Borsa italiana oggi (1 ottobre): nuovi target per banche, s’infiamma il petrolio, l’auto non riparte
Ste. Ne.
01-10-2024 — 08:56
DIRETTA NEWS / Focus su Medio Oriente e agenda macro con inflazione di settembre in Eurozona
Piazza Affari oggi nuovamente in rosso dopo un avvio di settimana all’insegna dei realizzi per l’azionario europeo, zavorrato dall’auto, mentre Wall Street aveva chiuso ieri nuovamente in rialzo e oggi cede terreno. A pesare sono in particolare le preoccupazioni per l’escalation in Medio Oriente, che risccendono la miccia dei prezzi del petrolio. Il Brent alla chiusura europea del 4,2% a 74,71 dollari e il Wti del 4,58% a 71,28 dollari. Restano peraltro confermate le aspettative di nuovi tagli dei tassi da parte di Fed e Bce. Fra i dati, focus sull’inflazione di settembre in Eurozona uscita a 1,8% (consensus +1,9% da 2,2%), con il dato core a 2,7%, come atteso, da 2,8%. Si apre dunque ulteriore spazio di manovra per un taglio Bce.
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Ore 17:30 – Ftse Mib finale -1,04% a 33.771 punti
Le indiscrezioni su un possibile attacco missilistico iraniano contro Israele hanno fatto impennare il prezzo del greggio e hanno pesato sulla chiusura dell’Europa, che ha seguito le vendite scattate a Wall Street. In una seduta già partita debole, gli indici americani hanno ripiegato dalla chiusura record della vigilia, trascinando al ribasso anche il Vecchio Continente.
I timori sul Medio Oriente hanno oscurato il dato della mattinata che ha sancito la discesa dell’inflazione europea al di sotto del target del 2%. Dopo il dato, rendimenti obbligazionari in calo in Europa (quello del Btp decennale sotto il 3,4%), con le attese per un taglio dei tassi a ottobre da parte della Bce che si sono consolidate. Sull’azionario europeo, pesanti le banche con lo scenario di tassi in calo e il lusso, nel mirino di prese di profitto.
A Milano, in coda Bper e Banco Bpm con cali di oltre il 4%, Mps ha perso il 3,4%, male anche Moncler (-3,4%) con tutto il settore. Gli acquisti si concentrano sui titoli oil a partire da Tenaris (+2,8%) ed Eni (+1,5%), salgono anche i titoli della difesa con Leonardo che avanza dell’1,7%. Bene le utilities.
Ore 16:00 – Bper, da Ubs e Jefferies nuovi target al rialzo
Bper fra i titoli bancari più gettonati di Jefferies e Ubs, ma lascia sul terreno a metà pomeriggio il 3% a 4,90 euro in una giornata di realizzi sul comparto, fra timori relativi allo scenario macro e a potenziali ulteriori tagli dei tassi d’interesse. Jefferies ha alzato il target price su Bper da 6 a 6,20 euro, confermando il giudizio buy e inserendo il titolo tra le sue top pick del settore.
Ore 15:30 – Mediobanca lima le stime sul lusso
Mediobanca Research ha tagliato le stime 2024-2025 sul settore del lusso in media a elevata singola cifra percentuale per tener conto di un secondo semestre 2024 e di un primo semestre 2025 più deboli di quanto previsto in precedenza. In media, le attese di Eps scendono del 7-8%. Su Richemont il rating passa da outperform a neutral, mentre su Lvmh, Sanlorenzo e Ferretti il giudizio resta outperform. Neutral su Brunello Cucinelli, Ferrari, Hermès, Kering. Infine, underweight su Burberry e Ferragamo.
Ore 14:30 – Future Ws deboli
Future di Wall Street in marginale calo all’indomani di una seduta positiva con ennesimi record per Dow Jones e S&P500 e dopo un mese di settembre insolitamente positivo per i principali indici americani. In un discorso ieri sera il presidente della Fed, Jerome Powell, non ha escluso ulteriori tagli dei tassi, pur precisando che la recente sforbiciata di mezzo punto percentuale non deve essere interpretata come un segnale che le mosse future saranno altrettanto aggressive, in quanto “non siamo su un percorso prestabilito”. La mossa della Fed di tagliare i tassi di interesse di 50 punti base ha rafforzato il sentiment del mercato azionario, mentre ora si guarda al report sull’occupazione Usa di settembre in calendario venerdì.
