Finanzareport.it | Borsa italiana oggi (18 settembre): Campari senza ceo, Generali lascia Turchia, il giorno della Fed - Finanza Report

Dom 06 Ottobre 2024 — 21:04

Borsa italiana oggi (18 settembre): Campari senza ceo, Generali lascia Turchia, il giorno della Fed



A mercato chiuso la banca centrale Usa ha tagliato i tassi di mezzo punto percentuale

Borsa italiana oggi

Borsa italiana oggi cauta nel giorno della Fed. A mercati europei chiusi sono arrivati gli attesi verdetti della banca centrale americana.

Ore 20:00 – La Fed ha tagliato i tassi di 50 punti base

La Fed ha tagliato i tassi di 50 punti base. Il Fomc, che ha abbassato il costo del denaro per la prima volta dal 2020, inaugura così in maniera aggressiva un probabile ciclo di allentamento dopo la lunga stretta monetaria.

Positiva la reazione a caldo di Wall Street, che dopo il comunicato ha accelerato al rialzo con punte fino a +0,8% sul Nasdaq. Il dollaro si è indebolito, con l’euro in ripresa a 1,1160 contro il biglietto verde.

Il tasso sui Fed Funds è stato portato nel range tra il 4,75% e il 5,00%. La decisione è stata presa con un voto di 11 a 1.

Entro la fine dell’anno i membri dell’Open Market Committee promettono due ulteriori aumenti dei tassi di interesse di 0,25 punti percentuali ciascuno nel cosiddetto dot plot. Per il 2025 vengono pronosticati quattro aumenti dei tassi. Pertanto, stando alle previsioni del Fomc, il tasso di riferimento sarebbe compreso tra il 4,25% e il 4,50% alla fine del 2024 e tra il 3,25% e il 3,50% alla fine del 2025.

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Ore 17:30 – Ftse Mib finale -0,37% a 33.655 punti

Le Borse europee restano alla finestra, ma tirano il freno a mano, mentre fanno il conto alla rovescia per il primo taglio dei tassi della Fed, che tra poche ore emetterà il suo verdetto (alle 20 italiane).

Sul listino milanese pesa lo scivolone di Campari (-7,48%) dopo l’addio a sorpresa dell’a.d., Matteo Fantacchiotti, con il titolo ai minimi dall’estate 2020. Cede il 3% Poste Italiane sull’ipotesi di vendita di una parte delle azioni del Mef in autunno. Vendite su Moncler (-1,82%) dopo l’uscita di Carlo Rivetti, fondatore di Stone Island, dal capitale della maison. Lusso in difficoltà anche con Brunello Cucinelli (-1,76%) e Salvatore Ferragamo (-1,7%). Sul fronte opposto, Tim (+3%) conquista la vetta sul finale, insieme a Saipem (+2,8%), che beneficia di una nuova commessa offshore in Arabia Saudita. Seduta positiva per Banco Bpm (+2,9%), con il mercato che apprezza la sua vocazione stand-alone. Bene anche Bper (+1,66%) mentre Unicredit si indebolisce e termina sulla parità, in attesa dei primi colloqui con Commerzbank (+1,8% a Francoforte).

Ore 15:50 – Seco giù dopo i conti, nuovo target da Intesa Sanpaolo

Intesa Sanpaolo ha rivisto il prezzo obiettivo su Seco (-4,07% a 2,12 euro) da 5 a 3,20 euro, pur confermando la raccomandazione buy. “I risultati del secondo trimestre sono stati più deboli delle attese, anche se il business software ha consentito a Seco di mitigare il calo anno su anno nei ricavi”, spiegano gli analisti. “Il mercato ancora non mostra segnali tangibili che possano supportare la certezza sulla tempistica di un rimbalzo, che è l’attuale focus della Borsa. Ad ogni modo, apprezziamo il fatto che il modello di business di Seco stia consentendo alla società di sovraperformare leggermente i competitor e mostrare un gross profit margin più alto dei peer”.

Ore 15:30 – A Wall Street apertura poco mossa

I principali indici americani trattano intorno alla parità dopo l’apertura. In questo momento su piattaforma Cme il mercato attribuisce una probabilità del 65% di un taglio Fed di 50pb e del 35% di un taglio di un quarto di punto. Tuttavia nei commenti degli economisti sembra prevalere l’ipotesi di un taglio di 25 punti base, seguito da un ulteriore allentamento nei meeting successivi. Diversi operatori fanno notare come sia insolito che ci sia così tanta incertezza su una decisione della Fed, dato che la banca centrale Usa cerca solitamente di anticipare la sua prossima mossa ai mercati.

