60 a 8,20 euro, confermando hold.

Hsbc ha limato il prezzo obiettivo su Stmicroelectronics (Stm) da 31 a 30 euro, confermando il buy.

Dovalue ha firmato due nuovi mandati nella regione ellenica per un valore complessivo di 1,6 miliardi; a Cipro inoltre acquisiti Npl da Alpha Bank per circa 200 milioni di valore nominale.

Il cda di Generali guidato da Philippe Donnet dovrebbe discutere oggi la potenziale alleanza con Natixis nell’asset management. Contrari i soci Caltagirone e Delfin.

Telecom (Tim) e il governo hanno tempo fino a oggi 20 gennaio per negoziare un potenziale accordo extragiudiziale relativo alla restituzione di 1 miliardo alla società per il canone non dovuto nel 1998. Lo scorso aprile la Corte d’Appello di Roma aveva emesso una sentenza a favore di Tim, ma il governo aveva presentato appello in Cassazione e richiesto la sospensione della decisione.

Recordati ha smentito, assieme al suo azionista di controllo Cvc, che siano in corso trattative per una fusione con Angelini Pharma.

Preapertura

L’apertura delle Borse europee è attesa oggi poco mossa, alla ripartenza dopo una seduta positiva venerdì scorso che ha visto Piazza Affari chiudere in buon rialzo (Ftse Mib +1,25% a 36.267 punti). La Borsa italiana ha così archiviato la settimana con un +3,4%, aggiornando il consuntivo da inizio anno a un +6% e portandosi sui massimi da inizio 2008.

Oggi Wall Street sarà chiusa per il Martin Luther King Day, proprio nel giorno dell’insediamento del presidente Trump, mentre i primi provvedimenti della nuova amministrazione Usa sono attesi a stretto giro. Lo stesso Trump prevede di firmare numerosi ordini esecutivi nel suo primo giorno in carica.

La cerimonia ha inizio alle 11:30 ora locale (le 17:30 in Italia).

Occhi puntati anche sul bitcoin e le altre criptovalute.

Non si segnalano oggi dati macro economici particolarmente rilevanti, né trimestrali importanti, mentre domani sera usciranno i numeri di Netflix.

A Tokyo intanto il Nikkei ha chiuso con un +1,17% a 38.902 punti, in una giornata di acquisti sui mercati asiatici: la Cina beneficia anche dei colloqui telefonici positivi tra il presidente XI e Trump venerdì scorso.

Sul forex, l’euro/dollaro rimbalza a 1,0300; il petrolio consolida con il Brent a 80 dollari e il Wti a 77 dollari al barile.

Wall Street aveva chiuso venerdì sera in rialzo: Dow Jones +0,78% a 43.487 punti, S&P 500 +1,00% a 5.996 punti, Nasdaq +1,51% a 19.630 punti.

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