Finanzareport.it | Borsa italiana oggi: 16 giugno 2025 - Finanza Report

Mer 09 Luglio 2025 — 09:10

Borsa italiana oggi: 16 giugno 2025



Occhi puntati sulla guerra in Medio Oriente. Attesa per le banche centrali

Borsa italiana oggi

Borsa italiana oggi in recupero assieme agli altri listini internazionali. Il mercato prova ad arginare i timori per un’escalation della guerra divampata tra Israele e Iran. Dopo gli attacchi di Tel Aviv che giovedì notte hanno preso di mira siti nucleari e militari, provocando anche la morte di un’ottantina di civili, Teheran ha risposto nel fine settimana con una pioggia di missili che in diversi casi hanno “bucato” le difese dello Stato ebraico, provocando danni e vittime in città come Tel Aviv e Haifa. Sono proseguiti anche i bombardamenti israeliani. Il presidente Usa Donald Trump avrebbe posto il veto al piano israeliano di assassinare la guida suprema dell’Iran, Ali Khamenei. Il capo della Casa Bianca ha negato le indiscrezioni secondo cui Israele avrebbe ricevuto assistenza americana. Trump ha riferito di aver sentito Vladimir Putin, ipotizzando per il presidente russo un ruolo di mediatore nel conflitto. Nel frattempo prosegue anche l’attesa per gli esiti dei negoziati sui dazi tra gli Usa e i più importanti partner commerciali. La “tregua” scade il prossimo 9 luglio. Su quest’ultimo fronte non si escludono possibili progressi a margine del G7 che si apre nelle prossime ore in Canada. Si guarda inoltre all’agenda macro, che prevede questa settimana la riunione della Fed, con la decisione sui tassi e le proiezioni trimestrali aggiornate, nonché i meeting di Bank of England e Bank of Japan. Fra i dati, l’indice manifatturiero Empire di giugno ha deluso le aspettative con una flessione a -16 da -9,2 del mese precedente; stamattina i dati sulle vendite al dettaglio cinesi di maggio sono usciti migliori delle attese.

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Ore 17:30 – Ftse Mib finale +1,24% a 39.929 punti

Le Borse tornano oggi in modalità risk-on snobbando i venti di guerra in Medio Oriente e scommettendo su una potenziale ricomposizione della crisi tra Israele e Iran, nonostante i reciproci bombardamenti che hanno causato centinaia di vittime complessivamente nel fine settimana. A tirare la volata come sempre è Wall Street, probabilmente fiduciosa sul futuro sostegno della Fed, anche se al meeting di mercoledì i tassi dovrebbero restare ancora fermi. A Milano gli acquisti prendono di mira in particolare alcuni industriali, fra cui Prysmian (+3,3%) e Buzzi (+2,8%), mentre Unicredit (+3,4%, maglia rosa del listino) traina le banche. Bene inoltre Tim (+3%). Sul fondo le utilities che avevano beneficiato nei giorni scorsi dell’avversione al rischio.

Ore 16:10 – Renault sbanda su dimissioni De Meo

Giornata da dimenticare alla Borsa di Parigi per le azioni Renault, in calo di oltre l’8% a metà pomeriggio dopo che nel fine settimana il gruppo ha annunciato l’uscita del ceo Luca De Meo il prossimo 15 luglio, con probabile destinazione il gruppo del lusso Kering, che invece balza (+12%). Non ne risente Stellantis (+1,3% a Piazza Affari). Per gli analisti di AlphaValue/Baader Europe, le inaspettate dimissioni dell’amministratore delegato di Renault Luca de Meo creano “significativa incertezza di governance” per la casa automobilistica francese e inviano un “segnale fortemente negativo” in vista della presentazione del nuovo piano strategico di Renault a novembre.

