Finanzareport.it | Borsa italiana oggi: Telecom, Enel, A2a - Finanza Report

Ven 20 Settembre 2024 — 18:53

Borsa italiana oggi: Telecom, Enel, A2a



Attesa per le mosse delle banche centrali. L’agenda macro non prevede oggi dati particolarmente rilevanti, ma entrerà nel vivo domani con l’inflazione americana di febbraio

borsa italiana oggi

Seduta di consolidamento per l’azionario. L’agenda macro non prevede oggi dati particolarmente rilevanti, ma entrerà nel vivo domani con l’inflazione americana di febbraio. Sul fronte delle banche centrali, le aspettative del mercato intanto sembrano essersi tarate su un taglio dei tassi a giugno sia da parte della Fed sia ad opera della Bce.

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Ore 17:30 – Ftse Mib finale -0,27% a 33.315 punti

Piazza Affari chiude debole in linea con il resto d’Europa e l’andamento di Wall Street.

Pesa soprattutto Tim: l’integrazione ai numeri del piano 2024-2026 non ha infatti rassicurato Piazza Affari: il titolo telefonico, dopo una seduta in altalena, ha terminato in calo del 4,6% in una nuova girandola di scambi. Seduta negativa anche per A2a (-3,6%) dopo l’accordo con Enel (+0,4%) per acquisire una buona parte di rete di distribuzione elettrica in Lombardia, alla vigilia del piano industriale. In coda al listino, anche Nexi (-3,6%) e Leonardo (-4%), alla vigilia della presentazione del business plan. Tra i pochi titoli in evidenza, bene Moncler (+1,8%) e Bper (+2,1%) con il comparto bancario in recupero.

Ore 15:30 – Europa e Wall Street negativi

Piazza Affari procede debole in linea con il resto d’Europa e l’andamento di Wall Street, dove fanno capolino nuovi realizzi sul comparto tecnologico, con la stessa Nvidia che cede terreno per la seconda seduta di fila con un calo di circa 1 punto percentuale, sempre nei semiconduttori va giù Super Micro Computer con -8%; in difficoltà inoltre Meta con -5%.

Sul forex euro/dollari in leggera ritirata a 1,0920. Prese di beneficio sui bond governativi, con lo spread a 134 punti da 130 punti di venerdì; il rendimento del Btp decennale italiano sale al 3,64% e quello tedesco al 2,30%.

Ore 13:45 – Enel +0,5%, A2a -3,5% dopo operazione in Lombardia

Enel e A2a in ordine sparso dopo l’operazione che ha visto e-distribuzione cedere alla multiutility lombarda attività di distribuzione elettrica in numerosi comuni delle province di Milano e Brescia, per un corrispettivo di 1,2 miliardi.

Enel secondo gli analisti ottiene una valorizzazione molto alta dei propri asset e incrementa la visibilità sugli obiettivi di riduzione del debito. Per A2a l’operazione ha senso industrialmente, ma avviene a un prezzo elevato.

Bce, il taglio dei tassi di giugno è “cosa fatta”: Algebris

Il commento settimanale del Global Credit Team di Algebris Investments si concentra oggi anche sulle indicazioni arrivate la scorsa settimana dal meeting Bce. “La Bce – si legge- ha mantenuto i tassi invariati, rivedendo tuttavia al ribasso le previsioni sull’inflazione, come previsto. Secondo le proiezioni, l’inflazione headline HICP raggiungerà l’obiettivo del 2% nel 2025, mentre l’HICP core sarà al 2% solo nel 2026, con un calo dello 0,1% rispetto alle previsioni precedenti. Lagarde ha indicato giugno come data più probabile per il primo taglio dei tassi, affermando che per quella data saranno disponibili “molti più dati”, rispetto che ad aprile. Dopo la riunione, secondo alcune fonti, si è parlato di un secondo taglio a luglio per convincere le colombe a non tagliare ad aprile. L’indice di sorpresa dei dati economici di Citi è in aumento e ora si attesta a +50, indicando che la Bce non avrà fretta di abbassare i tassi”.

Ore 11:10 – Tim -7% sui livelli di dicembre 2022

Telecom gira improvvisamente in calo a Piazza Affari e, dopo un avvio in buon rialzo, precipita a 0,20 euro, sui livelli di dicembre 2022. Sembrerebbe non bastare l’integrazione al piano Tim che punta a rassicurare gli investitori sul tema del debito.

