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Ven 07 Febbraio 2025 — 00:36

Borsa italiana oggi: Tim aspetta i conti, nuovo target per Unicredit



Il mercato prova a digerire i numeri dell’inflazione Usa sopra attese

borsa italiana oggi

I mercati finanziari oggi provano a digerire i numeri sopra attese dell’inflazione Usa di gennaio, che hanno aggiunto incertezza sulla tempistica del primo taglio dei tassi Fed. Ieri la Borsa di Milano aveva lasciato sul terreno un punto percentuale, mentre oggi recupera. Intanto nel Regno Unito l’inflazione di gennaio è uscita stamattina stabile al 4,0% su base annua, al di sotto delle aspettative per +4,2%, mentre escludendo energia e alimentari, l’aumento dei prezzi al consumo è stato pari al 5,1% lo scorso mese, come a dicembre (atteso 5,2%); su base mensile, l’inflazione si è attestata al -0,6% e il dato core al -0,9%, rispetto a un consensus rispettivamente di -0,3% e -0,8%.

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Ore 17:30 – Ftse Mib finale +0,63% a 31.329 punti

Piazza Affari centra un cauto rimbalzo, in linea con il resto d’Europa e l’andamento di Wall Street.

Bene Leonardo a +6%, anche oggi sulle attese di un aumento delle spese per la difesa in Europa. Seduta brillante anche per Nexi (+4,2%) dopo i rumors su un rifiuto dell’offerta del fondo F2i per la rete. Bene il comparto bancario con Mps prima della fila (+2,85%). Da parte sua Tim (+2,3%) beneficia delle possibili modifiche alle norme europee sulle fusioni per le tlc, mentre attende la diffusione dei conti. Terminano in coda a Piazza Affari Pirelli (-1,2%), Bper (-1,1%) e Saipem (-0,5%).

Spread in calo a 151 punti, mentre il rendimento del decennale italiano si ritira a 3,86%.

Ore 16:30 – Rimbalzo per Wall Street

Anche gli indici americani tentano un rimbalzo, all’indomani della peggiore seduta da circa un anno, al traino del comparto tecnologico (Nasdaq +0,9%).

A Piazza Affari il Ftse Mib procede in rialzo con un +0,6%; svetta Leonardo a +5,5%.

Ore 15:00 – Stellantis, focus su cedola e buyback: Mediobanca

Azioni Stellantis stabili a metà pomeriggio in attesa anche dei risultati che saranno diffusi domani mattina in preapertura. In vista dell’appuntamento gli analisti di Mediobanca mettono in guardia su un possibile calo delle vendite negli ultimi tre mesi dell’anno, a causa di un effetto cambi sfavorevole e contrazione dei volumi. Quanto all’intero esercizio, l’Ebit adjusted è visto a 23,7 miliardi (a fronte di un consenso a 24,2) anche a causa della rinegoziazione dei contratti dei lavoratori Usa, e l’utile netto a 17,8 milardi (18,2 il consenso). Free cash flow atteso a 11,6 miliardi con un consenso a 12,5 mld. “Ci aspettiamo che i volumi di vendita aumentino leggermente nel 2024”, commentano gli analisti, “mentre i prezzi potrebbero risultare sotto pressione (-2%)” dopo la normalizzazione del settore. “Focus su cedola e buyback”.

Ore 13:30 – Mps +1,9%, Lovaglio rassicura

Mps in evidenza dopo un’intervista del ceo Luigi Lovaglio in cui il manager conferma le indicazioni rilasciate di recente in occasione della conference sui risultati 2023. A proposito di potenziali operazioni di M&A, Lovaglio fra l’altro afferma che Axa “non rappresenta più una criticità”, suggerendo – secondo Equita – che Mps potrebbe considerare di riacquistare la quota del partner nella joint-venture bancassicurativa.

