Finanzareport.it | I russi si spostano nel paradiso fiscale di Dubai - Finanza Report

Ven 19 Aprile 2024 — 02:34

I russi si spostano nel paradiso fiscale di Dubai



L’Emirato è diventato il piano B degli oligarchi, rappresentando la loro nuova meta dopo l’introduzione delle sanzioni

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L’esercito russo si avvicina sempre di più al confine europeo e questo causa forti tensioni in tutto l’Occidente: Stati Uniti e Unione Europea stanno considerando di inasprire ulteriormente le sanzioni nei confronti di Mosca, nel tentativo di isolare il più possibile la Russia e mettere in ginocchio la sua economia ormai sempre più precaria.

E così, gli oligarchi russi vicini al presidente iniziano a risentire pesantemente delle sanzioni: con i patrimoni confiscati e i conti bloccati, i magnati di Mosca vedono sgretolarsi il proprio immenso patrimonio. L’Emirato di Dubai è diventato, perciò, il loro piano B, rappresentando la loro nuova meta dopo l’introduzione delle sanzioni. 

L’impoverimento di Mosca e l’isolamento di Putin acquistano un’altra luce in Medio Oriente: Dubai e gli Emirati Arabi Uniti rappresentano il “nuovo regno” degli oligarchi che si sono trasferiti negli hotel extra lusso di Dubai, facendo registrare il tutto esaurito. 
Vengono espropriati di beni a Saint Tropez e in Costa Smeralda, cacciati dalle banche inglesi e svizzere, ma negli Emirati Arabi Uniti trovano un paradiso fiscale e bancario accogliente, almeno per adesso, dove attutire la morsa delle sanzioni.

La compattezza fin qui mostrata dall’Occidente potrebbe, dunque, non bastare: l’Occidente non è tutto. Per quanto la forza delle sanzioni europee non abbia precedenti, ci sono aree del mondo dove gli straricchi trovano sempre un’accoglienza discreta e servizievole. 

Il ruolo del Medio Oriente nella guerra in Ucraina, a questo punto, potrebbe diventare decisivo. Qui la partita più importante rimane quella del petrolio, l’oro nero che ha permesso lo sviluppo miliardario dei Paesi mediorientali. Finché il barile di greggio resta al di sopra dei 110 dollari, Putin continuerà ad incassare quel che serve per finanziare la sua guerra. La Russia ha costruito negli anni un rapporto molto stabile con l’Opec (l’Organizzazione dei Paesi che estraggono, lavorano ed esportano il petrolio).

Emirati e Arabia Saudita potrebbero creare grosse difficoltà a Mosca, se solo aumentassero la produzione, facendo calare i prezzi. Sono infatti le uniche due nazioni con un’ampia capacità produttiva ancora in parte non utilizzata. Proprio per questo, negli ultimi giorni, gli Emirati sono oggetto di una formidabile pressione da parte del presidente degli Stati Uniti Joe Biden e sembrano disponibili ad andare incontro alle richieste dell’America; si sono espressi a favore di un incremento dell’estrazione di greggio.

Questo sarebbe un duro colpo per la Russia, ben più significativo del simbolico embargo americano che, al momento, sta avendo forti ripercussioni solamente sul commercio internazionale, con pesanti ricadute in diversi ambiti dell’economia occidentale.

Gli investitori di tutto il mondo, intanto, da anni ormai hanno individuato Dubai quale meta ideale per ottimizzare le loro risorse. A tal fine Daniele Pescara, CEO di Falcon Advice viene quotidianamente contattato da nuovi imprenditori intenzionati a costituire o trasferire le proprie società a Dubai: da oltre un decennio, infatti, il finanziere veneto si occupa proprio di questo settore in costante evoluzione, adattando il suo servizio su misura delle specifiche necessità del singolo cliente. Ogni realtà è a sè, ma Dubai è fiscalmente sempre certezza di risultato.

Per saperne di più, richiedi una consulenza.

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