Unicredit al 9% di Commerzbank, prove di fusione
Stefano Neri
11-09-2024 — 09:32
La banca guidata da Orcel ammette che potrebbe chiedere l’autorizzazione a salire oltre la soglia del 9,9%
Con una mossa abbastanza a sorpresa, pur fra indiscrezioni che vanno avanti da anni ma non sono mai state prese sul serio, Unicredit ha acquistato il 9% di Commerzbank, aprendo la strada a una potenziale fusione.
Unicredit Commerzbank, prove di fusione
La possibile fusione Unicredit Commerzbank rientra da tempo fra le ipotesi di operazioni cross-border in Europa. Unicredit è presente in Germania con Hvb. Commerzbank è la seconda banca tedesca.
Questa mattina Unicredit ha comunicato l’acquisizione di una quota del 9%, di cui il 4,49% dallo stato tedesco, annunciato a sua volta da Berlino, che conserva il 12% nell’istituto di credito.
La banca guidata da Andrea Orcel ammette che potrebbe chiedere alla Bce l’autorizzazione a salire oltre la soglia del 9,9%.
Nel 2019 un tentativo di aggregazione tra Deutsche Bank e la stessa Commerzbank era naufragata, aprendo la strada già allora secondo gli analisti a un affondo di Unicredit.
“Creazione di valore”
Unicredit, spiega inoltre in una nota la banca di piazza Gae Aulenti, “esplorerà insieme a Commerzbank AG possibili opportunità di creazione di valore per gli stakeholder di entrambe le banche.
Unicredit ha messo sul piatto per la quota del governo federale 13,20 euro per azione (il titolo Commerzbank aveva chiuso ieri a 12,88 euro) per complessivi 702 milioni.
“Qualsivoglia decisione in merito alla partecipazione dipenderà anche dalla coerenza di tale investimento con gli stringenti parametri finanziari di UniCredit, così come sono stati
chiaramente e costantemente comunicati al mercato”. L’operazione sul 9% intanto ha un impatto sul Cet1 pari a circa 15 punti base “e non influirà sulla politica di distribuzione esistente”.
Unicredit, M&A in Germania
Secondo Equita Sim “l’acquisizione offre a Unicredit opzionalità strategica per crescere ulteriormente in Germania, dove già è presente attraverso Hvb’, tanto che “nel 2023 la Germania ha rappresentato oltre il 20% dell’utile operativo e circa il 19% dell’utile netto” del gruppo italiano. Gli analisti ipotizzano un’aggregazione fatta al 50% in cash e al 50% in carta con un premio tra il 20% e il 25% e sinergie pari a circa il 10% della base costi di Commerzbank, vedendo spazio per un aumento a doppia cifra dell’utile per azione (oltre il 15%), senza compromettere la solidità patrimoniale di Unicredit, con un Cet 1 che rimarrebbe in area 13,5%-14%, e preservando la politica di distribuzione. “Dall’altro lato – aggiungono a Equita -, al fine di mantenere maggiore flessibilità strategica, Unicredit potrebbe considerare anche un’integrazione di Hvb in Commerzbank, che potrebbe permettere di mantenere il controllo sulla nuova entita’ con un minore esborso di capitale”.
Per gli analisti di Intesa Sanpaolo “l’acquisizione è coerente con la strategia di Unicredit di investire nelle geografie in cui è già presente e con i suoi parametri per l’M&A”. Su stime preliminari, gli esperti calcolano un impatto medio positivo sull’Eps del 2,8% nel 2025-2026. Mediobanca ritiene che Commerz sia la soluzione migliore per Unicredit in quanto rappresenta la combinazione tra un deal in Germania e il rientro in Polonia (Mbank) dalla porta principale per completare la rete Centro-Est Europa della banca. Gli esperti ritengono che la fusione tra le due banche rappresenti comodamente l’opzione più accrescitiva per Unicredit con un aumento dell’Eps del 25% rispetto all’erosione di 310 pb del Cet1 e un aumento del RoTE di 1,7 punti percentuali.
La Borsa scommette su scenari M&A: a mezz’ora dall’avvio delle contrattazioni Commerzbank a Francoforte segna +15,48% a 14,55 euro; a Milano Unicredit +2,27% a 36,895 euro.