Finanzareport.it | Le tabelle sull’età pensionabile: sai quando andrai in pensione? - Finanza Report

Mer 24 Aprile 2024 — 06:21

Le tabelle sull’età pensionabile: sai quando andrai in pensione?



Quanto ancora devi lavorare prima di goderti la tua meritata pensione?

tabelle età pensionabile

Quanto ancora devi lavorare prima di goderti la tua meritata pensione?

Con l’ausilio di una serie di tabelle sull’età pensionabile, cerchiamo di capire quando finalmente potrai andare in pensione.

Cosa sono le tabelle sull’età pensionabile?

Le tabelle sul pensionamento mostrano in maniera chiara, immediata e sintetica quali sono i requisiti che la legge attualmente in vigore richiede per aver diritto alla pensione.

Queste tabelle non sono perfette. Esse si basano su situazioni generiche e standardizzate e non tengono minimamente conto di tutte le particolarità della vita di ciascun lavoratore.

Le tabelle sull’età pensionabile, quindi, danno solo una indicazione di massima.

La tua situazione lavorativa è sicuramente diversa rispetto a quella di qualsiasi altro soggetto; non sei un insieme spersonalizzato. Per avere informazioni approfondite riguardanti la tua personale condizione, per scoprire con più certezza quando andrai in pensione e con quanto, per sapere come ottimizzare la tua pensione, non ti resta che richiedere una consulenza previdenziale personalizzata.

Le tabelle restano comunque un ausilio utile ed immediato per farti un’idea sui requisiti richiesti per andare in pensione.

Vi sono due variabili che compongono, congiuntamente o disgiuntamente, le tabelle sul pensionamento:

  • l’età anagrafica;

  • l’anzianità contributiva.

Approfondiamo ora sia i requisiti per la pensione anticipata sia quelli relativi alla pensione di vecchiaia.

La pensione anticipata: i requisiti

La pensione anticipata è una tipologia di trattamento pensionistico introdotto dalla Legge Fornero, in sostituzione della pensione di anzianità.

Puoi avere diritto alla pensione anticipata se sei iscritto all’AGO (Assicurazione Generale Obbligatoria) oppure ad una gestione speciale o alla gestione separata INPS.

Ma questo non basta. Devi anche aver raggiunto un determinato requisito contributivo, a prescindere però dalla tua età anagrafica.

La tabella sul pensionamento relativa alla pensione anticipata, quindi, non tiene conto della tua età, ma solo degli anni in cui hai versato contributi.

La pensione anticipata nel sistema misto

Se sei tra i fortunati che ricadono nel regime misto, ossia se al 31 dicembre 1995 eri già in attività e avevi quindi già maturato contributi, la tua tabella di riferimento è la seguente.

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Il requisito contributivo per accedere alla pensione anticipata nel sistema misto è per gli uomini di 42 anni e 10 mesi di contributi. Per le donne invece è richiesto un anno di meno, quindi 41 anni e 10 mesi di contribuzione.

Nel caso in cui fossi un lavoratore precoce rientrante nel sistema misto, hai la possibilità di uscire dal mondo del lavoro già con “soli” 41 anni di contribuzione.

Per essere considerato tale devi aver versato almeno un anno di contributi prima del compimento del diciannovesimo anno di età e trovarti attualmente in una situazione meritevole di tutela (essere in stato di disoccupazione, avere una invalidità pari o superiore al 74%, assistere un parente con grave disabilità da almeno 6 mesi, aver svolto lavori usuranti o gravosi per almeno 7 anni negli ultimi 10 anni).

Una volta totalizzato questo requisito contributivo, potrai finalmente andare in pensione, indipendentemente da quanti anni hai.

Questa quantità di anni di versamenti richiesta per la pensione anticipata riguarda l’arco temporale che va dal 1° gennaio 2016 al 31 dicembre 2026.

La tabella sul pensionamento mostra anche il probabile sviluppo del requisito contributivo a partire dal 2027 sulla base dello scenario demografico ISTAT del 2021.

