Finanzareport.it | Come fare il calcolo della pensione con 3 metodi semplici - Finanza Report

Ven 29 Marzo 2024 — 13:33

Come fare il calcolo della pensione con 3 metodi semplici



Un po’ di chiarezza su questo aspetto così dibattuto e sul metodo di calcolo del vitalizio

calcolo pensione

Vuoi sapere come si calcola la pensione?

In questo articolo facciamo un po’ di chiarezza su questo aspetto così dibattuto e sul metodo di calcolo della pensione che riguarda anche la tua situazione.

Stai per scoprire:

  • La situazione previdenziale di ieri e di oggi
  • I parametri che incidono sul calcolo della pensione
  • I tre metodi per calcolare la pensione
  • Come aumentare la tua pensione futura

E alla fine ti sarà chiaro come calcolare la pensione.

Prima di tutto c’è da chiarire come siamo arrivati al sistema attuale di calcolo della pensione, così potrai comprendere anche la tua situazione attuale.

Calcolo pensione: come siamo arrivati qui?

  1. Tutto inizia con la riforma Amato del 1992 – D.Lgs.503/1992.

Questa riforma introduce l’innalzamento graduale dell’età pensionabile fino a 65 anni per gli uomini, 60 per le donne, e introduce il periodo di contribuzione minimo per avere diritto alla pensione (20 anni).

Inoltre, provvede all’allargamento graduale della base di calcolo della pensione con il metodo retributivo: da 5 a 10 anni per i lavoratori dipendenti; da 10 a 15 anni per i lavoratori autonomi; l’intera vita lavorativa per i neoassunti.

  1. Segue poi la riforma Dini – Legge 335/1995 con cui viene introdotto il concetto di calcolo contributivo.

Con questa riforma chi aveva già 18 anni di anzianità contributiva al 31/12/1995 rimaneva nel sistema retributivo (basato, appunto, sulle ultime buste paga percepite immediatamente prima del pensionamento); chi invece, aveva meno di 18 anni di contribuzione al 31/12/1995, per il calcolo della propria pensione passava al sistema misto, ovvero il calcolo della pensione rimaneva retributivo per le retribuzioni antecedenti l’01/01/1996 e diventava contributivo per le retribuzioni dal 01/01/1996.

Infine, chi non aveva ancora nessun contributo versato al 31/12/1995 vedeva applicato direttamente e interamente il sistema contributivo, sistema basato sul totale dei contributi versati durante l’intera vita lavorativa.

calcolo pensione
Per non annoiarti tralascerei le leggi successive attuate: nel 2004 con la Riforma Maroni (legge delega 243/2004), nel 2009 con la Riforma Sacconi – Brunetta (legge 102/2009) e nel 2010 con la Riforma Tremonti (Legge 122/2010).

  1. Passiamo perciò alla tanto famosa riforma Fornero – D.Lgs 201/2011, convertito in Legge 214/2011, nel 2011.

Tale riforma ha apportato numerose (e discusse) modifiche al sistema pensionistico per il calcolo della pensione e per il calcolo dell’età pensionabile.

Ma quali sono?

  • Si passa al calcolo della pensione contributivo per tutti;
  • Anche chi era nel sistema retributivo passa al sistema misto dal 2012;
  • Si rivedono i parametri per percepire la pensione di vecchiaia e la pensione anticipata;
  • e infine si ha l’aggancio dei requisiti anagrafici e contributivi per la pensione alla speranza di vita.

calcolo pensione

Ma perché è stata tanto discussa?

Perché con il calcolo contributivo della pensione, nella maggior parte dei casi si andrà a percepire meno soldi.

Anche perché con l’adeguamento dei requisiti pensionistici si andrà in pensione più tardi.

E poi perché con l’aggancio dei requisiti pensionistici alla speranza di vita, non solo si andrà più tardi, ma si andrà sempre più tardi, più passa il tempo.

Ecco perché è importante per sfruttare tutti i cavilli della legge a tuo favore.

La tua pensione dipende da te!

Calcolo pensione: cosa devi sapere prima di tutto

Innanzitutto occorre specificare che le variabili in gioco sono molte e ogni persona vive la propria situazione lavorativa, contributiva e previdenziale. Perciò risulta difficile fare con esattezza il calcolo della tua pensione o il calcolo dell’età pensionabile.

Tuttavia grazie a questo articolo cerchiamo di fare chiarezza e di darti delle linee guida valide per effettuare il calcolo della pensione, sempre tenendo a mente che con potrai effettuarlo con una precisione del 100% se non in una vera e propria consulenza previdenziale personalizzata.

Ora vediamo alcuni concetti che devi conoscere per effettuare il calcolo della tua pensione.

1# Il genere

Da quando è stato istituito l’aggancio dei requisiti anagrafici e contributivi per la pensione alla speranza di vita, ovviamente sono emerse delle piccole differenze di genere tra uomini e donne. Anche se ultimamente l’età pensionabile di donne e uomini si è andata via via uniformando, resta anche qualche lieve differenza.

Infatti, gli uomini, tendenzialmente, potrebbero dover attendere un po’ di più, rispetto alle donne, per andare in pensione.

Inoltre, le donne possono beneficiare di una possibilità di pensionamento anticipato, chiamata “Opzione donna”, rivolta alle lavoratrici che hanno maturato alcuni specifici requisiti.

Ad esempio occorre aver maturato un’anzianità contributiva minima di 35 anni e un’età anagrafica minima di 58 anni in caso di lavoratrici dipendenti, che sono tenute a cessare il rapporto lavorativo.

