Il calcolo dei contributi INPS per tutti
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07-03-2023 — 07:30
Si tratta di un argomento che per sua natura si realizzerà avanti nel tempo, ma che sarebbe davvero importante iniziare a gestire sin da subito

Di previdenza se ne parla ormai sempre più spesso. Molte volte si ride sul fatto che “tanto non andremo mai in pensione”, ma altre il tema si fa più serio.
Si tratta di un argomento che per sua natura si realizzerà avanti nel tempo, ma che sarebbe davvero importante iniziare a gestire sin da subito.
Il primo punto che dovrebbe essere affrontato è quello dei contributi. Chiedersi a che punto sono i versamenti, se si sta andando nella direzione giusta e se è necessario agire ora in modo diverso.
Nel corso di questo articolo proveremo a ripercorre i passi più rilevanti in questo percorso. Non mancheranno spunti interessanti che probabilmente avresti voluto scoprire prima.
La definizione di contributi INPS
I contributi INPS corrispondono a delle somme versate in modo obbligatorio dal datore di lavoro e anche dal lavoratore stesso. Lo scopo è quello di assicurarsi una pensione futura e di far fronte ad eventi non prevedibili, come l’interruzione anticipata del percorso lavorativo.
Una prima grande distinzione è quella tra queste due categorie:
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il lavoratore dipendente, in questo caso la parte di contributi è direttamente detratta dalla busta paga.
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Il lavoratore autonomo, qui i versamenti saranno versati in modo indipendente. In questo caso è consigliabile affidarsi ad un buon commercialista per la gestione contabile.
In ogni caso, il primo segreto per identificare l’aliquota di contribuzione più corretta in base alla propria categoria è quello consultare il sito dell’INPS, in particolare, nell’apposita sezione “Consultazione delle aliquote contributive”.
I dati saranno sempre disponibili, basterà solo accedere con le proprie credenziali e consultare le aliquote corrette per la propria tipologia.
Come si calcolano i contributi INPS?
Calcolare i propri contributi INPS è un’operazione necessaria per poter stimare la data presunta in cui si andrà in pensione.
Gli elementi essenziali da considerare sono il numero e ammontare di versamenti effettuati negli anni e, in aggiunta, il controllo dei requisiti di età anagrafica.
Le suddette variabili possono essere modificate ogni anno all’interno della legge di bilancio. Nel corso di questo articolo sono considerate le modifiche rispetto al 2021 all’interno della legge di bilancio 2022 e come si riflettono in termini concreti sul calcolo dei contributi pensionistici.
Il primo passo necessario per procedere con questo calcolo è quello di accedere all’area My Inps.
Esistono diverse modalità di accesso, molte di più rispetto al passato, ora che si sta passando ad una digitalizzazione della pubblica amministrazione. Vediamo alcune modalità:
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utilizzare l’identificazione tramite SPID;
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continuare con l’uso del PIN (ovvero la modalità precedente rispetto al più attuale SPID);
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accesso con la Carta nazionale dei servizi;
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accesso tramite la Carta d’identità elettronica.
>Dopo aver eseguito l’accesso, basterà entrare all’interno del Fascicolo previdenziale > e procedere con la consultazione dell’Estratto Conto Previdenziale.
Il gioco è fatto, qui saranno presenti tutti i contributi accumulati nel corso degli anni lavorativi e l’ammontare complessivo.
Regime retributivo e contributivo: le differenze
Un’altra variabile sicuramente da considerare per il calcolo dei contributi INPS è quella che determina il regime con cui viene calcolata la pensione.
Si parla dunque delle differenze tra regime retributivo e regime contributivo. Andiamo ad approfondire le 3 possibili situazioni:
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lavoratori con più di 18 anni di lavoro al 31/12/1995. In questo caso rientriamo nel regime retributivo per i contributi versati sino al 31/12/2011, successivamente, il conteggio sarà eseguito con il metodo contributivo.
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Lavoratori con meno di 18 anni di lavoro al 31/12/1995. Se in quest’ultima data si avevano meno di 18 anni di contributi, si avrà il regime retributivo per i contributi versati sino al 31/12/1995 e, successivamente, il conteggio verrà eseguito con il metodo contributivo.
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Lavoratori con inizio attività lavorativa dal 01/01/1996. In quest’ultimo caso il calcolo sarà al 100% con il regime contributivo.
Come è comprensibile evincere, le prime due casistiche vengono anche definite come “regime misto” proprio perché, per un periodo di tempo definito, sono compresi entrambi.
Con una valutazione di alto livello, possiamo identificare il sistema retributivo come quello più vantaggioso per i lavoratori che, di contro, diventa più gravoso per le casse dell’INPS.
Entriamo dunque più nel dettaglio della modalità di calcolo:
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Il calcolo nel regime retributivo si basa sulla media dei redditi percepiti negli ultimi 10 anni della vita lavorativa del dipendente (15 se si tratta di lavoratore autonomo).
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Il calcolo nel regime contributivo si basa su quelli che sono stati i contributi versati dal lavoratore nel corso della sua vita professionale e che vanno a formare il cosiddetto montante contributivo.
Quest’ultimo è rivalutato in base all’indice Istat delle variazioni quinquennali del Pil e deve poi essere moltiplicato per uno specifico indicatore chiamato “coefficiente di trasformazione”.
Cosa fare adesso?
Nel corso di questo articolo abbiamo toccato diversi punti, entrando anche nella pratica di come accedere ai portali dell’INPS e dove trovare le informazioni rilevanti per la propria previdenza.
È possibile dunque accedere nel proprio cassetto fiscale per scoprire in quale tappa del percorso lavorativo ci si trova. L’obiettivo resta quello di calcolare i propri contributi INPS e simulare la potenziale pensione futura.
Esistono inoltre diverse agevolazioni che, in base alla categoria fiscale di appartenenza, posso portare a dei veri e propri vantaggi previdenziali nel calcolo contributi INPS. Come ad esempio: Opzione Donna, Ape social e la possibilità di riduzione dei contributi.
Come anticipato, ogni anno le leggi e le dinamiche attorno a questo calcolo possono essere aggiornate in fase di definizione della nuova legge di bilancio.
Questo potrebbe creare delle difficoltà nel recepire tutte le nuove importanti variabili quando si parla di calcolo nel sistema contributivo.
Per evitare qualsiasi potenziale errore in questi conteggi è consigliabile richiedere un’analisi previdenziale gratuita per essere seguiti da un esperto del settore che, per di più, potrebbe offrire questo servizio senza alcun impegno.
Il tema resta di primaria rilevanza, il motivo?
Perché è sicuramente meglio sistemare la propria situazione previdenziale oggi, invece che trovare brutte sorprese quando ormai non ci sarà molto altro da fare.