Ore 12 – Mfe in spolvero con Prosiebensat (+10%)

Azioni Mfe A e B in luce a Piazza Affari, con rialzi di oltre il 3% e 2% rispettivamente, in scia a Prosiebensat (partecipata tedesca di Mfe-MediaForEurope) che guadagna circa il 10% a Francoforte. Il gruppo tv tedesco ha registrato un incremento dell’ebitda rettificato dell’11% nel quarto trimestre 2023 a 335 milioni, ben al di sopra delle attese. L’ex Mediaset detiene una partecipazione nel broadcaster tedesco di circa il 29%. Intanto Barclays ha alzato il prezzo obiettivo su Prosiebensat da 8 a 8,25 euro, confermando il rating overweight.

Ubs, tagli Fed per 100 pb quest’anno

Nel daily comment di oggi, Mark Haefele, Chief Investment Officer di Ubs Global Wealth Management, segnala che martedì, dopo che i dati dell’IPC statunitense di gennaio hanno mostrato un aumento inaspettato dell’inflazione mensile, i titoli azionari sono scesi e i rendimenti obbligazionari sono saliti. Il balzo dell’inflazione dei servizi ha contribuito maggiormente a un CPI più forte del previsto e ha spinto gli investitori a chiedersi se la Fed manterrà i tassi fermi più a lungo. I dati “caldi” sull’inflazione non modificano lo scenario di base di Ubs che prevede un atterraggio morbido con crescita più lenta, inflazione in calo e tagli dei tassi della Fed di 100 punti base probabilmente a partire dal secondo trimestre di quest’anno.

Ore 11:15 – Nexi +4%, rumors a sostegno del titolo

Nexi +3,97% a 7,34 euro, con il Ftse Mib in recupero di circa mezzo punto percentuale. A sostenere il titolo sono le attese per i risultati ma anche indiscrezioni di stampa secondo cui Nexi starebbe trattando la vendita della rete nazionale interbancaria, infrastruttura del circuito dei pagamenti, e avrebbe già rifiutato un’offerta da circa 800 milioni messa sul piatto da F2i.

Ore 10:45 – Unicredit +1,1%, Jefferies alza stime

Jefferies ha alzato il prezzo obiettivo su Unicredit (+1,14% a 29,725 euro) da 39,90 a 41,60 euro, confermando la raccomandazione buy. Lo slancio positivo della principale banca italiana continua, scrive il broker, che dopo i risultati 2023 e guidance aggiornata di Unicredit ha aumentato le sue previsioni sugli utili per il 2024 e 2025. In particolare, Jefferies stima ora una crescita media dell’Eps di circa il 7% nel 2024-2026, che dovrebbe supportare il prezzo del titolo assieme alle indicazioni su distribuzione ai soci e redditività sul lungo periodo.

Bce: meno tagli, più tardi?

L’inflazione Usa di gennaio più alta della attese ha spinto i mercati a ridimensionare ulteriormente le aspettative di taglio dei tassi di interesse nell’Eurozona. E’ quanto segnala Unicredit Research, precisando che gli investitori si aspettano attualmente 100 punti base di tagli dei tassi da parte della Bce entro la fine di quest’anno, in calo rispetto ai 150 pb di fine dicembre. “Le attuali aspettative – spiegano gli strategist Unicredit – sono ora più vicine alle nostre proiezioni che prevedono un taglio cumulativo dei tassi di 75 pb nel 2024 a partire da giugno”.

Ore 9:45 – Ftse Mib +0,06% a 31.151 punti

In luce Leonardo (+3,6%), ancora sulla scia delle tensioni geopolitiche, ma anche delle aspettative degli analisti in vista dei conti in calendario il 19 febbraio e del piano aggiornato (12 marzo). Stesso discorso per Nexi (+2%), che riunirà il cda sui conti il 6 marzo.

In fondo al listino principale realizzi sulle azioni Iveco -1%.

Tim poco mossa (-0,1%) nel giorno del cda sui risultati.

