Finanzareport.it | Gioco pubblico, ancora in crescita il mercato italiano; +8,5% - Finanza Report

Ven 20 Settembre 2024 — 18:57

Gioco pubblico, ancora in crescita il mercato italiano; +8,5%



Gli ultimi dati parlano di una vera e propria accelerata del gambling italiano, che arriva a sfiorare la quota dei 150 miliardi di euro

gioco pubblico italiano

Un aumento di oltre 8 punti percentuali per quanto riguarda la raccolta lorda, che sfiora la quota record dei 150 miliardi di euro. Sono questi i dati che emergono dal report sul Rendiconto Generale dello Stato relativo al 2023, curato dalla Corte dei Conti, un rapporto che mette in evidenza lo stato di salute del settore del gioco pubblico italiano.

“Quello che emerge è una crescita costante, che conferma le previsioni e soprattutto evidenzia il peso del gambling nell’economia italiana” ci spiega Silvia Urso, head of content della redazione di Giochi di Slot. A trainare il comparto sono ancora slot e VLT, che da sole raccolgono il 53% di tutte le entrate, per una spesa complessiva di 20 miliardi e 700 mila euro nel solo 2023. Sempre a proposito di cifre, è interessante guardare anche al rapporto sul gioco d’azzardo pubblico di recente dalla Ragioneria generale dello Stato sul Conto riassuntivo del Tesoro. Nell’indagine, relativa ai primi cinque mesi del 2024, si legge un contributo sempre più massiccio del gambling alle casse dell’erario. Quasi 3 miliardi di euro, di cui 2,4 derivanti dal prelievo erariale, 156 milioni che arrivano dai “proventi delle attività di gioco” e altri 183 milioni relativi ai “Giochi di abilità e sui concorsi pronostici”.

Insieme ai numeri del report, però, è interessante capire anche chi sono i protagonisti del mercato, che appare concentrato nelle mani di pochi grandi soggetti. “Nel nostro paese sono nate delle vere e proprie ‘major’ del gambling – ci spiega ancora l’esperta di Giochi di Slots – che sono state in grado di acquisire in maniera graduale le concessioni che una volta erano in mano a operatori più piccoli”. Questi, invece, hanno scelto di mantenere solo il ruolo della filiera fisica, una scelta che trova giustificazione in un quadro complesso e oneroso, che obbliga a grandi spese e può anche bloccare lo sviluppo delle aziende più piccole.

Infine uno sguardo alle abitudini di gioco, che confermano il cambiamento in corso in seno al gambling. “Stando a quanto si legge nel rapporto – continua Silvia Urso – risulta evidente un calo per quel che riguarda i giochi a totalizzatore mentre, mentre le vere protagoniste del momento sono le scommesse a quota fissa, quelle ovvero dove la vincita è un multiplo dell’importo scommesso”. I motivi del cambiamento vanno ancora una volta ricercati nelle normative che reggono il gambling italiano. La tassazione, infatti, permette ai vincitori di questa tipologia di giochi di accedere a una percentuale molto alta, così da creare una scommessa più remunerativa anche se solo in maniera astratta.

Pubblico che aumenta, peso nelle entrate fiscali sempre più massiccio, giro d’affari che supera sfiora i 150 miliardi di euro. Una cifra che adesso punta a superare. Per molti ce la farà già nel 2024, di certo il futuro è nelle sue mani. E l’economia italiana non può che ringraziare.

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