Piazza Affari, le scelte di Scauri (Lemanik)

“Dopo la corsa registrata nei primi due mesi dell’anno, stiamo assumendo una visione più difensiva sui mercati perché vediamo il rischio che le politiche monetarie restrittive continuino a influenzare la crescita economica nei prossimi mesi. Inoltre, la performance del mercato è stata buona e il posizionamento degli investitori è tutt’altro che difensivo”. È l’analisi di Andrea Scauri, gestore azionario Italia di Lemanik.

La volatilità dei mercati è diminuita e l’indice delle materie prime è sceso. Il prezzo del gas in Europa è sceso ulteriormente al livello più basso da giugno 2021 a causa delle temperature più miti, dei dati più deboli sulla produzione industriale in Europa e in Asia e della significativa ripresa della produzione rinnovabile. Il prezzo del petrolio è leggermente aumentato, mentre l’oro è rimasto sostanzialmente stabile. Il debito pubblico statunitense ha raggiunto la cifra record di 34 trilioni di dollari e la spesa per interessi è aumentata bruscamente da 200 a 700 miliardi di dollari all’anno, con una spesa annuale che supera addirittura quella per la difesa. La situazione si complica ulteriormente in un anno elettorale in cui i temi centrali sono l’aumento della spesa fiscale e la riduzione dei tassi di interesse. A nostro avviso, ciò eserciterà nuove pressioni sulla Fed affinché riduca i tassi d’interesse reali.

“A livello settoriale, in questo contesto non stiamo apportando cambiamenti significativi nel nostro portafoglio. Rimaniamo complessivamente sovrappesati sui titoli finanziari e non abbiamo alcuna esposizione sui servizi di pubblica utilità a causa del peggioramento dello scenario dei prezzi dell’energia. Manteniamo il nostro posizionamento nell’energia, un posizionamento selettivo negli industriali e un’esposizione alle infrastrutture”, spiega Scauri.

“Sui finanziari abbiamo mantenuto il nostro posizionamento su Banca Monte dei Paschi grazie alla valutazione e all’appeal speculativo. Gli altri nomi sono Intesa e Banco BPM. Unipol, dopo l’operazione di cui sopra, rappresenta ancora una partecipazione core”, continua Scauri. “Nel campo del petrolio abbiamo mantenuto la nostra posizione su Tenaris. Attualmente il nostro posizionamento è focalizzato sui temi legati al cosiddetto “green capex”, con titoli come Danieli e Prysmian che beneficeranno di un ciclo di investimenti a lungo termine nei rispettivi settori. Prysmian beneficerà anche dei grandi piani di investimento per spingere la transizione energetica”.

Ore 10:25 – Brunello Cucinelli -0,7%, Stifel avvia copertura

Gli analisti di Stifel hanno avviato la copertura su Brunello Cucinelli con un giudizio hold e target price di 115 euro: il titolo reagisce con -0,71% a 112 euro.

Ore 10:00 – Safilo +1,3% rinnova con Missoni

Safilo Group si muove in rialzo (+1,35% a 1,198 euro) dopo il rinnovo della licenza Missoni, prolungata da fine 2024 a tutto il 2029. Per Equita Sim, che ha un rating hold su Safilo con prezzo obiettivo a 1,4 euro,ttsi tratta di una licenza che stimiamo abbia un peso a bassa singola cifra” sul fatturato di gruppo. Per il broker è “una notizia qualitativamente positiva, che segue un’ampia attività di rinnovo del portafoglio licenze realizzato nel corso degli ultimi mesi. Ricordiamo che dal 2024 è uscita dal portafoglio la licenza Jimmy Choo, mentre non vediamo altre licenze in portafoglio a rischio nel periodo 2024-2026”.

Ore 9:30 – Ftse Mib -0,63% a 33.193 punti

Piazza Affari consolida in linea con il resto d’Europa dopo che il Ftse Mib aveva archiviato la scorsa ottava con un +1,4%.

Pesano realizzi su alcuni titoli fra cui Stmicroelectronics (Stm) che cede circa il 2% in scia al comparto dei microchip; fra le banche, Mps -1,7% soffre prese di beneficio.

Telecom +1% dopo il cda straordinario che ha disposto un’integrazione al piano Tim per rassicurare il mercato sul debito; Equita conferma la raccomandazione buy sul titolo con un target price di 35 centesimi.

