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Ven 19 Aprile 2024 — 19:39

Tim, Vivendi all’attacco su stipendi e nomine



Nuova lettera al cda in cui il socio principale preannuncia il proprio voto contrario su remunerazione e sostituzione del consigliere De Puyfontaine. Inoltre il gruppo francese non arretra sul tema della valutazione della rete

mediaset tim

Cda Tim nel mirino del primo socio Vivendi e non soltanto per quanto attiene la valutazione della rete. Una nuova lettera dell’azionista al board ha preannunciato voto contrario su politiche di remunerazione e nomine all’assemblea del prossimo 20 aprile.

Tim Vivendi, nuove tensioni

Vivendi, che ha circa il 24% di Telecom Italia (Tim) ha deciso nei mesi scorsi di lasciare il board in un tentativo di tenersi le mani libere rispetto ai diversi dossier scottanti che riguardano in questo momento la compagnia telefonica, a partire dal tema della rete unica e cessione rete Tim.

La media company francese, che non intende concedere maxi sconti sulla rete e aveva già scritto al board chiedendo di sottoporre un’eventuale operazione all’assemblea straordinaria, ha scritto una nuova lettera al cda Tim.

Assemblea Tim

Nella missiva Vivendi contesta in sostanza le politiche di remunerazione del gruppo e i candidati a sostituire il consigliere dimissionario Arnaud de Puyfontaine: Paola Bruno, proposta dagli investitori istituzionali, e Franco Lombardi, presidente dell’Asati, associazione dei piccoli azionisti Tim.

Vivendi, criticando fra l’altro l’andamento dei conti del gruppo guidato da Pietro Labriola e l’operato del comitato nomine e remunerazione, preannuncia il proprio voto contrario sui rispettivi punti all’ordine del giorno all’assemblea del prossimo 20 aprile.

Vivendi contesta “la politica di remunerazione, comprensiva di bonus e incentivi al management” e “la mancanza di risultati e progressi”. Per il socio “l’Ebitda è diminuito, la generazione di liquidità è negativa e la leva finanziaria è aumentata a 5 volte l’Ebitda”. Pertanto “la politica proposta non fornisce un livello sufficiente di fiducia che il management
realizzi il piano strategico dell’azienda”.

Bonus e incentivi

Anche i proxy advisor Iss e Glass Lewis si sono schierati in merito alla politica di remunerazione, in parte criticandola. Iss ha reso noto di sostenere gli incentivi di lungo termine, facendo però notare la carenza di informazioni sul numero di azioni riservate a Labriola per Tim Brasil, la politica di retention di alcuni manager, e la scarsa informativa su bonus una tantum attribuiti ad alcuni dirigenti.

Da parte sua Glass Lewis ha bocciato la politica di remunerazione, giudicata “potenzialmente eccessiva” e “legata a uno piano che non supportiamo”. Nel triennio 2022-2024 in particolare all’ad Labriola sono riservate tra 24 e 26,4 milioni di opzioni pari a un massimo di 25,8 milioni di euro.

Intanto in Borsa il titolo consolida: alle ore 10,31 le azioni Telecom Italia segnano -0,55% a 0,3062 euro, con il Ftse Mib a +0,7% circa.

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