Già a partire dal 1° gennaio 2019, gli anni di contribuzione richiesti per il pensionamento anticipato avrebbero dovuto adeguarsi progressivamente alla speranza di vita. Così d’altronde è avvenuto nel 2013, nel 2014 e nel 2016.

Questo adeguamento è stato tuttavia sospeso fino al 31 dicembre 2026. Fino a tale data, quindi, il requisito contributivo è e rimane di 42 anni e 10 mesi per gli uomini e di 41 anni e 10 mesi per le donne.

C’è un “però”. Per contenere la spesa pensionistica, a compensazione della sospensione dell’adeguamento progressivo del requisito contributivo alla speranza di vita, il legislatore ha introdotto un espediente chiamato “finestra mobile”.

In particolare, tutti coloro che maturano i requisiti per la pensione anticipata a partire dal 1° gennaio 2019, non riceveranno l’assegno pensionistico subito, al momento del pensionamento. Dovranno infatti attendere 3 mesi dalla data in cui hanno maturato il diritto.

Insomma, questo meccanismo di differimento dell’erogazione della prestazione era uscito dalla porta con la Legge Fornero ed ora è rientrato dalla finestra per chi matura il requisito contributivo per accedere alla pensione anticipata.

La pensione anticipata nel sistema contributivo

Se invece sei un contributivo, ossia al 31 dicembre 1995 non avevi ancora maturato alcuna contribuzione, la tua tabella di riferimento è la seguente.

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Anche nel sistema contributivo, i requisiti richiesti per il pensionamento anticipato sono pari a 42 anni e 10 mesi per gli uomini e ad un anno di meno per le donne. Egualmente è prevista la sospensione dell’adeguamento alla speranza di vita e la finestra mobile trimestrale.

A differenza dei requisiti relativi al sistema misto, nel sistema totalmente contributivo non è previsto lo “sconto” qualora fossi un lavoratore precoce.

C’è però un’ulteriore possibilità, non prevista per i misti. Potresti maturare i requisiti per la pensione anticipata già dopo 20 anni di contribuzione effettiva, purché tu abbia compiuto 64 anni di età. Per questo particolare requisito anagrafico, però, non è prevista la sospensione dell’adeguamento alla speranza di vita e potrebbe quindi subire un aumento già a partire dal 2025.

I 20 anni di contribuzione richiesti devono essere effettivi, non comprendere cioè periodi contributivi figurativi o fittizi, accreditati gratuitamente dallo Stato nonostante l’attività lavorativa si sia interrotta o ridotta a causa di ben specifiche ipotesi. Tra queste rientrano ad esempio il servizio militare o civile, la malattia e l’infortunio, la disoccupazione, le aspettative, eccetera.

A differenza del metodo “ordinario” per accedere alla pensione anticipata, per questa modalità che tiene conto anche dell’età anagrafica non è prevista alcuna finestra mobile. Il lavoratore, quindi, una volta maturati i requisiti per il pensionamento incasserà immediatamente il suo assegno pensionistico.

La pensione di vecchiaia e la tabella sull’età pensionabile

La pensione di vecchiaia, a differenza di quella anticipata, richiede la maturazione sia di un requisito contributivo sia di uno relativo all’età anagrafica.

In riferimento al primo, per poter andare in pensione sono richiesti almeno 20 anni di contributi. Tali contributi possono essere stati versati e/o accreditati a qualsiasi titolo, quindi anche figurativamente.

Questo in ogni caso non è sufficiente. Bisogna anche avere una certa età.

A partire dal 1° gennaio 2018, l’età pensionabile è stata parificata tra uomini e donne ed è attualmente fissata a 67 anni.

Come per la pensione anticipata, anche per la pensione di vecchiaia, bisogna distinguere due tabelle sull’età pensionabile in funzione del regime in cui rientra il futuro pensionato.

La pensione di vecchiaia nel sistema misto

Se rientri nel sistema misto, puoi andare in pensione al raggiungimento dei 67 anni di età, purché tu abbia versato almeno 20 anni di contributi.