Ore 12:00 – Borse europee incerte
Borse europee poco mosse e in ordine sparso, con Milano in perfetta parità. L’inflazione della zona euro è scesa sotto il 2% per la prima volta da metà 2021, confermando i segnali di deterioramento dell’economia, ma ravvivando le speranze di un ciclo espansivo da parte della Bce. A Piazza Affari svetta Iveco (+2%) nel mirino di ricoperture, mentre Stellantis è solo poco mossa. Inoltre prosegue in rialzo Campari (+1,6%), bene Tenaris (+1,2%), titolo inserito in portafoglio da Equita. Pochi spunti sulle banche, nonostante le valutazioni per lo più positive di Jefferies secondo cui il comparto rimane “interessante”. Fanalino di coda Moncler (-2% circa).
Ore 10:45 – Ubs neutral su Brembo, teme taglio stime
Ubs assegna una raccomandazione neutral e un prezzo obiettivo di 10,10 euro a Brembo (-1,45% a 9,69 euro). In virtù delle difficoltà nel settore auto, il broker ricorda che “Brembo è molto esposta al mercato premium Oem tedesco”. Per Ubs “non sarebbe una sorpresa se il management abbassasse l’attuale guidance 2024 in occasione dei conti del terzo trimestre”.
Ore 10:20 – Stellantis tenta rimbalzo
Stellantis +0,82% a 12,51 euro tenta un difficile rimbalzo all’indomani di un -15% dopo il profit warning, mentre lo Stoxx europeo di settore cede mezzo punto percentuale. Il titolo, molto volatile nella prima ora di contrattazioni, fa i conti anche con un maxi richiamo di Jeep ibride plug-in. Inoltre arrivano le valutazioni aggiornate degli analisti in seguito all’allarme utili. Jefferies ha tagliato il prezzo obiettivo da 15 a 14 euro, confermando il rating neutral; Wells Fargo ha limato il target da 12 a 11 euro, confermando underweight. Equita Sim ha rivisto il target price da 20,50 a 15 euro, confermando il giudizio hold. “Dopo il profit warning comunicato ieri, abbiamo aggiornato le stime coerentemente alle nuove guidance e a un contesto macro in deterioramento”, spiegano gli analisti. “Ipotizzando un payout del 30%, calcoliamo un dividend yield del 5,6%. Ci aspettiamo, d’altra parte, al massimo 1 mld euro di buyback, se non la sospensione. Confermiamo la nostra visione cauta sul titolo: alla luce del peggioramento del contesto macro e dello scenario competitivo, oltre a problemi company specific, non riteniamo che il calo del titolo di ieri rappresenti un’opportunità, se non per un rimbalzo di breve”, affermano gli esperti. “Infine, alla luce delle difficoltà a livello settoriale non escludiamo che lo scenario di ulteriori aggregazioni diventi più probabile. Sulla possibile fusione con Renault ricordiamo che: ci sarebbe un potenziale ostacolo dell’antitrust in quanto in Francia e Italia la quota sarebbe del 41% e 45% rispettivamente; stimiamo che lo Stato francese aumenterebbe la quota intorno al 7% ed Exor si diluirebbe al 12% (ma se il voto doppio per azionisti di lungo corso restasse valido avrebbero rispettivamente circa 12% e 20%); resterebbe da verificare la posizione di Nissan, che detiene il 15% di Renault e ha diversi progetti industriali con il produttore francese; verrebbe creato un gigante da oltre 8 mln di veicoli, 18 brand, con probabile spazio di razionalizzazione (sebbene la chiusura delle fabbriche incontrerebbe importanti barriere socio-politiche soprattutto in Francia), fatturato di oltre 220 mld e circa 21 mld di Ebit (2024) con sinergie ipotizzabili almeno pari al 2% del fatturato combinato; un’ulteriore aggregazione sarebbe positiva alla luce del buon track record di Tavares (acquisizione Opel, creazione di Stellantis) e per la possibilità di affrontare con più risorse la concorrenza cinese”.
Ore 9:45 – Ftse Mib +0,02% a 34.133 punti
Borsa italiana poco mossa. In cima al listino principale svetta Campari (+1,2%) che beneficia oggi anche della view positiva degli analisti sul settore.