Ore 15:45 – Wall Street positiva

Indici americani in buon rialzo guidato dal comparto tecnologico con il Nasdaq a +1%. Fra i singoli titoli:

  • Us Steel +5% dopo che il presidente Donald Trump ha emesso venerdì un ordine esecutivo che approva la fusione con la giapponese Nippon Steel; le due aziende hanno anche firmato un accordo per la sicurezza nazionale che prevede una golden share per il governo statunitense.
  • Amd +4,5% dopo che gli analisti di Piper Sandler hanno alzato da 125 a 140 dollari, confermando il rating overweight.
  • Cisco +1,9%: Deutsche Bank ha promosso il titolo da hold a buy con target alzato da 65 a 73 dollari.

Ore 13:30 – Piazza Affari in discreto guadagno

Borsa di Milano ben intonata a metà giornata con +0,9% sul Ftse Mib, al traino di un terzetto di titoli tutti in rialzo di circa il 2%: Unicredit, Prysmian, Leonardo; in fondo al listino Stm cede circa mezzo punto percentuale, consolidando dopo il +2,2% rimediato nella scorsa ottava. Fra le raccomandazioni di Borsa, Moncler in rialzo di 1 punto percentuale a 51,2 euro dopo che Deutsche Bank ha tagliato il target da 60 a 57 euro, confermando il rating hold; fuori dal listino principale Indel B +0,78% a 19,45 euro dopo che Equita Sim ha alzato il prezzo obiettivo da 24 a 25 euro, confermando la raccomandazione hold. In verde anche il resto d’Europa e i future di Wall Street.

Ore 12:00 – Leonardo maglia rosa

Leonardo +1,65% a 49,41 euro in cima al Ftse Mib (+0,7%) approfittando dell’escalation tra Israele e Iran, ma anche di possibili nuovi accordi all’orizzonte per i gruppi europei della difesa. Secondo quanto riporta il quotidiano giapponese Nikkei, si dovrebbero svolgere oggi i primi colloqui tra funzionari governativi e rappresentanti del settore privato con l’obiettivo di intensificare la cooperazione tra Ueve Tokyo.

Ore 10:40 – Mps-Mediobanca torna sotto i riflettori

Il rinvio dell’assemblea Mediobanca (+1,3%) sull’operazione Banca Generali (-2%) al prossimo 25 settembre avrebbe rilanciato le ambizioni di Mps, che ha presentato una propria offerta su Piazzetta Cuccia e oggi avanza in Borsa (+1,2%). Tuttavia il gap di valutazione rimane elevato, con Mediobanca (in rimonta dai minimi dell’apertura) che capitalizza ancora quasi il doppio del Monte dei Paschi di Siena. Inoltre la Bce non dovrebbe consentire una soglia minima di adesione inferiore al 51%. Se poi l’offerta di Mps non dovesse andare in porto, Mediobanca sarebbe libera dalla passivity rule e potrebbe rilevare Banca Generali senza l’obbligo di interpellare l’assemblea il prossimo 25 settembre.

Ore 10:05 – Moncler, per Deutsche Bank vale 57 euro

Moncler +0,83% a 51,12 euro. Come da noi anticipato in preapertura, Deutsche Bank ha limato il prezzo obiettivo sul titolo da 60 a 57 euro, confermando il giudizio hold. Gli analisti della banca tedesca si mostrano cauti in attesa dei risultati del secondo trimestre, che comunque non è visto come particolarmente significativo per l’azienda del piumino. Le stime di Eps vengono ridotte del 6% sul 2025 e del 5% sul 2026, ma il prezzo obiettivo è ben sopra gli attuali corsi azionari, e il titolo ne approfitta per cogliere un rimbalzo.

Ore 9:30 – Ftse Mib +0,52% a 39.644 punti

Piazza Affari trainata da un recupero delle banche, con Mps a +1,6%, Unicredit +1,3%,Popolare Sondrio +0,7% nel primo giorno dell’offerta da parte di Bper (+0,6%); poco mossa Mediobanca dopo il rinvio dell’assemblea sull’operazione Banca Generali (-2,4%). Peraltro i venti di guerra spingono nuovamente Leonardo (+1,4%) e i petroliferi come Saipem (+1,3%). Nel lusso Moncler +0,4%: Deutsche Bank ha rivisto il prezzo obiettivo da 60 a 57 euro, ben al di sopra gli attuali corsi azionari, confermando la raccomandazione hold. Sul fondo le utilities, in marginale calo.

