Imprese: l’export italiano guarda sempre più ai mercati asiatici
26-09-2022 — 07:00
Un settore strategico per il Paese, in grado di offrire importanti opportunità alle Pmi italiane e allo sviluppo del Made in Italy nel mondo

L’export dell’Italia rappresenta è un settore strategico per il Paese, in grado di offrire importanti opportunità alle PMI italiane e allo sviluppo del Made in Italy nel mondo.
Il quadro delineato dal XXXVI Rapporto ICE 2021-2022 (l’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane) e dall’Annuario 2021 Istat-ICE, evidenzia una generale ripresa del commercio estero dopo la fase pandemica, nonostante la fase congiunturale caratterizzata dall’inflazione elevata e da un contesto di forte incertezza. A livello globale l’Italia si conferma l’8° esportatore nel mondo, il secondo in Europa per produzione manifatturiera, con 516 miliardi di euro di esportazioni nel 2021 in crescita del 18,2% rispetto al 2020.
In confronto al 2019 e al periodo pre-Covid l’export italiano è aumentato del 7,5%, un tasso di crescita che paragonato a quello delle prime 10 economie mondiali è stato inferiore soltanto rispetto alla Cina (+27,6% nel 2021 rispetto al 2019), all’India (+15,6%) e alla Corea del Sud (+12,7%).
In particolare, le esportazioni italiane prendono sempre di più la direzione dell’Asia, un mercato ricco di opportunità, specialmente per l’aumento della domanda della Cina, la trasformazione industriale che sta interessando il Vietnam e la costante crescita dell’India, attualmente quinta al mondo per PIL.
Lo spostamento della domanda globale verso l’Asia: rischi e opportunità per l’export italiano
Per le PMI il mercato asiatico rappresenta sia un’opportunità che un potenziale rischio, soprattutto in merito alla gestione dei crediti commerciali, un’attività che risulta particolarmente complessa e delicata nei rapporti commerciali delle piccole e medie imprese italiane con i clienti asiatici.
Fattori come la distanza fisica, le differenze normative e l’eterogeneità del mercato richiedono una gestione ottimale del rischio, motivo per cui è consigliabile ricorrere a strumenti efficaci di Insurtech e Legal Tech come la polizza per crediti commerciali di Allianz Trade per proteggere il flusso di cassa coprendo i crediti a scadenza.
Un’attività essenziale in questi contesti è il rating aziendale, ovvero la valutazione dell’affidabilità creditizia e della stabilità finanziaria dei clienti. Si tratta di un’analisi complessa che può essere implementata nelle strategie di internazionalizzazione affidandosi a player specializzati a supporto dell’espansione delle aziende Made in Italy all’estero.
In questo modo è possibile affrontare con maggiore resilienza le opportunità legate all’aumento della domanda sul mercato asiatico, incremento che sta interessando soprattutto il Sud Est asiatico, dove i prodotti d’eccellenza del Belpaese sono sempre più richiesti e il PIL nazionale aumenta con un tasso medio del 4-5% annuo.
Export italiano: i prodotti più richiesti sul mercato asiatico
Attualmente, il 52% delle esportazioni nazionali rimane nei Paesi UE, con il 48% che interessa invece Paesi extra UE. Tra questi, a costituire il principale mercato di sbocco per i prodotti Made in Italy sono gli Stati Uniti, con una quota del 9,6% dell’export tricolore. Per questo motivo, lo spostamento della domanda globale verso l’Asia evidenziato dal report ICE prospetta un’importante opportunità per l’ulteriore espansione dell’export italiano.
Oggigiorno tra i prodotti che hanno maggiore richiesta in Asia ci sono macchinari e apparecchi elettronici, ossia il principale settore dell’export italiano in grado di generare nel 2021 un valore di 83,5 miliardi di euro, con un peso pari al 16,2% delle esportazioni nazionali e una quota mondiale del 5,4%.
Anche l’abbigliamento e la pelletteria in particolare sono comparti con una forte domanda asiatica di prodotti italiani, un altro ambito strategico per l’export tricolore e il settore assoluto nel commercio delle aziende italiane con l’estero.
Un altro mercato con un potenziale elevato è quello dei prodotti chimici, molto richiesti in Asia, un comparto in cui l’Italia ha una quota del 2,5% dell’export globale e rappresenta il 6° settore delle esportazioni del Belpaese nel mondo.