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Ven 29 Marzo 2024 — 00:23

Unicredit, il mercato boccia le nozze tedesche con Commerzbank



Il Financial Times parla di un’offerta miliardaria. L’obiettivo sarebbe una fusione con la controllata tedesca HypoVereinsbank. Mercato scettico come nel 2017

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Si riaffacciano le voci su una possibile combinazione tra Unicredit e Commerzbank, una delle indiscrezioni più gettonate da qualche anno a questa parte assieme a quelle su una fusione tra la banca italiana e la francese Société Générale. La prima volta fu nel 2017, quando i rumors di stampa sulle nozze Unicredit-Commerzbank furono accolti da vendite in Borsa e scetticismo degli analisti. Ora è il Financial Times a scrivere, stamani, che Unicredit sarebbe pronta a lanciare un’offerta per svariati miliardi sulla seconda banca tedesca, impegnata attualmente in negoziati per una fusione con Deutsche Bank.

Obiettivo fusione in Germania

Proprio ieri è emerso che Commerzbank dovrebbe prendere una decisione sull’aggregazione con Deutsche Bank il prossimo 9 aprile. La stessa Deutsche Bank dovrebbe riunire il board nel fine settimana per decidere il da farsi. Una fumata nera quindi potrebbe spianare la strada alla banca italiana guidata da Jean Pierre Mustier, sempre che sia veramente interessata al dossier.

Secondo il Financial Times le trattative per la fusione Deutsche Bank-Commerz sarebbero in stallo. E Unicredit sarebbe pronta ad approfittarne. L’obiettivo sarebbe una fusione con la controllata tedesca HypoVereinsbank.

La sede dell’entità costituita da Commerzbank e HypoVereinsbank rimarrebbe basata in Germania, e quella di Unicredit – come la sua quotazione – verrebbe mantenuta a Milano, aggiunge il FT.

Unicredit-Commerzbank, il precedente del 2017

Nel settembre 2017 era stata la Reuters a scrivere di un interesse di Unicredit manifestato al governo tedesco, che detiene il 15% di Commerzbank. Si parlava di una fusione carta contro carta, con un orizzonte dell’operazione di medio periodo. Veniva ipotizzata cioè come data delle nozze proprio il 2020, alla scadenza del Piano Transform 2019 che proprio in questi mesi volge al termine.

Commerzbank, da anni in difficoltà (solo quest’anno è tornata a pagare il dividendo, e per la seconda volta in 10 anni) è a metà strada di una ristrutturazione che durerà fino al 2020.

Cautela dagli analisti

Cauti gli analisti. Per Mediobanca Securities l’operazione è “teoricamente plausibile” ma “praticamente irrealizzabile”. Il broker di Piazzetta Cuccia spiega che “probabilmente da un punto di vista industriale un accordo Unicredit-Commerz potrebbe avere più senso che viceversa Deutsche Bank-Commerzbank, dato il maggiore business e la combinazione geografica Commerzbank-Hvb”.

Jefferies da parte sua giudica “basse le probabilità di successo di merger cross border su larga scala, per i rischi di esecuzione e anche per il contesto regolatorio non favorevole”.

Un giudizio condiviso da Kepler per cui è difficile da credere un interesse di Unicredit a causa di “ostacoli tangibili” a fusioni transfrontaliere al momento.

Equita sottolinea che Commerzbank “ha una redditività che è metà di quella di Unicredit, il rischio di esecuzione dell’integrazione supererebbe i benefici di eventuali sinergie da costo”. Inoltre un aumento dimensionale si tradurrebbe per il gruppo italiano in “minori chances di vedere ridotti i buffer di capitale”.

Banca Imi ricorda come l’attuale piano di Unicredit sia basato su una strategia stand-alone, ma afferma di non poter escludere che il nuovo piano che verrà presentato a dicembre, possa prevedere “la possibilità di valutare opportunità cross-border con l’obiettivo di rafforzare la presenza paneuropea del gruppo”.

Unicredit non ha commentato i rumors odierni, ma le azioni intanto scivolano in Borsa. Alle ore 9,29 il titolo segna -1,31% a 12,03 euro, con il Ftse Mib a -0,26% e il Ftse Italia Banche a -0,6%. A Francoforte Commerzbank +3,35%.

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