Finanzareport.it | Revoluce: il lockdown ha cambiato il mondo dell'energia elettrica - Finanza Report

Ven 19 Aprile 2024 — 19:55

Revoluce: il lockdown ha cambiato il mondo dell’energia elettrica



Il ceo Giuseppe Dell’Acqua Brunone: programmi all’insegna della solidarietà per ripartire dall’emergenza Covid

revoluce energia

“Il lockdown ha cambiato per sempre anche il mondo dell’energia elettrica. Revoluce è già oggi il futuro”. Così in un’intervista Giuseppe Dell’Acqua Brunone, esperto del mercato dell’energia e ceo Revoluce.

Il lockdown ha imposto a tutti i cittadini di restare in casa, tra smartworking e serie tv e film in streaming. Come sono cambiati i consumi in questi due mesi? Possiamo parlare di un trend omogeneo in tutta Italia o ci sono state differenze territoriali?

“Il lockdown è stato un duro colpo per tutta l’Italia, in particolare modo per le attività produttive del paese, che rappresentano circa l’80% dei consumi. È nelle industrie e nelle attività commerciali che si è vista una drastica riduzione. L’Italia si è spenta. Sui consumi domestici, invece, c’è stato sicuramente un forte aumento della domanda, dovuta, principalmente, alla necessità di cambiare radicalmente alcune abitudini quotidiane, sia lavorative sia sociali. Più che differenze territoriali sugli aumenti inevitabili dei consumi, abbiamo notato delle differenze demografiche e sociali. Una famiglia con entrambi i genitori lavoratori e i figli all’università o agli ultimi anni di liceo, passa poco tempo in casa, invece ora tutti i componenti si sono trovati a casa, per studiare, lavorare in Smartworking, cucinare di più, guardare più TV o ricaricare molto più spesso i dispositivi elettronici.
La conseguenza è, ovviamente, un netto aumento dei consumi, che in alcuni casi ha raggiunto anche il +30%”.

Tra le categorie più colpite economicamente figurano imprenditori e commercianti, che in questo periodo lamentano un caro bolletta insostenibile a fronte di una chiusura che ha azzerato le entrate. Come si pone Revoluce a riguardo?

“Da imprenditore ho sentito il dovere di aiutare le attività commerciali, i piccoli studi ed uffici a ripartire nel miglior modo possibile. Pur non rappresentando un volume elevato del nostro portafoglio clienti, ho ritenuto opportuno fare ciò che avrebbero dovuto fare le istituzioni: azzerare i costi fissi dei mesi di marzo, aprile e maggio. La nostra formula unica prevede per le famiglie, che sono i clienti a cui ci rivolgiamo, un prezzo al kWh tutto incluso e senza costi fissi. Ciò non è possibile per le utenze business dove è prevista una piccola quota fissa necessaria per l’enorme impatto che ha in bolletta. Abbiamo deciso, quindi, di dare un bonus pari alla quota fissa fatturata, che cancellerà, di fatto, il canone mensile per i mesi di lockdown. Un ulteriore aiuto per queste utenze sarà il congelamento dei costi fissi per i mesi di giugno, luglio, agosto e settembre. In questo periodo saranno fatturati solo i consumi effettivi. Il canone sarà poi ripartito nell’ultimo trimestre del 2020 (ottobre, novembre e dicembre). È un atto dovuto verso tutte quelle piccole aziende che hanno creduto in noi e si sono visti obbligati a chiudere a causa della quarantena”.

Molti cittadini si trovano oggi in difficoltà economica, tra cassa integrazione, contratti non rinnovati e lavori sospesi o annullati. In molti invocano il reddito di emergenza o di cittadinanza, nel frattempo, voi avete lanciato il reddito del #revolucionario. Come nasce l’idea e di cosa si tratta?

“Come diverse idee di Revoluce, anche questa è nata dal confronto con i nostri clienti. Ogni lunedì mattina leggo personalmente i feedback ai vari sondaggi, le recensioni e incontro i nostri clienti in dirette Facebook. Da questi confronti è nata l’idea del reddito revolucionario. Chi porta un conoscente in Revoluce riceve un bonus una tantum e una percentuale su tutte le ricariche del
presentato. Un bonus che resterà attivo per sempre, anche se chi ha presentato dovesse lasciare Revoluce, ogni mese riceverà una nota di credito e un bonifico con l’importo maturato. È una promessa da #revolucionario e noi le promesse le manteniamo tutte”.

La cosa che maggiormente differenzia Revoluce dalle altre compagnie energetiche è il fatto che offriate “energia ricaricabile”. Cosa significa?

La missione di Revoluce è aiutare le famiglie italiane a non considerare l’energia come una tassa da pagare, ma come un servizio essenziale da scegliere non solo per il prezzo più basso ma in base alla trasparenza e all’esperienza di acquisto. Le bollette sono a volte incomprensibili, piene di errori e conguagli. Con l’energia ricaricabile di Revoluce il totale da pagare è dato da una semplice
moltiplicazione prezzo (tutto incluso e senza costi fissi) per consumo. Per i pagamenti il meccanismo è simile al credito dei cellulari, si puà acquistare energia tramite una ricarica sul tuo saldo energia con carta di credito o prepagata e poi consumare l’energia che hai comprato. Ovviamente, se consumi più della tua spesa non ti lasciamo senza corrente. Siamo i primi in Italia a mettere a disposizione del cliente i consumi real-time con la fatturazione entro le primissime ore del mese successivo e grazie alle nostre ricariche il cliente può dilazionare i pagamenti nell’arco del mese e, soprattutto, pagare l’energia dove e quando vuole con un semplice tap sullo smartphone”.

Recentemente avete dato vita all’associazione no profit Energia Sospesa. Può dirci di cosa si tratta? Avete già avuto delle adesioni o delle richieste da parte di persone in difficoltà?

“Energia Sospesa riprende il concetto ampiamente diffuso a Napoli del “caffè sospeso”. Chi va al bar a prendere un caffè e ha possibilità economiche, paga il suo caffè ed uno che non consuma. Lo lascia in sospeso per chi non può permetterselo. Il concetto dell’associazione è lo stesso, grazie alle donazioni da parte di privati, aziende e fornitori di energia. L’obiettivo è riuscire a pagare le bollette di quelle famiglie in seria difficoltà economica. 4,3 milioni di italiani vivono oggi in “condizione di povertà energetica”, caratterizzata dall’impossibilità economica di procurare, a livello domestico, una misura adeguata di riscaldamento, raffrescamento, illuminazione e alimentazione per le applicazioni elettriche essenziali. Al momento stiamo definendo la costituzione e abbiamo ricevuto centinaia di manifestazioni d’interesse, anche da BIG del settore. La strada da fare è ancora lunga, ma non molliamo”.

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