Cavalli: è un settore che dà lavoro e genera cifre da record in Italia
26-04-2025 — 08:00
Il valore economico complessivo del comparto sfiora i 5 miliardi

In Italia l’industria dei cavalli rappresenta un comparto economico assai rilevante, capace di generare cifre notevoli offrendo un posto di lavoro stabile a decine di migliaia di persone. Secondo una ricerca condotta nel 2021 dalla Luiss Business School, in collaborazione con la Federazione Italiana Sport Equestri (Fise), il valore economico complessivo del settore ha infatti raggiunto un totale tra i 4 e i 5 miliardi di euro nel 2019. È dunque il caso di analizzare e di approfondire i numeri più importanti.
I numeri più importanti sul settore dei cavalli
Nel 2019 il numero di cavalli censiti sul territorio nazionale è stato stimato in 450.000 unità circa. Questi animali vengono impiegati in vari ambiti: dall’allevamento sportivo a quello amatoriale, passando per le attività turistiche, terapeutiche e ricreative. Le aziende agricole che allevano equini in Italia sono circa 35.000, ma solo 2.884 di queste indicano l’allevamento di cavalli come attività principale.
Un altro aspetto fondante dell’economia equestre riguarda le scommesse sui cavalli. Il comparto in questione risulta infatti decisivo per la sostenibilità finanziaria del settore. Le scommesse legate alle quote ippica e alle corse dei cavalli muovono cifre molto ampie, e coinvolgono una rete estesa di ippodromi, agenzie e operatori tecnici. Anche se il trend ha subito diversi cambiamenti negli ultimi anni, l’impatto complessivo sul comparto resta significativo.
Il settore equino impiega tra i 40.000 e i 50.000 lavoratori, “spalmati” in diverse professioni. Soltanto nel comparto allevatoriale si contano oltre 10.000 figure professionali tra artieri, stallieri e addetti alla cura degli animali. A questi si aggiungono veterinari, maniscalchi, istruttori, tecnici sportivi, operai agricoli e personale amministrativo. Una fascia importante si concentra anche nei centri ippici, dove si svolgono le attività di addestramento, formazione e pratica sportiva.
Gli altri dati legati al mondo dei cavalli
I praticanti (settore equitazione) rappresentano a loro volta una voce economica rilevante. La spesa annuale generata da questa categoria si aggira intorno agli 1,7 miliardi di euro, comprendendo i costi legati all’affitto o al mantenimento dei cavalli, l’acquisto di attrezzature, l’iscrizione alle competizioni, i tesseramenti, i viaggi e le lezioni. Attualmente la Federazione Italiana Sport Equestri conta circa 150.000 atleti tesserati, e a questi si aggiungono oltre 28.800 iscritti alla Federazione Italiana Turismo Equestre: un ambito che unisce la pratica sportiva con la valorizzazione del patrimonio ambientale e rurale italiano.
Il numero di proprietari di cavalli in Italia si aggira intorno alle 125.000 persone. Questa cifra include tanto gli imprenditori agricoli e gli allevatori professionisti quanto gli appassionati privati, che partecipano alle manifestazioni amatoriali o mantengono uno o più esemplari a scopo ricreativo. Nei centri ippici e nelle scuderie distribuite da Nord a Sud del Paese operano tra i 25.000 e i 35.000 lavoratori, ed è la conferma dell’ampiezza dell’indotto generato dal settore equestre.
L’Italia occupa una posizione di rilievo anche se si considera il panorama internazionale. Secondo i dati ufficiali, il nostro Paese è il terzo al mondo per numero di atleti affiliati alla Federazione Equestre Internazionale (Fei), dietro agli Stati Uniti e alla Germania.