Borsa italiana oggi: 10 marzo 2025
Ste. Ne.
10-03-2025 — 08:49
Europa giù sulla scia di Wall Street

Borse oggi negative in avvio di una settimana che sarà segnata dai numeri dell’inflazione Usa (mercoledì il CPI, giovedì i prezzi alla produzione) e nuovamente dalle mosse dell’amministrazione Trump negli Stati Uniti. A pesare sono i timori sull’outlook macro e le incertezze sulle politiche commerciali, in particolare un potenziale scenario di “stagflazione” che vedrebbe il ritorno dell’inflazione in un contesto di frenata economica. Il presidente Trump in un’intervista andata in onda domenica su Fox News, a una domanda sulla possibilità di una recessione, ha risposto che l’economia sta attraversando ”un periodo di transizione”. Il presidente della Fed Jerome Powell si è mostrato cauto in un discorso venerdì pomeriggio in cui si è detto fiducioso sul percorso di rientro dell’inflazione, pur avvertendo che “rimarrà accidentato”. Powell ha evidenziato “cambiamenti politici significativi” negli Stati Uniti “in quattro aree distinte: commercio, immigrazione, politica fiscale e regolamentazione”; e ha spiegato che la Fed è “concentrata sulla separazione del segnale dal rumore. Non dobbiamo avere fretta e siamo ben posizionati per attendere una maggiore chiarezza”. Sul fronte geopolitico, il Segretario di Stato americano Marco Rubio è volato a Gedda in Arabia Saudita per discutere con la parte ucraina di una soluzione pacifica al conflitto e incontrerà anche il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman. Rubio parteciperà poi a un incontro con i suoi omologhi del G7 in Canada.
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Ore 17:30 – Ftse Mib finale -0,95% a 38.225 punti
I timori di recessione negli Stati Uniti, alimentati dalle parole del presidente Donald Trump, innescano una reazione a catena che da Wall Street investe anche l’Europa, con gli indici continentali che terminano poco sopra i minimi di giornata. Se i cali sono generalizzati, complici prese di profitto, a pagare pegno sono soprattutto i titoli tecnologici, in scia al tonfo del Nasdaq (-3,5%).
A Piazza Affari si muove in controtendenza Diasorin (+4,65%), in vista dei conti che saranno sul tavolo del cda venerdì prossimo, alcuni titoli difensivi come le utilities, ma anche Stellantis (+2,6%), in vena di ricoperture, e Amplifon (+2%), dopo l’acquisto della rete del gruppo Kind in Polonia. Sul fronte opposto Buzzi -6,1% dopo il rally legato al piano tedesco per le infrastrutture, e le banche con Mps -4,5%.
Ore 15:35 – Diasorin brilla a Piazza Affari
Diasorin (+3,82% a 100,10 euro) maglia rosa del Ftse Mib (-1,1%) dopo la recente volatilità. Il titolo finisce nel mirino delle ricoperture in vista dei risultati in calendario venerdì prossimo 14 marzo. Fra i broker, Mediobanca (outperform sul titolo) prevede che il gruppo della diagnostica sarà in grado di centrare la guidance fissata a 1,19 miliardi di ricavi nell’intero anno.
Ore 15:00 -Wall Street apre negativa negativi
Indici Usa nuovamente in rosso, dopo una settimana conclusasi venerdì sopra la parità, ma con un bilancio negativo in particolare per Nasdaq e S&P500, entrambi in calo di oltre il 3%, e il Dow Jones in flessione di oltre il 2% nelle cinque sedute. A pesare sono i timori di recessione e nuove prese di profitto sui tecnologici. Fra i singoli titoli, a mezz’ora dall’avvio delle contrattazioni (negli Usa è già scattata l’ora legale):
- Big della tecnologia ancora sotto pressione: Nvidia segna -2% dopo uno scivolone di quasi il 10% la scorsa settimana nella convinzione che gli investimenti nell’intelligenza artificiale potrebbero aver raggiunto il picco.
- Tesla cede circa il 7% e a questi livelli ha dimezzato praticamente il suo valore dai massimi storici di dicembre.
- Oggi sotto pressione anche Alphabet (-4%) e Meta (-3%), fra gli altri titoli del Nasdaq, che aggiorna i minimi dell’anno.
- Banche nel mirino dei realizzi sui timori di recessione: Jp Morgan, Goldman Sachs e Citigroup fra le peggiori con cali fino a -4%.
- Fra i beni di consumo si distinguono invece per le loro proprietà difensive titoli come Procter & Gamble (+1%), Unilever (+2%).
Ore 12:15 – Campari, per Deutsche Bank vale 6,10 euro
Deutsche Bank ha alzato il prezzo obiettivo su Campari (piatta a 6,198 euro) da 5,70 a 6,10 euro, confermando la raccomandazione hold. Gli analisti hanno incontrato il management della società, che ha fornito “un messaggio fiducioso sulla salute e la forza del business per il medio e lungo termine”. Campari, spiega il broker, “gode dei benefici di marchi unici in un segmento interessante” mentre la nomina del ceo Simont Hunt, un veterano del settore con un forte focus” sull’esecuzione degli obiettivi “dovrebbe aiutare a massimizzare il valore per gli azionisti”.
Ore 11:10 – Leonardo non si ferma
Leonardo +1,32% a 43,77 euro, con il Ftse Mib a -0,18%. Il titolo guadagna altro terreno dopo il +12% messo a segno la scorsa settimana sulle aspettative legate al riarmo europeo e alla vigilia dei target aggiornati del piano che saranno illustrati domani dal ceo Roberto Cingolani.
