Vendita Carige rischia di slittare, il Fitd valuta proroga
Stefano Neri
15-07-2021 — 09:41
Scarso interesse, ipotesi rinvio all’autunno o al 2022. Ma così verrebbe meno l’incentivo fiscale

La vendita di Carige rischia di slittare almeno fino all’autunno e probabilmente anche al 2022. Lo riferiscono indiscrezioni di stampa.
Vendita Carige verso un rinvio?
Il Fitd, che ha messo in vendita Carige e aperto la data room lo scorso giugno, “sembra trovarsi in un impasse”, scrive oggi Mf-Milano Finanza.
Nella data room affidata agli advisor Kpmg e Deutsche Bank avrebbero avuto accesso Banco Bpm e Credem, ma con esiti interlocutori, come riferito recentemente da altre indiscrezioni di stampa. Stesso discorso per alcuni fondi di private equity (si fanno in nomi di Bain, Centerbridge e Apollo).
Altri istituti come Bper e Crédit Agricole avrebbero avuto contatti più informali.
Il Fondo pertanto valuterebbe un rinvio dell’operazione all’autunno se non a inizio 2022.
Vendita Carige e i casi di Mps, Unicredit, Banco Bpm
I rumors su una possibile impasse del dossier Carige arrivano mentre il Tesoro da parte sua fatica a trovare un compratore per Mps.
Non solo, la stessa Unicredit non vedrebbe come prioritaria una fusione con Banco Bpm. Pertanto il rischio è che l’attesissimo nuovo round di consolidamento bancario subisca un rallentamento generale.
Peraltro il Fondo interbancario è alle prese con una scelta delicata, come ricorda Mf, non solo perché le intese raggiunte con i regolatori prevedevano una dismissione della quota entro il 2021 (in linea con i vincoli previsti dallo statuto del Fondo), ma anche perché uno slittamento del deal farebbe perdere al compratore i benefici fiscali legati alle dta.
I recenti provvedimenti del governo hanno infatti previsto che la trasformazione delle dta in crediti fiscali possa valere solo per le operazioni di M&A che saranno approvate dai cda entro la fine di quest’anno. E nel caso di Carige l’incentivo potrebbe valere ben 1,3 miliardi.