Ore 13:45 – Saipem, contratto da 2 miliardi usd in Arabia Saudita

Saipem cambia direzione e mette a segno un rialzo di circa +1,5%: il gruppo dei servizi petroliferi si è aggiudicato un nuovo contratto offshore nell’ambito del Long-Term Agreement (LTA) in vigore con Saudi Aramco, per lo sviluppo del giacimento di Marjan in Arabia Saudita. Il valore del contratto è di circa 2 miliardi di dollari, informa una nota.

Ore 12:10 – Moncler, Abb a 49,80 euro

Un pacchetto di azioni Moncler di Carlo Rivetti, pari a circa lo 0,8% del capitale, è stato collocato tramite una procedura di accelerated bookbuilding al prezzo di 49,80 euro per azione, con uno sconto di circa 1,5% sulla chiusura di ieri. Il titolo ne risente e segna -1,98% a 49,56 euro.

Il prezzo è stato comunicato dal bookrunner al termine dell’operazione lanciata ieri sera dalla società Grinta, la holding della famiglia Rivetti, che in questo modo è uscita completamente dal capitale di Moncler.

Ore 11:00 – Campari riduce le perdite

Azioni Campari tuttora in rosso (-4,38% a7,212 euro) ma in recupero dai minimi della prima mattinata. Il gruppo ha annunciato prima dell’apertura l’uscita dell’ad Matteo Fantacchiotti; inoltre restano i dubbi innescati dallo stesso ceo a una conference di BofA venerdì scorso, quando il manager ha evidenziato un momento di debolezza per il settore nel trimestre in corso. La transizione verso nuovi vertici sarà guidata dallo storico ceo Bob Kunze-Concewitz, al timone di Campari per 16 anni.

Banca Akros non vede significativi rischi strategici ma una potenziale opportunità di acquisto, confermando rating accumulate e prezzo obiettivo a 10,20 euro. Per Equita Sim (buy su Campari con prezzo obiettivo 10 euro) “la notizia è negativa e si aggiunge al contesto di rallentamento del settore segnalato nei giorni scorsi dal management. Tuttavia la qualità dell’azienda resta intatta e i due co-ceo di forte esperienza e lunga permanenza all’interno del gruppo pensiamo possano assicurare una transizione in un’ottica di continuità”.

Ore 10:25 – Generali, analisti apprezzano mossa Turchia

Generali +0,39% a 25,90 euro dopo l’uscita del gruppo assicurativo dalla Turchia, dove ha raggiunto un accordo per la vendita del 99,99% della sua partecipazione in Generali Sigorta.
Banca Akros conferma la raccomandazione accumulate e il prezzo obiettivo di 26,20 euro: “La transazione è coerente con il piano strategico” in attesa del nuovo business plan che vedrà la luce il prossimo 30 gennaio. Jefferies conferma la raccomandazione buy e il target price di 28,50 euro su Generali. “L’iperinflazione è stata una complicazione per il gruppo in Argentina e in Turchia”, ricordano gli analisti, secondo cui dunque, pur se le implicazioni finanziarie dell’operazione non dovrebbero muovere il titolo, la vendita “dovrebbe essere vista in un contesto di più ampio de-risking di Generali. Questo deal giunge alla fine di una lunga serie di azioni del management che crediamo dovrebbero ridurre in modo consistente il cost of equity del gruppo”.

Ore 9:45 – Ftse Mib +0,03% a 33.789 punti

Piazza Affari poco mossa in linea con il resto d’Europa e i future di Wall Street. Pesano in parte le vendite su Campari -5%) dopo l’uscita dell’amministratore delegato Matteo Fantacchiotti che riapre il tema della successione all’ex ceo Bob Kunze-Concewitz (lui stesso in campo alla guida di un apposito comitato); in ogni caso Equita conferma buy e prezzo obiettivo di 10 euro.

Le ricoperture premiano invece Leonardo (+2,3%), ieri in coda al listino, A2a e Bpm in rialzo di circa un punto percentuale; Generali -0,7% dopo la cessione di asset in Turchia.

Borsa italiana oggi: le azioni in primo piano

Sulla Borsa di Milano, i future sul Ftse Mib trattano sul filo della parità.