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Il requisito anagrafico si adegua progressivamente all’aumentare della speranza di vita. Nel 2021 non si è avuto alcun adeguamento. Dal 1° gennaio 2023 si stimava un aumento di 3 mesi, ma questo adeguamento di fatto non c’è stato.

Quindi almeno fino al 31 dicembre 2024 l’età pensionabile è e resta fissata al compimento dei 67 anni di età, a condizione sempre del raggiungimento anche del requisito contributivo.

Per gli anni successivi, i dati si basano su una stima relativa agli scenari demografici ISTAT e potrebbero quindi subire variazioni (come d’altronde è avvenuto per il biennio 2023-2024).

La pensione di vecchiaia nel sistema contributivo

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Se rientri interamente nel sistema contributivo, avendo iniziato a versare contributi a partire dal 1° gennaio 1996, oltre al requisito contributivo almeno ventennale ed al requisito anagrafico pari attualmente a 67 anni di età, è richiesta un’ulteriore condizione per maturare il diritto alla pensione di vecchiaia.

La tua pensione deve essere superiore a 1,5 volte l’assegno sociale il quale ammonta quest’anno a 6.079,45 euro (spalmato su 13 mensilità).

Se invece l’importo della tua pensione è inferiore, non ti resta che continuare a lavorare altri 4 anni, fino al compimento dei 71 anni di età. Solo a quel punto potrai goderti il tuo meritato riposo. Il requisito contributivo in questo caso si abbassa a 5 anni. Si deve però trattare di una contribuzione effettiva, con esclusione cioè di tutti i periodi accreditati fittiziamente.

Per la pensione di vecchiaia, a differenza che per la pensione anticipata, non è prevista alcuna finestra mobile. Potrai quindi incassare il tuo assegno pensionistico già a partire dal mese successivo rispetto a quello in cui hai maturato i requisiti indicati nella tabella sull’età pensionabile.

Da quota 100 a quota 102: l’aumento dell’età pensionabile

In alternativa alla pensione di vecchiaia ed alla pensione anticipata, fino al 2021 era prevista una terza prestazione pensionistica: quota 100.

Si trattava di un’accoppiata tra requisito contributivo e requisito anagrafico.

Se entro il 31 dicembre 2021 avevi maturato 38 anni di contributi con almeno 62 anni, saresti potuto andare in pensione anticipatamente, senza attendere il compimento dei 67 anni.

In sostituzione di quota 100 è stata introdotta quota 102 per il solo 2022. Aumenta però di due anni il requisito dell’età pensionabile. Puoi cioè goderti la pensione se quest’anno maturi 38 anni di contribuzione, avendo almeno 64 anni.

Dalle tabelle sull’età pensionabile alla consulenza previdenziale

Se vuoi sapere quanto ancora devi lavorare prima di riuscire a maturare i requisiti per accedere alla pensione, le tabelle sull’età pensionabile sono certamente una buona base di partenza.

Queste tabelle sintetizzano tutte le condizioni attualmente richieste per accedere alla pensione e mostrano uno scenario evolutivo dell’età pensionabile stimato sulla base dell’aumento della speranza di vita.

Ma questo non è sufficiente per sapere davvero fra quanto andrai in pensione. Né con quanto. Né come ottimizzare il tuo assegno pensionistico.

Per un’analisi dettagliata della tua posizione previdenziale, è necessaria una consulenza che tenga conto delle specificità della tua situazione.

Durante la tua vita lavorativa, potresti aver versato contributi in gestioni diverse, forse senza nemmeno saperlo, oppure in casse professionali. Le tabelle sul pensionamento, essendo generiche, chiaramente non tengono conto di questa eventualità.

E nemmeno considerano la previdenza complementare. Quest’ultima può talora costituire una valida soluzione sia per uscire prima dal mondo del lavoro sia per massimizzare l’assegno pensionistico.

Insomma, per scoprire davvero quanto ti manca alla pensione, per sapere quanto percepirai, per scoprire valide soluzioni per riordinare la tua situazione previdenziale e pianificare il tuo futuro, non ti resta che richiedere una consulenza previdenziale di IoInvesto SCF.

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