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Sab 20 Aprile 2024 — 10:07

Ginocchio gonfio: quali possono essere le cause e come trattarlo



Come riconoscere le origini e a quali terapie fare ricorso

Ginocchio gonfio

Il ginocchio gonfio è una condizione patologica sempre più diffusa, sia tra i giovani che nelle persone di una certa età.

Si manifesta con gonfiore, visibile ad occhio nudo, causato da un accumulo anomalo di liquido all’interno dell’articolazione del ginocchio.

Per riuscire ad alleviare questo dolore, sarebbe utile seguire gli esercizi per il ginocchio gonfio su sportiva-mens.it che aiutano ad alleviare il dolore; tuttavia per avere un quadro più completo della situazione e capire che tipo di attività si può svolgere, bisogna esaminare a fondo quali possono esserne le cause e come trattare questo sintomo.

Quali sono le cause anatomiche alla base del gonfiore al ginocchio

Il dolore al ginocchio viene indicato in ambito medico con il termine “gonalgia” in riferimento ad una diffusa condizione patologica, dolorosa e limitante.

Il ginocchio è un’importante articolazione sinoviale del corpo umano, posta tra femore, tibia e rotula.

L’articolazione del ginocchio è avvolta e protetta da un involucro, la capsula articolare; in condizioni normali, questa capsula se sana contiene tanto liquido sinoviale quanto ne serve per alimentare l’articolazione e ridurre l’attrito.

Quando subentra il gonfiore è perché si ha un versamento di liquido nella capsula articolare, il liquido in questione può essere di due tipi: sinoviale oppure sinoviale ed ematico, cioè con presenza di sangue.

Il versamento articolare solitamente lo troviamo associato ad altri sintomi, quali: febbre, mal di testa, dolore addominale, eritema cutaneo.

Da cosa può dipendere il gonfiore al ginocchio

Le cause del ginocchio gonfio sono molteplici e spesso difficili da individuare.

L’origine del versamento può dipendere, ad esempio, da un infortunio a carico dell’articolazione, ovvero:

  • rottura del menisco;
  • frattura della rotula;
  • stiramento o rottura di un legamento;
  • rottura o l’infiammazione da sovraccarico funzionale di un tendine che ha rapporti con l’articolazione.

Il gonfiore scaturito da trauma è facilmente riconoscibile: osserveremo il ginocchio assumere nell’area dolorante una colorazione rossastra accompagnata da un aumento della temperatura.

Altre patologie a carico del ginocchio gonfio possono essere l’infiammazione, una degenerazione dell’articolazione oppure essere legate al processo di crescita.

Quando parliamo di infiammazione è necessario stabilire se si tratta di una forma acuta o cronica.

Tra le patologie infiammatorie acute del ginocchio rientrano le borsiti e le tendiniti, mentre l’infiammazione cronica può dipendere dall’artrosi, la forma di artrite più diffusa in assoluto.

Un’altra causa può essere una cisti che si sviluppa causando un rigonfiamento dietro al ginocchio, chiamata cisti di Baker, oppure un tumore.

Come intervenire in caso di dolore al ginocchio

Il dolore al ginocchio può presentarsi all’improvviso ed è importante sapere come agire nell’immediato.

In seguito ad un infortunio al ginocchio è necessario mettersi subito a riposo, in modo da non sottoporre l’articolazione a sforzi eccessivi.

Per tenere sotto controllo il gonfiore e l’ematoma è utile tenere la gamba sollevata utilizzando anche un cuscino per gambe così da favorire la circolazione sanguigna, fasciare il ginocchio ed applicare ripetutamente impacchi di ghiaccio nelle prime ore.

In seguito, è sempre opportuno rivolgersi ad uno specialista, in grado di valutare le vostre condizioni ed individuare la causa del gonfiore.

Generalmente, la figura professionale a cui si fa riferimento in queste situazioni, è il medico ortopedico, che dovrà effettuare un esame obiettivo, l’anamnesi e in seguito prescrivere raggi x, risonanza magnetica e/o ecografia, allo scopo di individuare l’entità del problema.

A quali terapie fare ricorso

In caso di dolore con intensità lieve può essere sufficiente mantenere l’arto in una posizione elevata, applicare il ghiaccio più volte durante il giorno e non sforzarlo.

Se invece, nonostante questi primi trattamenti, il dolore non diminuisce, ma anzi, peggiora, è possibile procedere con l’assunzione di farmaci antinfiammatori non steroidei, i cosiddetti FANS, a base di diclofenac nelle forme topiche come gel, creme o schiume.

Altrimenti, se questi dovessero risultare inefficaci, sarebbe utile passare, previa prescrizione medica, alla somministrazione di corticosteroidi.

Solo in caso di infezione batterica è necessario fare uso di terapia antibiotica.

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