Quanto alla spesa militare Ue, in un report gli analisti di Berenberg prevedono un ciclo decennale di investimenti con un incremento di 686 miliardi di dollari dei budget europei entro il 2035, con Rheinmetall top puck della banca d’affari.
Ore 10:20 – Amplifon tenta rimbalzo dopo -14,5% la scorsa settimana, acquisizione in Polonia
Amplifon +0,38% a 20,94 euro dopo il -14,5% rimediato nella scorsa ottava in scia a risultati finanziari deludenti. Il gruppo stamattina ha annunciato di avere completato l’acquisizione dell’intero capitale di Kin Aparaty Sluchowe, filiale polacca del gruppo tedesco Kin, attivo nel settore retail dell’hearing care. La rete di oltre 120 punti vendita, equamente divisi tra negozi diretti su strada e punti vendita satelliti (part-time), è del tutto complementare all’attuale presenza di Amplifon in Polonia, caratterizzata da circa 115 negozi diretti, ha spiegato il gruppo. I ricavi annui del ramo d’azienda rilevato ammontano a circa 10 milioni di euro. Gli analisti di Intermonte, assumendo un multiplo di circa 1,5-2 volte rispetto alle vendite, ipotizzano un esborso per Amplifon di circa 15-20 milioni.
Ore 9:30 – Ftse Mib +0,25% a 38.689 punti
Piazza Affari parte in discreto rialzo ma poi cambia più volte direzione.
Non si arresta il flusso di acquisti su Leonardo, che guadagna oltre un punto percentuale dopo il +12% della scorsa ottava, sui piani di riarmo europei.
Ricoperture sull’auto con Pirelli a +2%, Stellantis (+1,4%) mentre Bernstein ha limato il prezzo obiettivo sul titolo da 12 a 11,50 euro, confermando la raccomandazione market perform.
Sul fondo Fineco (-1,9%) che paga prese di beneficio dopo i rialzi della scorsa settimana legati alla raccolta positiva di febbraio; giù inoltre Iveco, con un calo di oltre un punto percentuale, in scia all’outlook prudente di Traton (-5% a Francoforte).
Borsa italiana oggi: le azioni in primo piano
Sulla Borsa di Milano, i future sul Ftse Mib trattano positivi.
Fra le raccomandazioni di Borsa, gli analisti di Bernstein hanno limato il target price su Stellantis da 12 a 11,50 euro, confermando il rating market perform.
Da segnalare il via libera dell’antitrust senza condizioni all’Opas di Banca Ifis su Illimity.
Safilo ha rinnovato la partnership con Special Olympics fino al 2027.
Preapertura
L’apertura delle Borse europee è attesa oggi positiva, alla ripartenza dopo una seduta negativa venerdì scorso che ha visto Piazza Affari chiudere in moderato calo (Ftse Mib -0,48% a 38.592 punti). La Borsa italiana ha archiviato la settimana con un bilancio pressoché invariato (-0,16%) mentre il consuntivo da inizio anno è +12,9%; la maglia rosa dell’ottava va a Leonardo (+12%), sul fondo Amplifon (-14,5%) e Cucinelli (-11%).
Wall Street ha chiuso l’ultima seduta della settimana in recupero, ma con un bilancio negativo nelle 5 sedute (S&P 500 -3,1%) scontando un mix di fattori che vanno dall’incertezza sui dazi ai timori per lo scenario macro; inoltre il comparto tech ha pagato i rinnovati timori legati al tema dell’intelligenza artificiale (Nvidia -9,8% nell’ottava).
Il presidente della Fed Jerome Powell si è mostrato cauto in un discorso venerdì pomeriggio in cui si è detto fiducioso sul percorso di rientro dell’inflazione, pur avvertendo che “rimarrà accidentato”. Powell ha evidenziato “cambiamenti politici significativi” negli Stati Uniti “in quattro aree distinte: commercio, immigrazione, politica fiscale e regolamentazione”; e ha spiegato che la Fed è “concentrata sulla separazione del segnale dal rumore. Non dobbiamo avere fretta e siamo ben posizionati per attendere una maggiore chiarezza”.
Proprio mercoledì prossimo usciranno in numeri del CPI di febbraio.
Fra i dati odierni, la produzione industriale tedesca (gennaio) è uscita sopra le attese.
In ogni caso resta sotto i riflettori l’agenda dell’amministrazione Trump.
Sul fronte geopolitico, il Segretario di Stato americano Marco Rubio è volato a Gedda in Arabia Saudita per discutere con la parte ucraina di una soluzione pacifica al conflitto e incontrerà anche il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman. Rubio parteciperà poi a un incontro con i suoi omologhi del G7 in Canada.
I future Usa trattano stamattina negativi.
A Tokyo intanto il Nikkei ha chiuso con un +0,38% a 37.028 punti; il resto dell’Asia va in ordine sparso, con Shanghai e soprattutto Hong Kong in rosso.
Sul forex, l’euro/dollaro consolida a 1,0840; il petrolio è poco mosso con il Brent a 70 dollari e il Wti a 66 dollari al barile.
Wall Street aveva chiuso venerdì sera positiva: Dow Jones +0,52% a 42.801 punti, S&P 500 +0,56% a 5.770 punti, Nasdaq +0,71% a 18.196 punti.
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