Finanzareport.it | Quando i follower diventano clienti nella vita reale. La formula di Giaco Whatever - Finanza Report

Ven 29 Marzo 2024 — 00:28

Quando i follower diventano clienti nella vita reale. La formula di Giaco Whatever



Intervista a Giacomo Di Muro: i suoi tutorial su YouTube sono considerati un punto di riferimento

Giaco Whatever

La sua carriera inizia nel mondo virtuale, gestendo "Godado" il primo motore di ricerca italiano, e altri progetti digitali, per poi passare al mondo reale, diventando il re dei maker, ottenendo in poco tempo un seguito di oltre 511 mila persone. Giaco Whatever, all’anagrafe Giacomo Di Muro, è un giovane imprenditore che ha trasformato le sue idee e le sue passioni in una startup in continua crescita. Oggi i suoi tutorial su YouTube sono un punto di riferimento tra gli appassionati di making, follower nel mondo virtuale, clienti in quello reale.

Come si passa da "YouTuber" ad imprenditore?

“YouTube di per sé è già una vera e propria impresa. Un lavoro a tempo pieno al quale dedicarsi anche 10 ore al giorno 7 giorni su 7. Questa è la norma se vuoi dei risultati concreti e organici. Lo stereotipo dell'influencer che guadagna senza fare nulla io non l'ho mai visto. Quando scavi nella vera storia degli Youtubers di successo troverai sempre molto lavoro e sacrifici alla base. Io ad un certo momento ho solo deciso di cambiare il modello di business, passando dall'advertising alla creazione di prodotti, ma la mentalità da imprenditore è presente dai primi 1000 iscritti”.

E quando ha compreso che i fan ed i follower potevano davvero trasformarsi in clienti?

“I follower sono per definizione persone che hanno i tuoi stessi interessi e gusti. Sin dal principio, compravano i miei prodotti con gli occhi guardando i miei contenuti e pagando con il loro tempo. Mi è venuto assolutamente naturale fare in modo che le mie creazioni uscissero dallo schermo e arrivassero nelle loro case in forma materiale. Meno naturale è stato il processo, ho dovuto imparare davvero tantissimo. Soprattutto quando prevedi di fare poche decine di pezzi, ma la tua idea era buona e in poco tempo te ne ordinano 10/20 mila…”.

Ma sono solo loro i clienti? Che strategie ha seguito per far conoscere la sua idea ed i suoi prodotti?

“Forse all’inizio i clienti venivano principalmente dal canale YouTube, poi ben presto la voce si è allargata. Oggi la nostra acquisizione dei clienti è basata per una percentuale vicina al 60% sul passaparola. I miei follower e l'utenza organica di Kickstarter, il mio canale, continuano, però, ad avere un ruolo importante, sono i primi a credere nel prodotto e, se amano il prodotto, sono i primi sostenitori e promotori della crescita successiva, innescando una pubblicità organica e
potentissima”.

Giaco Whatever, come è nata la startup? Con quali capitali?

“Ero nel mio anno sabbatico subito dopo essere tornato in Italia dal Regno Unito. Avevo da poco venduto la mia azienda IT e ho deciso di voler costruire finalmente cose con le mani. La cosa mi è piaciuta moltissimo, dandomi più soddisfazione di quanto credessi. Questo mi ha portato a voler condividere i miei progressi su internet. Una volta raggiunti i primi 1000 iscritti, ho capito che poteva nascere qualcosa di più grande e che poteva funzionare, quindi ho destinato 5.000 € come limite di capitale auto imposto che avrei investito in questa idea. Poi, tutto è cresciuto grazie a quei soldi e soprattutto alle tantissime notti in bianco ad editare video e alla determinazione che ho avuto”.

Avete intenzione di aprire agli investitori? O di partecipare a qualche bando?

“Per ora no, o almeno non subito, ma presto è probabile che le cose cambieranno. I nostri piani di crescita sono davvero ambiziosi e prima o poi sarà necessario accettare fondi esterni per poter fare il salto che ci aspettiamo. Ma attualmente la crescita è stabile ed autosufficiente, tale da permettere un autofinanziamento dell’attività e ottenere un certo margine”.

Che tipo di sviluppo ritiene che possa avere la sua azienda nei prossimi 3 anni?

“Il mio più grande obiettivo è far crescere il team. Ora siamo una decina a lavorare, ma in tre anni non faccio fatica a vedere crescere il gruppo fino ad arrivare ad almeno 100 persone. Siamo tutte persone che non sanno fare niente, ma che possono imparare a fare tutto, acquisiamo le competenze necessarie al momento in cui servono. Creiamo una conoscenza condivisa, una fame di sapere e imparare che porta ad una crescita continua, del singolo e del gruppo. Se riesco a mantenere questa cultura negli anni a venire, vedo tantissime sfide emozionanti nel nostro futuro”.

Ha rilevato cambiamenti nel business dall'inizio della Pandemia?

“Siamo talmente "giovani" e inusuali che è difficile riconoscere dei cambiamenti, perché non abbiamo dei veri termini di paragone. Ogni settimana è diversa da quella prima e non riesco a disegnare nessun trend sulla nostra lavagna. Ci sono un po' di naturali remore però, poiché proporre e vendere prodotti che non sono di prima necessità sembra stupido in tempi di crisi. Eppure, abbiamo rilevato che per molti comprare prodotti che amano ed usano è quasi un sollievo, un po’ come mantenere un barlume di normalità, ed, anzi, i nostri sostenitori ci invogliano a fare ancora di più”.

raccomandazioni trading 28-03-2024 — 10:36

Raccomandazioni dei broker del 28 marzo 2024

Ecco le principali indicazioni odierne delle banche d’affari

continua la lettura
Telegram Finanza Report