Unicredit, offerta per Banco Bpm? Clamorosi rumors di stampa
Stefano Neri
11-02-2022 — 09:19
Secondo le indiscrezioni la banca guidata da Andrea Orcel sarebbe pronta a uscire allo scoperto nel weekend, non viene esclusa l’opa. Piazza Affari attenta, ma fonti finanziarie ridimensionano il caso
Clamorose indiscrezioni di stampa: Unicredit si appresterebbe a mettere sul piatto una proposta (forse un’opa) per Banco Bpm. Addirittura sarebbe questione di ore.
Unicredit, opa su Banco Bpm?
Torna così in auge la possibile fusione Unicredit Banco Bpm. In questo momento però la notizia arriva a sorpresa, visto che i rispettivi ceo recentemente hanno spento gli entusiasmi su eventuali operazioni di M&A.
Eppure, secondo quanto riporta oggi il Messaggero, la banca guidata da Andrea Orcel sarebbe pronta a uscire allo scoperto nel weekend.
“Difficile avere conferme su un argomento tanto delicato, ma nei piani alti della finanza c’è chi non esclude che a cavallo del week end Unicredit possa farsi avanti con una proposta (c’è chi parla addirittura di Opa) di acquisizione dell’istituto di Piazza Meda guidato da Giuseppe Castagna. Del resto, la voce corre anche in ambienti del governo”, ha scritto oggi il quotidiano romano.
E ancora: “C’è aria di grandi manovre sul fronte delle banche italiane in questi giorni. Non solo perché in Piazza Affari i titoli bancari sono tornati nuovamente sugli scudi in relazione alla prospettiva di un rialzo dei tassi entro l’anno, ma anche perché si riparla di risiko con a centro campo Unicredit, la banca guidata da Andrea Orcel, che avrebbe mire su Banco Bpm”.
Unicredit banco Bpm, alcune precisazioni
A metà mattina nuove indiscrezioni, questa volta dal sito web dello stesso Messaggero, che sembrano ridimensionare in parte le voci.
“Le indiscrezioni, di fonte governativa a accreditate anche da fonti finanziarie, vorrebbero che Banco Bpm sia di nuovo tornato nel mirino di Unicredit e addirittura ieri sera si parlava di una possibile Opa a cavallo del week end – riporta il sito del quotidiano – Ma per il momento nessun commento viene rilasciato dall’istituto milanese. Ambienti finanziari fanno però sapere che al momento nessuna manovra sarebbe in corso, anche perchè non ci sarebbero le condizioni per un merger di qualità in linea con gli obiettivi dell’amministratore delegato Andrea Orcel”.
A ruota un portavoce di Unicredit ha spiegato alle agenzie di stampa che “nell’ambito della propria attività e in coerenza con il Piano strategico 2022-2024 Unicredit continua a valutare tutte le opzioni strategiche disponibili e non mancherà di tenere informato il mercato di qualsiasi sviluppo concreto”. Dalla banca si precisa che “non è stata convocata alcuna riunione straordinaria del consiglio di amministrazione”.
Analisti
L`ipotesi di una aggregazione tra Unicredit e Banco Bpm “avrebbe un forte razionale industriale in quanto rafforzerebbe in modo significativo il posizionamento competitivo” del Gruppo di Piazza Gae Aulenti in Italia in termini assoluti (quota di mercato dall`11% al 18%), specialmente al Nord (quota di mercato da 10% a 20%), riducendo il gap” rispetto a Intesa Sanpaolo, scrivono gli analisti di Equita.
La ‘combined entity’ avrebbe un Cet1 in area 13% e un buffer (cuscinetto ndr) sullo Srep di circa 400 punti base, viene aggiunto nella morning note.
Kepler Chuevreux ritiene che una combinazione “potrebbe avere senso per UniCredit per rafforzare la sua posizione competitiva italiana e aumentare il valore per gli azionisti. L’accordo non era così attraente nell’autunno del 2021, perché Banco Bpm era già sopra i 3 euro come oggi, ma UniCredit era sotto i 10 euro e oggi è sopra i 15 euro”, viene evidenziato. Mediobanca vede Unicredit “pronta a salire ulteriormente di rating e chiaramente una sovraperformance relativa rispetto ai peer domestici aprirebbe potenzialmente a scenari tipo Intesa-Ubi su peer con rating inferiore”. Inoltre, commenta il broker, “il ritorno del capitale è superiore a qualsiasi M&A. Nel frattempo, Banco Bpm ha però perso il premio M&A incorporato nel suo prezzo delle azioni fino all’autunno, a nostro avviso”.
Goldman Sachs parla di una mossa “improbabile” ma questo “non preclude un affare”, con l’Italia che è al “centro del piano strategico, ma è semplicemente troppo presto”. Jp Morgan evidenzia che “Unicredit ha 4-6 miliardi di euro di capitale in eccesso nel suo business plan e non ha mai escluso di usarlo per M&A”.
In Borsa le azioni Unicredit segnano in chiusura -1,01% a 15,69 euro; Banco Bpm dopo il lungo stop della mattinata, quando non riusciva a fare prezzo, balza con un +9,8% a 3,551 euro.