Borsa italiana affonda con l’Europa, pesano dazi e spread
Ste. Ne.
02-12-2019 — 19:00
Il Ftse Mib termina tutto in rosso: solo Juventus limita i danni, mentre fuori dal listino principale brilla Cir
Piazza Affari termina in profondo rosso assieme agli altri listini internazionali. Ad accendere la miccia dei realizzi sono stati a metà giornata alcuni commenti via Twitter del presidente americano Trump, che ha minacciato nuovi dazi su acciaio e alluminio importati negli Stati Uniti da Brasile e Argentina. Un argomento, quello della guerra commerciale, sempre al centro dell’attenzione degli operatori, che già attendono gli esiti del lungo negoziato Usa-Cina. Sulla Borsa italiana il Ftse Mib segna in chiusura -2,28% a 22.728 punti, in linea con il resto d’Europa e l’andamento negativo di Wall Street.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp/Bund a 10 anni segna 163 punti da 159 punti base della chiusura precedente, con il rendimento del titolo italiano all’1,35%.
Sul forex, l’euro guadagna terreno in area 1,1070 contro il dollaro; il petrolio rimbalza con il Brent a 61 dollari e il Wti a 56 dollari al barile.
Borsa italiana oggi: Ftse Mib tutto in rosso
Tornando alla Borsa di Milano, sul Ftse Mib le vendite sono diffuse e risparmiano in parte pochi titoli fra cui Juventus -0,5% “migliore” del listino principale, Mediobanca e Ubi -0,9%.
Prova a contenere i danni anche Fiat Chrysler (Fca) -0,9%, sostenuta dall’accordo preliminare firmato negli Usa con il sindacato.
Il balzo dei rendimenti dei titoli di Stato penalizza le utilities, con Italgas e A2a in calo di oltre il 4%, Enel -3,7%, fra le altre.
Fanalino di coda è però Recordati -5%. Sotto pressione anche Leonardo -4,3%, nonostante una nuova commessa di elicotteri negli Usa.
Fra le banche Intesa Sanpaolo -1,3%, Unicredit -1,5% dopo il riassetto in Turchia e alla vigilia del nuovo piano.
Giù Banco Bpm -1,9%, Mps -3% dopo che la Commissione Ue avrebbe bocciato il piano del Tesoro sugli Npl.
I petroliferi non approfittano del recupero del greggio con Saipem -1,7%, Tenaris -1,8%, Eni -1%.
In spolvero invece il comparto editoriale con il cda di Cir +12,2% che si appresta a cedere Gedi (sospeso) a Exor -2%.