Fra le raccomandazioni di Borsa, da segnalare che Barclays ha alzato il rating su Commerzbank, nel mirino di una potenziale opa di Unicredit, da underweight a equal-weight, con un target price che passa da 12 a 16 euro.

Occhi puntati su Campari che ha annunciato “le dimissioni di Matteo Fantacchiotti dal ruolo di chief executive officer e membro del consiglio di amministrazione, con effetto da oggi, per motivi personali”. Il titolo era finito sotto pressione nei giorni scorsi dopo un’intervento del manager a una conference di Bank of America in cui aveva fatto riferimento a un quadro di debolezza per il settore. Il board ha deciso di nominare Paolo Marchesini (chief financial and operating officer) e Fabio Di Fede (general counsel and business development officer) come interim co-ceo e membri esecutivi di un comitato per la transizione della leadership, che sarà presieduto da Bob Kunze-Concewitz”, amministratore non esecutivo e storico ceo della società. Questo comitato, insieme al comitato remunerazione e nomine, “sarà anche responsabile per l’identificazione del nuovo chief executive officer, da proporre al consiglio di amministrazione dopo una valutazione di profili sia interni che esterni, in linea con le best practice della governance”. Jean-Marie Laborde è inoltre nominato vice presidente.

Generali lascia la Turchia. La compagnia triestina ha raggiunto un accordo per la vendita del 99,99% della sua partecipazione in Generali Sigorta a Kiler Holding (42% della quota), Ekol Girisim Sermayesi Yatrm Ortaklg (9%), Arex Yatrm Holding (48%) e Arex Sigorta (1%). L’operazione, spiega una nota, è “pienamente” in linea con il piano strategico che prevede di “perseguire una crescita sostenibile e migliorare il profilo degli utili del gruppo, concentrandosi sui mercati assicurativi in cui Generali ha una posizione di leadership”. Il contributo delle attività di assicurazioni in Turchia al risultato operativo del gruppo viene definito marginale, così come l’operazione avrà un “impatto trascurabile” sul Solvency II ratio di Generali. L’operazione dovrebbe essere perfezionata entro la prima metà del 2025.

Da segnalare inoltre che il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti, ha approvato, in esame definitivo, il dpcm che regolamenta l’alienazione di una quota della partecipazione detenuta dal Mef in Poste Italiane, “al fine di determinare il mantenimento di una partecipazione dello Stato al capitale di Poste Italiane, anche per il tramite di società direttamente o indirettamente controllate dal Ministero dell’economia e delle finanze, superiore al 50%”.

Preapertura

L’apertura delle Borse europee è attesa oggi poco mossa, all’indomani di una seduta positiva che ha visto Piazza Affari chiudere in discreto rialzo (Ftse Mib +0,63% a 33.780 punti). La Borsa italiana è stata trainata da ricoperture su Nexi; bene anche Stm, assieme al comparto tecnologico; fanalino di coda Leonardo, in vena di realizzi con tutto il settore della difesa.

A Wall Street ieri nuovi record per il Dow Jones e l’S&P 500.

La giornata odierna sarà scandita dall’attesa per le decisioni che saranno comunicate questa sera dalla Fed. Le previsioni negli ultimi giorni hanno puntato in leggera prevalenza su un taglio dei tassi di mezzo punto percentuale; tuttavia la sforbiciata potrebbe essere limitata a 25 punti base, in questo caso anche per evitare di trasmettere un messaggio di urgenza che potrebbe spaventare il mercato, per poi proseguire l’allentamento nei meeting di ottobre e dicembre. Si tratterà comunque del primo taglio del costo del denaro dal 2020, mentre dalla banca centrale arriveranno indicazioni su quali potrebbero essere le prossime mosse, assieme alle stime economiche aggiornate.

Domani si riunirà invece la Bank of England: atteso lo status quo, mentre i prezzi al consumo di agosto sono usciti questa mattina a +2,2%, in linea con il dato di luglio e il consensus degli economisti.

I future Usa trattano stamattina poco mossi.

A Tokyo intanto il Nikkei ha chiuso con un +0,49% a 36.380 punti.

Sul forex, l’euro/dollaro consolida a 1,1120; il petrolio è debole con il Brent a 73 dollari e il Wti a 70 dollari al barile.

Wall Street aveva chiuso ieri sera poco mossa: Dow Jones -0,04% a 41.606 punti, S&P 500 +0,03% a 5.634 punti, Nasdaq +0,20% a 17.628 punti.

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