Il vero paradiso fiscale nel 2023 è Dubai
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07-04-2023 — 15:00
Non solo imposte basse o inesistenti e segreto bancario, gli Emirati Arabi Uniti sono sicuramente la località più gettonata anche per le opportunità di investimento
Un paradiso fiscale, in inglese “tax haven”, è un territorio in cui le imposte sui redditi, sui patrimoni e sulle società sono particolarmente basse o inesistenti, e dove la segretezza bancaria è garantita. Molti Paesi, come le Isole Cayman, le Bahamas, le Bermuda, il Lussemburgo, la Svizzera e il Liechtenstein, sono considerati paradisi fiscali, ma per una serie di considerazioni tecniche gli Emirati Arabi Uniti, con capostipite Dubai, sono sicuramente la località più gettonata anche per le opportunità di investimento.
Tuttavia, è importante sottolineare da subito come l’idea che i paradisi fiscali siano esclusivamente luoghi in cui vengono commessi reati finanziari non è corretta. Ci sono molte ragioni per cui un individuo o un’impresa potrebbe scegliere di investire o stabilire la propria residenza fiscale in un paradiso fiscale, e non tutte sono illegali o immorali.
Uno dei principali vantaggi dei paradisi fiscali, quindi di Dubai, è l’attrattiva per gli investitori stranieri. Gli Emirati Arabi Uniti hanno una legislazione fiscale stabile, che crea un ambiente favorevole agli investimenti. Inoltre, la sua posizione geografica consente di avere accesso a mercati internazionali e di facilitare il commercio con tutta l’Asia.
Dubai può fornire un livello di privacy e di protezione degli asset che potrebbe non essere disponibile in altri Paesi. Ad esempio, le banche Emiratine sono conosciute per la loro segretezza bancaria, che può essere un vantaggio per i clienti che desiderano mantenere la loro privacy finanziaria e proteggere i propri risparmi da situazione imprevedibili, quali:
- governi instabili;
- pandemie;
- guerre.
Questi sono i principali fattori che stanno spingendo migliaia di persone a prendere una nuova residenza fiscale e in altri casi a trasferirsi definitivamente a Dubai.
Esistono i paradisi fiscali perché l’Italia è un inferno fiscale: intervistiamo Daniele Pescara, della Daniele Pescara Consultancy il quale, con il proprio studio nel DIFC di Dubai (Dubai International Financial Centre) è il punto di riferimento della comunità italiana interessata ad intraprendere questo tipo di percorso.
Dubai e la tutela della privacy
Alcuni Paesi, come gli Stati Uniti e il Regno Unito, hanno una legislazione sulla protezione dei dati meno rigorosa rispetto agli Emirati Arabi Uniti. In questi Paesi, ad esempio, molte aziende raccolgono grandi quantità di dati personali degli utenti senza il loro consenso e possono vendere queste informazioni a terzi.
Inoltre, in alcuni Paesi, come la Cina e la Russia, la privacy dei cittadini è limitata per motivi di sicurezza nazionale e di controllo politico. In questi Paesi, le autorità governative possono monitorare le attività online degli utenti e utilizzare queste informazioni per reprimere la dissenso politico.
Anche in Europa, dove esistono norme sulla protezione dei dati come il GDPR, ci sono ancora preoccupazioni riguardo alla privacy. Ad esempio, molte aziende tecnologiche come Google e Facebook raccolgono enormi quantità di dati degli utenti per fini pubblicitari e di loro profilazione.
In altri Paesi, poi, la privacy è minacciata da attacchi informatici e cyber-criminalità. La mancanza di investimenti nelle infrastrutture di sicurezza informatica e di formazione per i dipendenti può mettere a rischio la privacy dei cittadini e delle imprese. Gli Emirati Arabi Uniti (EAU), invece, sono noti per essere un Paese che garantisce la privacy dei propri cittadini, a differenza di molti altri territori che limitano la privacy per motivi di sicurezza nazionale.
Una delle ragioni per cui gli EAU sono in grado di garantire una maggiore privacy ai propri cittadini è la loro solida economia e la stabilità politica. Questi fattori hanno permesso al Paese di svilupparsi rapidamente e di attirare investimenti internazionali, offrendo così un’ampia gamma di servizi finanziari e di investimento.
Inoltre, gli EAU hanno una legislazione rigorosa sulla protezione dei dati, che tutela la privacy dei cittadini e delle imprese. La legge sulla protezione dei dati degli EAU del 2016, ad esempio, prevede una serie di misure di sicurezza e di protezione dei dati personali, come la conservazione dei dati solo per il tempo necessario e la trasmissione dei dati unicamente ad enti autorizzati.
Il Paese ha anche recentemente introdotto la legge sulla protezione della privacy degli utenti di Internet, che garantisce la privacy online dei cittadini e delle imprese. La legge impone alle aziende di proteggere le informazioni personali degli utenti e di rispettare la loro privacy.