Fra le raccomandazioni di Borsa, Unicredit sopra la parità dopo che gli analisti di Jefferies hanno alzato il target price sul titolo da 39,90 a 41,60 euro, confermando il giudizio buy.

Borsa italiana oggi: le azioni in primo piano

Sulla Borsa di Milano, da seguire Telecom (Tim) nel giorno del cda sui conti 2023. Nel solo quarto trimestre il consensus raccolto dalla società stima ricavi in crescita dell’1,3% a 4,319 miliardi, con la business unit Domestic in calo dello 0,5% (sintesi del +0,3% del fisso e del -3,1% del mobile). I ricavi da servizi sono attesi in crescita del 2,2% a 3,940 miliardi. L’ebitda organico è atteso in crescita del 5,4% a 1,575 miliardi mentre l’ebitda organico after lease dovrebbe salire dell’8,1% a 1,311 miliardi. L’indebitamento netto adjusted a fine anno è visto a 25,746 miliardi, con l’indebitamento netto after lease a 20,423 miliardi.

Intanto il cda di Industrie De Nora ha approvato i risultati preliminari 2023 fra cui un utile netto in crescita a circa 230 milioni da 90 milioni nel 2022, anche per effetto della quotazione di Thyssenkrupp Nucera, su ricavi in linea con la guidance 2023 a circa 856 milioni, in crescita del 4% a cambi costanti.

Fra le raccomandazioni di Borsa, gli analisti di Jefferies hanno alzato il target price su Unicredit da 39,90 a 41,60 euro, confermando il buy.

Barclays ha alzato il prezzo obiettivo su Prosiebensat (partecipata da Mfe-MediaForEurope) da 8 a 8,25 euro, confermando il rating overweight, dopo che il gruppo tv tedesco ha registrato un incremento dell’ebitda rettificato dell’11% nel quarto trimestre 2023 a 335 milioni, sopra attese.

Da segnalare che Bper ha concluso con successo il collocamento della prima obbligazione Senior Preferred qualificata “green”, per un importo di 500 milioni, con scadenza 6 anni e possibilità di rimborso anticipato (call) dopo 5 anni. La cedola annuale è stata determinata pari al 4,250%, con prezzo di emissione/re-offer di 99,753%.

Preapertura

L’apertura delle Borse europee è attesa oggi poco mossa, all’indomani di una seduta di vendite che ha visto Piazza Affari chiudere in netto calo (Ftse Mib -1,02% a 31.134 punti). La Borsa italiana è stata zavorrata da prese di beneficio su tecnologici (Stm) e banche (in particolare Bpm).
Pesante Wall Street, dopo i numeri sopra attese dell’inflazione di gennaio, che hanno aggiunto incertezza sulla tempistica del primo taglio dei tassi Fed, mentre i rendimenti obbligazionari hanno ripreso a salire.

Intanto nel Regno Unito l’inflazione di gennaio è uscita stamattina stabile al 4,0% su base annua, al di sotto delle aspettative per +4,2%, mentre escludendo energia e alimentari, l’aumento dei prezzi al consumo è stato pari al 5,1% lo scorso mese, come a dicembre (atteso 5,2%); su base mensile, l’inflazione si è attestata al -0,6% e il dato core al -0,9%, rispetto a un consensus rispettivamente di -0,3% e -0,8%.

L’agenda macro prevede oggi alcuni altri dati fra cui una nuova stima del Pil del quarto trimestre nella zona euro.

I future Usa trattano stamattina poco mossi.

A Tokyo intanto il Nikkei ha chiuso con un -0,69% a 37.703 punti.

Sul forex, l’euro/dollaro consolida a 1,0720; il petrolio è stabile con il Brent a 82 dollari e il Wti a 77 dollari al barile.

Wall Street aveva chiuso ieri sera negativa: Dow Jones -1,35% a 38.272 punti, S&P 500 -1,37% a 4.953 punti , Nasdaq -1,80% a 15.655 punti.

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