Unicredit conferma: acquistata quota Generali sopra il 4%
Ste. Ne.
02-02-2025 — 13:42
“Puro investimento finanziario”. Ma così Orcel è ago della bilancia nella partita per il Leone di Trieste: ipotesi divergenti su appoggio a Mediobanca

Altra mossa a sorpresa nell’ormai scoppiettante nuova fase del risiko bancario italiano: Unicredit, confermando oggi pomeriggio alcune indiscrezioni di stampa, ha rivelato di detenere una quota di Generali superiore al 4%, pur affermando che si tratta di un investimento finanziario.
Unicredit, quota di oltre il 4% in Generali
Unicredit è già super impegnata in una duplice offerta su Banco Bpm e sulla tedesca Commerzbank. Generali è invece considerata il vero obiettivo della offerta di scambio di Mps su Mediobanca, in un intreccio di quote che vede l’imprenditore Caltagirone e la holding Delfin della famiglia Del Vecchio assoluti protagonisti.
Unicredit ha informato in una nota di “detenere una partecipazione di circa il 4,1% nel capitale sociale di Generali, acquisita nel tempo sul mercato. La quota è un puro investimento finanziario della banca che supera in modo significativo le sue metriche di rendimento e ha un impatto trascurabile sul Cet1. Una quota addizionale pari a circa lo 0,6% è detenuta come sottostante dell’ordinaria attività per i clienti e relative coperture.
UniCredit – si conclude la nota – non ha un interesse strategico in Generali e rimane pienamente concentrata sull’esecuzione del piano UniCredit Unlocked, sull’offerta di scambio in corso su Banco Bpm e sull’investimento in Commerzbank”. In ogni caso Unicredit si ritrova a essere il potenziale ago della bilancia nella annosa partita per il controllo di Generali, dove Mediobanca è primo socio con il 13% e dove da anni Caltagirone e Delfin mettono in discussione la governance. In proposito, la prossima assemblea per il rinnovo dei vertici si terrà a maggio.
Unicredit ago della Bilancia in Generali
Perché dunque Unicredit avrebbe interesse ad acquisire una quota di Generali? Una delle ipotesi è che Unicredit possa appoggiare Mediobanca nella partita per il Leone di Trieste, alla stregua di quanto accaduto all’assemblea Generali di tre anni fa, quando Piazzetta Cuccia ebbe la meglio grazie a un prestito titoli. Ma viene gettonata anche l’ipotesi contraria. L’Ops del Monte dei Paschi di Siena su Mediobanca ha infatti l’appoggio del governo, tramite il Tesoro che è ancora primo socio di Mps (seguito da Delfin e Caltagirone), mentre a Unicredit farebbe comodo l’appoggio dell’esecutivo nelle operazioni Bpm (su cui il governo afferma di avere voce in capitolo con il Golden Power) e Commerzbank, dove Roma potrebbe dialogare con Berlino.
Alcuni poi rievocano relazioni fredde tra Orcel e il suo omologo di Mediobanca Alberto Nagel. Non va nemmeno dimenticato che Delfin è anche un importante socio stabile di Unicredit con il 2,7%.