Tim firma memorandum rete unica, titolo in evidenza ma per analisti è solo primo passo
Stefano Neri
30-05-2022 — 10:30
Il nuovo memorandum d’intesa prevede una società a controllo Cdp e partecipata dai fondi, mentre Tim si focalizzerebbe sui servizi
Azioni Telecom Italia (Tim) finalmente in evidenza a Piazza Affari dopo il via libera al Memorandum of Understanding sulla rete unica. Per il titolo la strada da recuperare è lunga: solo da inizio anno la flessione sfiora il 35% (-9,9% il Ftse Mib).
Tim rete unica, ecco il memorandum
Il protocollo d’intesa fissa la cornice della rete unica che punta a una società controllata dalla Cdp, con la presenza dei fondi e senza la stessa Tim. In particolare: Cdp, Tim, Open Fiber, Kkr (in quanto socio di Fibercop, la società della rete secondaria controllata da Tm) e Macquarie (40% di Open Fiber) si sono date l’obiettivo di “addivenire alla firma di eventuali accordi vincolanti entro il 31 ottobre”.
Cdp attualmente ha il 10% di Tim e il 60% di Open Fiber.
Il Mou prevede la creazione di “un solo operatore delle reti di telecomunicazioni, non verticalmente integrato, controllato da Cdp Equity e partecipato da Macquarie e Kkr” che “consenta di accelerare la diffusione della fibra ottica e delle infrastrutture Vhcn (Very High Capacity Networks) sull’intero territorio nazionale”.
Tim e la separazione della rete unica
L’operazione dovrebbe “articolarsi mediante la separazione delle attività infrastrutturali di rete fissa da quelle commerciali di Tim, mediante un’operazione societaria o combinazione di operazioni societarie da definirsi, e l’integrazione delle prime con la rete controllata da Open Fiber con modalità da definirsi”.
Al termine dell’integrazione Tim “sul mercato italiano si potrà focalizzare in via prioritaria le proprie attività nei servizi di telecomunicazione e trasmissione di dati”.
Si guarda fra l’altro ai dettagli del piano dell’ad Pietro Labriola che saranno svelati il prossimo 7 luglio.
Antitrust
L’operazione Tim rete unica sarà in ogni sottoposta all’approvazione dell’assemblea degli azionisti di Telecom (dove spicca Vivendi con il 23,7%).
Gli accordi andranno al vaglio delle diverse authority fra cui l’antitrust.
Tim avvierà la procedura per le operazioni di maggiore rilevanza e il Comitato parti correlate è stato già coinvolto nella fase delle trattative e ha esaminato il MoU nel corso di una pluralità di riunioni, viene sottolineato.
Tim, Labriola scrive ai dipendenti
La firma del Mou per l’ad Labriola “è il primo passo di un piano coraggioso per Tim, la più grande azienda di telecomunicazioni italiana”, ha commentato oggi l’amministratore delegato Pietro Labriola in un post inviato ai dipendenti.
“Dalla separazione dell’ infrastruttura di rete fissa traiamo le risorse per investire nei sevizi e nello sviluppo dei rapporti con i clienti e del mobile, competendo più agevolmente nel mercato dei servizi digitali”, spiega il manager.
E ancora: “Diventa più concreto il progetto illustrato dal Piano Industriale» relativo al superamento dell’integrazione verticale e alla focalizzazione di Tim su tutti i servizi di telecomunicazione per i segmenti delle famiglie e delle Pmi, sullo sviluppo del mobile e la definitiva affermazione come il player di riferimento nel segmento dei grandi clienti e la Pa”.
Analisti
Anxhe per gli analisti di Equita “si tratta di un primo passo”, in un “percorso ancora lungo e complesso, come emerge dai tempi che le parti si sono lasciati per arrivare a un accordo vincolante”.
Il broker sottolinea che Tim, secondo quanto riporta il comunicato, “è pronta a dismettere completamente la rete. Non è del tutto chiaro invece il perimetro, che potrebbe includere anche il backbone oltre alla rete d’accesso e a Sparkle (non citata, ma parte del perimetro di NetCo presentato a marzo)”.
La cessione della rete in toto è più redditizia, ma aumenta anche “le chance di approvazione da parte delle autorità”.
Quanto vale la rete Tim
Non sono emerse indicazioni puntuali di valore per la rete, che saranno parte del negoziato. Indiscrezioni di stampa indicano un range 16 e 21 miliardi di euro, con un valore medio intorno a 18 miliardi. Il Capital Market Day del 7 luglio, fanno notare gli analisti, potrebbe non avere ancora indicazioni puntuali sui valori della rete, ma potrà fornire chiarimenti sugli aspetti economici dell’asset da dismettere e sulle strategie di ServCo (in particolare di EnterpriseCo).
Per Intesa Sanpaolo, “sebbene il Mou rappresenti un impegno di tutte le parti a negoziare, il processo per arrivare a un accordo vincolante rimane, a nostro avviso, fluido, con tutte le principali questioni tutte le principali questioni ancora aperte”. In particolare con riferimento “al perimetro della NetCo (non è chiaro se, oltre a FiberCop e alla rete primaria di Tim, comprenderà anche la rete di Tim e Sparkle), alla struttura dell’operazione (riteniamo che un carve-out sia uno scenario più probabile di una scissione), alla regolamentazione, alla valutazione degli asset e alla governance”.
In Borsa alle ore 10,25 le azioni Telecom Italia segnano +2,67% a 0,2879 euro.