Borsa italiana oggi: le azioni in primo piano

Sulla Borsa di Milano, occhi puntati su Telecom Italia (Tim) dopo il cda straordinario di domenica convocato in seguito dello scivolone di Borsa dopo il piano aggiornato, che ha deluso in particolare sulle previsioni di debito. Stamattina il gruppo ha pubblicato un’integrazione al piano, che conferma la guidance 2024-2026 e fornisce precisazioni sul debito. “Il debito netto pro-forma al netto del deleverage stimato per l’operazione Netco, pari a circa 6,1 miliardi di euro al 31 dicembre 2023, è atteso alla fine del 2024 pari a circa 7,5 miliardi di euro”, spiega la società guidata da Pietro Labriola. Tale variazione “è principalmente riconducibile” a gestione ordinaria “ovvero l’Ebitda AL al netto degli investimenti, gli oneri finanziari, l’andamento del Net Working Capital (NWC), le minorities di Tim Brasil e la componente tasse e altri oneri”; e gestione straordinaria: “ovvero impatti connessi all’operazione Netco quali i costi da separazione, gli eventuali impatti da price adjustment e ulteriori partite relative al Net Working Capital”. Quanto ai flussi di cassa 2025-2026, “si precisa quanto segue: Nel 2025 il Net cash flow è atteso intorno allo zero e nel 2026 intorno a 0,5 miliardi di euro; Questi livelli di Net cash flow, se normalizzati dagli effetti descritti nelle tabelle sottostanti, portano a un valore intorno agli 0,4 miliardi di euro nel 2025 e agli 0,8 miliardi di euro nel 2026. I fattori di normalizzazione dei flussi di cassa sono connessi a uscite di cassa straordinarie a livello di working capital principalmente correlate all’effettiva liquidazione del personale oggetto di iniziative di incentivo all’esodo già attivate e alla normalizzazione dei costi del debito dovuta all’impatto del miglioramento atteso del merito di credito (il rating) che consentirà alla società di implementare, a tendere, una più efficiente gestione del margine di liquidità e alla diminuzione degli oneri correlati alle partite straordinarie”. Tim conferma, “quindi, la guidance 2024-2026 illustrate al mercato. Si precisa, inoltre, che eventuali
upside alla guidance potrebbero derivare dagli earn-out connessi all’operazione Netco e dalla
possibile cessione di Sparkle, il cui processo è tutt’ora in corso”.

Da seguire Enel dopo il maxi accordo con A2a annunciato nel fine settimana, che vedrà la controllata e-distribuzione cedere alla multiutility il 90% del capitale sociale di una newco nel quale saranno conferite le attività di distribuzione elettrica in numerosi comuni delle province di Milano e Brescia. L’accordo prevede il riconoscimento, da parte di A2a, di un corrispettivo pari a circa 1,2 miliardi di euro, che saranno destinati al taglio del debito. Inoltre è previsto un impatto positivo sull’utile netto reported del gruppo pari a circa 1 miliardo.

Preapertura

L’apertura delle Borse europee è attesa oggi negativa, alla ripartenza dopo una seduta contrastata venerdì scorso che ha visto Piazza Affari chiudere piatta (Ftse Mib -0,04% a 33.403 punti). La Borsa italiana ha archiviato la settimana con un bilancio di +1,4%, al traino soprattutto di Saipem (+10%) e Amplifon (+7,3%); fanalino di coda nell’ottava, Tim a -22% dopo il caso dei nuovi target di piano.

L’agenda macro non prevede oggi dati particolarmente rilevanti, ma entrerà nel vivo domani con l’inflazione americana di febbraio. Crescono intanto le aspettative su un taglio dei tassi d’interesse a giugno sia da parte della Fed sia ad opera della Bce, che la scorsa settimana intanto ha ridimensionato le sue stime sui prezzi al consumo nella zona euro, aprendo di fatto a un prossimo allentamento del costo del denaro.

I future Usa trattano stamattina poco sotto la parità.

A Tokyo intanto il Nikkei ha chiuso con un -2,19% a 38.820 punti, tornando a scontare il tema dell’apprezzamento dello yen.

Sul forex, l’euro/dollaro consolida a 1,0940; il petrolio arretra con il Brent a 81 dollari e il Wti a 77 dollari al barile.

Wall Street aveva chiuso venerdì sera in rosso: Dow Jones -0,18% a 38.722 punti, S&P 500 -0,65% a 5.123 punti, Nasdaq -1,16% a 16.085 punti.

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