Borsa italiana oggi: le azioni in primo piano

Sulla Borsa di Milano, i future sul Ftse Mib scambiano in frazionale rialzo.

Fra le raccomandazioni di Borsa, gli analisti di Deutsche Bank hanno tagliato il target price su Moncler da 60 a 57 euro, confermando il rating hold.

Da seguire le banche dopo che Mediobanca ha rinviato in extremis l’assemblea sull’operazione Banca Generali. L’assise, che avrebbe dovuto tenersi oggi, slitta al 25 settembre.

Nel settore auto è arrivato l’annuncio a sorpresa delle dimissioni di Luca De Meo da ceo di Renault. Il manager, che lascia dopo 5 anni, sarebbe in procinto di guidare la conglomerata del lusso Kering.

Preapertura

L’apertura delle Borse europee è attesa oggi cauta, alla ripartenza dopo una seduta di vendite venerdì scorso che ha visto Piazza Affari chiudere a sua volta in rosso (Ftse Mib -1,28% a 39.438 punti). La Borsa italiana ha archiviato la settimana con un bilancio di -2,86%, mentre il consuntivo da inizio anno è un +15,36%; le vendite nell’ottava hanno preso di mira in particolare Nexi (-8,5%) e Leonardo (-7,6%); in controtendenza Stm (+2,2%).

La settimana si apre ancora all’insegna dei timori per un’escalation della guerra divampata tra Israele e Iran. Dopo gli attacchi di Tel Aviv che giovedì notte hanno preso di mira siti nucleari e militari, provocando anche la morte di un’ottantina di civili, Teheran ha risposto nel fine settimana con una pioggia di missili che in diversi casi hanno “bucato” le difese dello Stato ebraico, provocando danni e vittime in città come Tel Aviv e Haifa. Sono proseguiti anche i bombardamenti israeliani. Il presidente Usa Donald Trump avrebbe posto il veto al piano israeliano di assassinare la guida suprema dell’Iran, Ali Khamenei. Il capo della Casa Bianca ha negato le indiscrezioni secondo cui Israele avrebbe ricevuto assistenza americana. Trump ha riferito di aver sentito Vladimir Putin, ipotizzando per il presidente russo un ruolo di mediatore nel conflitto.

Nel frattempo prosegue anche l’attesa per gli esiti dei negoziati sui dazi tra gli Usa e i più importanti partner commerciali. La “tregua” scade il prossimo 9 luglio. Non si escludono possibili progressi a margine del G7 che si apre nelle prossime ore in Canada.

Si guarda inoltre all’agenda macro, che prevede questa settimana la riunione della Fed, con la decisione sui tassi e le proiezioni trimestrali aggiornate, nonché i meeting di Bank of England e Bank of Japan. Fra i dati, l’agenda prevede oggi l’indice manifatturiero Empire di giugno. Intanto stamattina i dati sulle vendite al dettaglio cinesi di maggio sono usciti migliori delle attese.

I future Usa trattano stamattina sopra la parità.

A Tokyo intanto il Nikkei ha chiuso con un +1,26% a 38.311 punti; nel resto dell’Asia in cauto rialzo Hong Kong e Shanghai.

Sul forex l’euro/dollaro consolida a 1,1550; il petrolio resta positivo dopo i rialzi di venerdì con il Brent a 74 dollari e il Wti a 73 dollari al barile.

Wall Street aveva chiuso venerdì sera negativa: Dow Jones -1,79% a 42.197 punti, S&P 500 -1,13% a 5.976 punti, Nasdaq -1,30% a 19.406 punti.

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