Scattano invece realizzi sul lusso dopo il recupero in scia agli stimoli cinesi: sul fondo Moncler (-2%) anche se Hsbc ha alzato il target price sul titolo da 65 a 75 euro, confermando la raccomandazione buy; Cucinelli cede oltre un punto percentuale.
Nell’auto Stellantis fatica a ripartire dopo il -15% della vigilia in seguito all’allarme utili: il titolo è piatto con il comparto europeo anche oggi debole.
Borsa italiana oggi: le azioni in primo piano
Sulla Borsa di Milano, i future sul Ftse Mib trattano sopra la parità.
Fra le raccomandazioni di Borsa, gli analisti di Hsbc hanno alzato il target price su Moncler da 65 a 75 euro, confermando il buy.
Jefferies ha alzato il prezzo obiettivo su Prysmian da 73 a 78 euro, confermando buy.
Jefferies in un focus sulle banche ha alzato il target price su Intesa Sanpaolo da 4,10 a 4,40 euro, confermando il buy; il target su Banco Bpm passa da 6,10 a 7 euro; mentre su Unicredit viene limato da 48 a 47 euro.
Jefferies ha tagliato il prezzo obiettivo su Stellantis da 15 a 14 euro, confermando il rating neutral; Wells Fargo ha limato il target da 12 a 11 euro, confermando underweight.
L’auto resta in primo piano all’indomani di un tonfo per il settore europeo in scia al profit warning di Stellantis. Da segnalare che Renault ha annunciato ufficialmente che non costruirà più motori per la Formula 1 a partire dal 2026, quando entreranno in vigore le nuove regole per i propulsori. Il team di casa Renault, la Alpine, dovrà dunque cercarsi un nuovo fornitore e secondo indiscrezioni sarebbe in trattative con la Mercedes per ottenere motori come scuderia cliente.
Preapertura
L’apertura delle Borse europee è attesa oggi positiva, all’indomani di una seduta di realizzi che ha visto Piazza Affari chiudere in deciso calo (Ftse Mib -1,73% a 34.125 punti). La Borsa italiana è stata zavorrata in particolare da Stellantis, dopo il taglio delle guidance, che mette a rischio anche i target di remunerazione degli azionisti; in controtendenza il lusso con Cucinelli, e Saipem dopo un rimbalzo delle quotazioni del petrolio.
Se l’Europa è stata nuovamente impattata dalla crisi dell’automotive, Wall Street ha chiuso ieri sopra la parità.
In serata il presidente della Fed, Jerome Powell, non ha escluso ulteriori tagli dei tassi, pur precisando che la recente sforbiciata di mezzo punto percentuale non deve essere interpretata come un segnale che le mosse future saranno altrettanto aggressive, in quanto “non siamo su un percorso prestabilito”.
Sul fronte della Bce, cresce la schiera di economisti che prevede tagli dei tassi più rapidi da parte di Francoforte, dopo che ieri la presidente Lagarde ha lasciato la porta aperta a nuove decisioni imminenti. Il team di ricerca di Nomura, in un report intitolato “ECB: A faster, deeper cutting cycle”, spiegano: “Cambiamo la nostra visione e ci aspettiamo ora che la Bce tagli i tassi una volta per riunione da ottobre 2024 a giugno 2025, con un taglio finale del tasso a settembre 2025, che porterà il tasso sui depositi giù all’1,75%. La nostra stima precedente indicava un taglio del tasso di 25 punti base una volta a trimestre, solo nelle riunioni di previsione, portando il tasso sui depositi al 2,50% entro settembre 2025”.
L’agenda macro prevede alcuni dati fra cui spicca l’inflazione di settembre in Eurozona (consensus +1,9% da 2,2%); previsti anche i Pmi manifatturieri europei di settembre e l’Ism manifatturiero negli Stati Uniti.
I future Usa trattano stamattina poco mossi.
A Tokyo intanto il Nikkei ha chiuso con un +1,93% a 38.651 punti recuperando in parte il tonfo della vigilia; Cina chiusa per ferie dopo il forte rally delle recenti sedute.
Sul forex, l’euro/dollaro consolida a 1,1130; il petrolio è stabile con il Brent a 71 dollari e il Wti a 68 dollari al barile.
Wall Street aveva chiuso ieri sera in rialzo: Dow Jones +0,04% a 42.330 punti, S&P 500 +0,42% a 5.762 punti, Nasdaq +0,38% a 18.189 punti.
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