Inoltre, gli EAU hanno creato una serie di zone economiche a statuto speciale, come il Dubai International Financial Centre (DIFC), che garantiscono la privacy degli investitori e delle imprese che vi si insediano. Il DIFC ha una propria autorità di regolamentazione finanziaria, che garantisce la conformità alle norme internazionali di sicurezza finanziaria e di privacy dei dati.
Dubai zero tasse sui redditi personali
Nel 2023 negli Emirati Arabi Uniti, la tassa sui redditi personali è ancora dello 0%. Questa politica fiscale attrae sempre più espatriati e investitori stranieri, poiché l’assenza di tasse sul reddito personale può significare una notevole riduzione dei costi per le persone che vivono e lavorano negli Emirati Arabi Uniti.
Secondo il rapporto del 2021 di Knight Frank, Dubai è la città più costosa del Medio Oriente, ma ancora relativamente conveniente rispetto ad altre città globali come Londra e Hong Kong. Inoltre, il costo della vita a Dubai è inferiore rispetto ad altre città globali come New York e Sydney, pertanto nel 2023 Dubai oltre ad essere un paradiso fiscale si rileva ancora molto conveniente sotto molti punti di vista.
Contrariamente, in molti altri Paesi, come l’Italia, le tasse sui redditi personali sono particolarmente elevate. Nel Bel Paese, ad esempio, le aliquote fiscali per le persone fisiche possono variare dal 23% al 43% del reddito imponibile. Secondo l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE), l’Italia ha uno dei più alti tassi di imposte sul reddito personale dell’UE.
Dubai e l’estradizione
Gli Emirati Arabi Uniti sono noti per la loro prassi di non concedere l’estradizione, che impedisce il trasferimento dei propri cittadini ad altri paesi. Questa pratica ha fatto sì che il paese diventasse un rifugio sicuro per molte persone e aziende che cercano di evitare l’estradizione verso altri paesi.
Tuttavia, è importante sottolineare che gli EAU possono concedere l’estradizione in alcuni casi eccezionali. Ad esempio, se il crimine commesso dal cittadino degli EAU è considerato un crimine contro l’umanità o un atto di terrorismo, gli EAU possono concedere l’estradizione.
Inoltre, gli EAU hanno siglato accordi di cooperazione giudiziaria con molti Paesi, incluso l’Italia. Questi accordi consentono alle autorità giudiziarie di collaborare su questioni come la scoperta di beni illeciti e la lotta contro la criminalità finanziaria.
La prassi di non concedere l’estradizione degli EAU ha suscitato alcune critiche, soprattutto da parte di Paesi che cercano di perseguire criminali internazionali. Tuttavia, questa pratica ha anche molti vantaggi per il Paese e per i suoi cittadini: ad esempio, contribuisce a creare un clima di sicurezza e stabilità per gli investitori stranieri e le aziende che operano nel Paese.
Dubai e la comunicazione bancaria (CRS)
Gli Emirati Arabi Uniti (EAU) sono noti per la loro politica di privacy bancaria, che impedisce la comunicazione delle informazioni bancarie dei correntisti ad altri Paesi. Questa politica ha fatto degli EAU un luogo sicuro per investitori e imprenditori stranieri che desiderano mantenere la propria privacy finanziaria.
A differenza di molti altri territori, gli EAU non aderiscono al Common Reporting Standard (CRS), un accordo globale che richiede la comunicazione automatica delle informazioni bancarie dei correntisti tra gli stati partecipanti. Questo significa che le banche degli EAU non sono obbligate a comunicare automaticamente le informazioni bancarie dei loro clienti ad altri Paesi, tutelando così la privacy bancaria dei correntisti.
Tuttavia, è importante sottolineare che gli EAU hanno anche firmato accordi bilaterali sulla cooperazione fiscale con molti Paesi, inclusi l’Italia e gli Stati Uniti. Questi accordi consentono alle autorità fiscali di cooperare su questioni come la scoperta di beni illeciti e la lotta contro la frode fiscale. Inoltre, le banche degli EAU hanno procedure di due diligence molto rigorose per prevenire la frode fiscale e il riciclaggio di denaro. Queste procedure sono in linea con gli standard internazionali e mirano a garantire la trasparenza e l’integrità del sistema bancario degli EAU.
Per questo motivo è molto difficile aprire un conto corrente societario a Dubai: Daniele Pescara della Daniele Pescara Consultancy, con il suo ufficio nel DIFC (Dubai International Financial Centre) è specializzato nell’apertura dei conti bancari a Dubai, tutelando i suoi clienti con un supporto a 360 gradi ed un affiancamento spalla a spalla. I più oculati imprenditori italiani, e non solo, infatti, si sono già affidati allo Studio della Daniele Pescara Consultancy per la specifica e lunga esperienza nel settore del company setup, esclusivamente a Dubai. Inoltre, Pescara assicura ai suoi clienti la Garanzia “Soddisfatto o Rimborsato” relativamente all’apertura dei conti correnti personali e societari a Dubai, per assicurare un servizio sartoriale pensato su misura per ogni utente e sempre funzionale al risultato finale.
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