Mentre le lavoratrici autonome devono aver maturato sempre 35 anni di anzianità contributiva e aver compiuto 59 anni d’età. In questo caso non sono tenute a cessare l’attività come lavoratrice autonoma.

2# Il tipo di lavoro

Lavoratori dipendenti del settore privato, dipendente statale, dipendente di un ente locale, artigiano, commerciante, parasubordinato (a metà tra dipendenti e autonomi).

Ogni tipologia di lavoratore ha un certo inquadramento e segue determinate regole anche sul piano previdenziale, perciò in ogni caso si deve eseguire uno specifico calcolo della pensione.

E questo determinerà dei risultati notevolmente diversi sia sul calcolo dell’assegno vitalizio che riceverai dalla tua pensione pubblica, sia sulla tua età pensionabile.

Addirittura, c’è da considerare anche che la storia lavorativa di una persona può essere anche molto dinamica perché non tutti hanno fatto per 40 anni lo stesso lavoro, perciò è consigliabile effettuare una consulenza previdenziale personalizzata .

3# La tua età e il tuo periodo di contribuzione

Questi sono i parametri più importanti da considerare per effettuare il calcolo della tua pensione.

In particolare, riguardo al periodo di contribuzione occorre tenere ben presente anche eventuali periodi di disoccupazione, aspettative di vita, l’avanzamento di carriera o, ad esempio, i riscatti della laurea.

Invece la tua età è fondamentale per comprendere con quale dei 3 metodi calcolare la pensione: retributivo, contributivo e misto.

Passiamo ora ai 3 metodi per il calcolo della tua pensione.

3 metodi per il calcolo della pensione

Calcolo della pensione con il sistema retributivo

Come abbiamo spiegato poco sopra, il metodo retributivo riguarda quei lavoratori che hanno almeno 18 anni di contributi versati prima del 31 dicembre 1995.

Si definisce “retributivo” perché il calcolo della pensione con questo metodo prende in considerazione le retribuzioni percepite dal lavoratore nel corso della sua vita lavorativa, in particolare, negli ultimi anni di lavoro.

Quindi la pensione dipende dalla retribuzione degli ultimi anni di lavoro.

Il calcolo della pensione con il sistema retributivo prevede la moltiplicazione degli anni di lavoro (solo gli ultimi, la cifra esatta dipende dal tipo di lavoro svolto) con il valore dell’anzianità contributiva, ossia per gli anni in cui ha versato i contributi, e per un’aliquota di rendimento.

L’aliquota di rendimento è una percentuale che permette di calcolare l’assegno pensionistico ma riguarda solo chi rientra nel sistema retributivo.

Questo sistema, rispetto a quello contributivo, permette di ottenere una pensione pubblica tendenzialmente maggiore ma ormai riguarda ben pochi lavoratori.

Calcolo della pensione con il sistema contributivo

Con il passaggio al sistema contributivo, introdotto nel 1995 con la riforma Dini, la pensione non dipende più dalla retribuzione degli ultimi anni di lavoro, la dai contributi che versi.

In particolare devi effettuare 3 passaggi:

  1. Devi calcolare l’importo dei contributi versati nella tua età lavorativa.
  1. Poi devi moltiplicare questa cifra per il coefficiente di rivalutazione anno per anno. La cifra che risulterà rappresenterà il tuo montante contributivo totale.
  1. Infine, dovrai applicare la percentuale del coefficiente di trasformazione relativo all’età di quando vai in pensione.

Il risultato finale di questi 3 passaggi ti restituirà l’importo annuo della tua futura pensione pubblica, che poi potrai dividere per 12 per ricavare la cifra mensile.

Calcolo della pensione con il sistema misto

Anche il sistema misto di calcolo della pensione è stato introdotto nel 1995 dalla riforma Dini e prevede che i lavoratori che hanno accumulato meno di 18 anni di contribuzione al 31/12/1995, devono calcolare la propria pensione con il metodo retributivo per le retribuzioni antecedenti l’01/01/1996 e con quello contributivo per le retribuzioni dal 01/01/1996 in avanti.

Il sistema misto, inoltre, prevede che coloro che alla data del 31 dicembre 1995 hanno maturato almeno 18 anni di contributi, il sistema retributivo si applica per la quota antecedente al 1 gennaio 2012, e il contributivo per quella successiva.

Calcolo pensione: come aumentare la tua pensione futura

Come hai potuto constatare, la materia previdenziale è probabilmente una delle più complesse che esistano, ma è anche una delle più importanti perché ci permette di ottenere uno stile di vita piacevole, sicuro e solido, se ce ne prendiamo cura.

A causa delle riforme previdenziali degli ultimi 30 anni, e a causa dei problemi strutturali dell’Italia (ad esempio legati al PIL e alla disoccupazione), siamo finiti per andare in pensione sempre più tardi, sempre con meno soldi e con un GAP previdenziale enorme.

Il GAP previdenziale è la differenza tra l’ultima retribuzione come lavoratore e il primo assegno della pensione che prenderai.

In base al tuo lavoro, c’è il rischio addirittura di andare in pensione con il 40% del tuo ultimo stipendio o retribuzione, o anche meno!

Ma per fortuna la legge italiana ci consente anche di porre rimedio attuando una serie di ottimizzazioni in autonomia o con l’aiuto di un consulente previdenziale.

Vista la complessità della materia, il suggerimento è quello di chiedere una consulenza previdenziale di IoInvesto SCF per aumentare adesso la tua futura pensione in modo certo e garantito.

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